Gesù Cristo nel deserto con gli animali selvatici (Moretto da Brescia)

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USA NewYork MetropolitanMu MorettoBrescia GesùDeserto 1540ca.jpg

Moretto da Brescia, Gesù Cristo nel deserto con gli animali selvatici (1540 ca.), olio su tela
Gesù Cristo nel deserto con gli animali selvatici
Opera d'arte
Stato bandiera Stati Uniti
Stato federale New York
Regione ecclesiastica [[|]]
Comune New York
Diocesi New York
Ubicazione specifica The Metropolitan Museum of Art
Uso liturgico nessuno
Oggetto dipinto
Soggetto Gesù Cristo nel deserto con gli animali selvatici
Datazione 1540 ca.
Ambito culturale
scuola bresciana
Autore Moretto da Brescia (Alessandro Bonvicino)
detto Moretto da Brescia
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 45,7 cm; l. 55,2 cm
Virgolette aperte.png
12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Virgolette chiuse.png

Gesù Cristo nel deserto con gli animali selvatici è un dipinto, eseguito nel 1540 circa, ad olio su tela da Alessandro Bonvicino detto Moretto da Brescia (1498 ca. - 1554), conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York (USA).

Descrizione

Soggetto

La scena del dipinto si svolge nel deserto, dove compaiono:

  • Gesù Cristo è seduto su una roccia con la mano sulla guancia: gesto che esprime tradizionalmente la meditazione solitaria e malinconica. Cristo, dopo aver ricevuto il battesimo da san Giovanni Battista, si ritirò nel deserto per quaranta giorni in raccoglimento e preghiera.
  • Animali vari, fra i quali si riconosce il cervo che riassume numerosi significati legati a Cristo: secondo i Salmi, l'anima cerca Dio come i cervi, la fonte. Inoltre, nei bestiari medievali si riteneva che il cervo avesse la facoltà di resistere al veleno dei serpenti, bevendo molta acqua di sorgente: così i cristiani possono resistere alle insidie del peccato ricorrendo al Signore.
  • Angeli, presenti, ma non intervengono, sia durante i quaranta giorni di digiuno di Gesù nel deserto, sia durante le successive tentazioni, ma solo al termine della vicenda.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

Il pittore illustra il momento subito dopo il battesimo, quando Gesù fu condotto dallo Spirito Santo nel deserto e tentato, ma non include la presenza di satana: vediamo solo Cristo che, a digiuno per quaranta giorni, vive un intenso contatto con il creato. Si tratta probabilmente di un ideale tempo tra l'essere "sospinto" e l'essere "tentato", in cui Gesù, il Verbo, attraverso il quale tutte cose sono state create, ne riscopre la bellezza, come se ascoltasse nelle creature del mondo l'azione dello Spirito Santo che lo aveva riempito al battesimo.

Notizie storico-critiche

Il dipinto è probabilmente il frammento di un'opera più grande con le Storie della vita di Gesù Cristo, di cui forse faceva parte anche un altro con Gesù Cristo che benedice san Giovanni Battista, ora custodito alla National Gallery di Londra.

L'opera, dopo alcuni passaggi in varie collezioni private, nel 1911 è stata acquistata dal Metropolitan Museum di New York (USA).

Bibliografia
  • Pier Virgilio Begni Redona, Alessandro Bonvicino: il Moretto da Brescia, Editore La Scuola, Brescia 1988, pp. 22 - 24, 78 - 80, 92, 98, 102, 110 ISBN 9788835080746
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L'arte a commento delle letture festive. Anno B, Editore San Paolo, Milano 2008, pp. 85 - 87 ISBN 9788821563904
  • Federico Zeri, B. B. Fredericksen, Census of Pre-Nineteenth-Century Italian Paintings in North American Public Collections, 1972, p. 145
  • Federico Zeri, Elizabeth E. Gardner, Italian Paintings: A Catalogue of the Collection of The Metropolitan Museum of Art, North Italian School, New York 1986, pp. 43 - 44
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 169 ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni