Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe
Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe | |
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Facciata del monastero | |
Stato | Spagna |
Comunità | Estremadura |
Comune | Guadalupe |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Monastero |
Dedicazione | Maria Vergine |
Inizio della costruzione | 1340 |
Coordinate geografiche | |
Spagna | |
Patrimonio dell'umanità | |
Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe Royal Monastery of Santa María de Guadalupe | |
Tipologia | Culturali, architettonico, artistico |
Criterio | i, iv, vi |
Anno | 1993 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
Il Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe (spagnolo: Real Monasterio de Nuestra Señora de Guadalupe) è un edificio monastico situato nel comune di Guadalupe sull'omonimo fiume, nella provincia spagnola di Cáceres, comunità autonoma dell'Estremadura. Fu il più importante monastero del Paese per oltre quattro secoli. Al giorno d'oggi è protetto dall'UNESCO quale patrimonio dell'umanità.
Storia
Il re spagnolo Alfonso XI fece costruire il Monasterio de Santa María de Guadalupe attorno a una piccola cappella costruita nei primi anni del secolo XIII per accogliere una statua in legno della Madonna che secondo la tradizione fu scolpita da San Luca evangelista e donata dal papa Gregorio I a San Leandro arcivescovo di Siviglia.
Quando gli Arabi nel 711 occuparono la Penisola Iberica, un gruppo di fedeli, per evitare che finisse in mano agli infedeli, la prese e la seppellì nei pressi del fiume di Guadalupe. All'inizio del XIII secolo un pastore disse che gli era apparsa la Madonna e gli aveva detto di diseppellire la statua e di costruire una chiesa nel luogo del ritrovamento. La statua fu rinvenuta dove la Madonna aveva indicato e in breve tempo fu costruita la cappella. Si instaurò il culto della Vergine e dal 1326 cominciarono a giungere i primi pellegrini.
I quegli anni la minaccia di una nuova invasione da parte di eserciti di infedeli Berberi fu respinta dal re Alfonso XI di Castiglia. Da prima i nobili castigliani suggerivano al re di concludere la pace col Sultano ma il re rimase fermo nel proposito di affrontarli in battaglia. Prese accordi col re del Portogallo e ottenne dal papa Gregorio I l'indulgenza plenaria per chi si arruolasse per combattere i Berberi. Riuscì così a formare un esercito di 25.000 fanti e 15.000 cavalieri che mosse da Siviglia verso Tarifa appoggiato dalla flotta dalla parte del mare, mentre il re del Portogallo Alfonso IV attaccò il regno arabo di Granada.
Lo scontro fra Cristiani e Mussulmani guidati da Omar, figlio del sultano, si verificò presso un guado del rio Salado ed ebbe fasi alterne, a un certo momento le truppe castigliane si sbandarono e indietreggiarono fuggendo, intervenne allora l'arcivescovo di Toledo Gil Albornoz che affiancò il re e con un infiammato discorso riuscì a infondere coraggio ai soldati cristiani che ripresero a combattere, mettendo in fuga i nemici e infliggendo loro gravissime perdite. Alfonso XI attribuì la vittoria alla protezione della Vergine di Guadalupe e nel 1340 fondò il monastero che ebbe particolari cure e donazioni durante le scoperte e le conquiste d'America.
Anche dopo la fondazione del monastero dell'Escorial, molto più vicino alla capitale del regno, Madrid, Santa Maria de Guadalupe mantenne il patronato reale, e restò uno dei più importanti centri religiosi della Spagna, fino alla secolarizzazione dei monasteri del 1835. Nel ventesimo secolo il monastero riprese vita grazie all'ordine francescano e a Papa Pio XII che lo dichiarò "Basilica Papale Minore" nel 1955.
Monumenti
Il monastero, la cui architettura si evolse nell'arco di molti secoli, è tuttora dominato dal templo mayor, o chiesa principale, la cui costruzione iniziò tra il 1349-63 per volere del re di Castiglia Alfonso XI e che fu ultimato dai suoi immediati successori nel quattordicesimo e quindicesimo secolo. Anche la cappella quadrata di Santa Catalina risale al quindicesimo secolo, ed è famosa per un gruppo di ornamenti risalenti al diciassettesimo secolo. La cappella reliquiaria del sedicesimo secolo collega Santa Catalina con la sagrestia barocca (1638-47), riccamente decorata e sede di una serie di dipinti di Francisco de Zurbarán.
Dietro alla basilica di trova il Camarin de la Virgen, una struttura barocca ottagonale (1687-96) con la stupenda camera della Vergine ornata da stucchi e da nove dipinti di Luca Giordano. Il gioiello di questa sala sfarzosa è un trono contenente la statua della Madonna che da il nome al monastero.
Altre strutture interessanti sono il chiostro Mudejar (1389-1405), con il magnifico portale in stile Plateresco; il chiostro tardo gotico del 1531-33, e la nuova chiesa, commissionata da uno dei discendenti di Colombo nel 1730. Il palazzo di Isabella di Castiglia (1487-91) venne però abbattuto nel 1856.
La sala capitolare ospita oggi il Museo de las Miniaturas contiene messali e antifonari medievali miniati, oreficerie dei secoli XV-XVI e dipinti.
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