Il figliol prodigo (Arturo Martini)
Arturo Martini, Il figliol prodigo (1926), bronzo | |
Il figliol prodigo | |
Opera d'arte | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Regione ecclesiastica | Piemonte |
Provincia | Alessandria |
Comune | Acqui Terme |
Diocesi | Alessandria |
Parrocchia o Ente ecclesiastico | Fondazione Opera Pia Ottolenghi |
Ubicazione specifica | Opera Pia Ottolenghi |
Uso liturgico | nessuno |
Oggetto | gruppo scultoreo |
Soggetto | Ritorno del figliol prodigo |
Datazione | 1926 |
Ambito culturale | |
Autore | Arturo Martini |
Materia e tecnica | bronzo |
Misure | h. 217 cm; l. 130 cm |
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Il figliol prodigo è un gruppo sciltoreo, realizzato nel 1926, in bronzo, da Arturo Martini (1889 - 1947), collocato presso l'Opera Pia Ottolenghi di Acqui Terme (Alessandria.
Descrizione
Soggetto
Il gruppo scultoreo s'ispira alla Il figliol prodigoParabola del figlio prodigo]], detta più correttamente Parabola del Padre misericordioso. La scena ritratta raffigura la conclusione della vicenda, ovvero il perdono del padre nei confronti del figlio minore pentito della propria condotta sperperante.
Nell'opera compaiono:
- Giovane prodigo, presenta una schiena nuda e smagrita, avanza verso il padre e lo abbraccia, invocando il suo perdono.
- Padre misericordioso, vestito con un ampio mantello drappeggiato sulle spalle, resta immobile, con i piedi saldamente appoggiati al suolo, ed accoglie il figlio minore con un abbraccio amorevole e quasi protettivo. L'intreccio delle braccia, guidate dalle mani, dei due protagonisti enfatizza l'aspetto emotivo del commovente incontro: quella del figlio che accarezza il genitore, quella del padre che sembra aggrapparsi in cerca di sostegno nel giovane.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- Lo scultore, attraverso il racconto sacro, mette in scena il toccante dialogo tra giovinezza e senilità e forse vuole alludere al possibile incontro, fra l'arte antica e quella moderna, fra il linguaggio contemporaneo e la cultura classica. Infatti, in quel periodo grazie alla frequentazione dei protagonisti della cultura del Novecento Arturo Martini, si era avvicinato alla tradizione artistica italiana ed ai suoi maestri, portandolo a ricercare nel passato forme semplici ed arcaiche da mettere al servizio della sensibilità moderna, venato d'emozioni realmente umane.
- Nel Figliol prodigo, Arturo Martini, prima sua grande opera di bronzo, risente della scultura trajanea e romanica che si mostrano straordinariamente fuse e trascese in un clima di profonda ed appassionata umanità che trova la sua più immediata espressione nel trepidante incontro dei due protagonisti, mentre il modellato asciutto e vigorosamente scandito tanto nei loro volti, quanto nel busto ignudo del figlio e nella tunica paterna bene si adegua alla nuova struttura monumentale e dinamica dell'opera con la quale si apre concretamente la storia della scultura italiana contemporanea.
Notizie storico-critiche
Il gruppo scultoreo del Figliol prodigo fu esposto al pubblico, per la prima volta, nell'ambito della Quadriennale di Roma del 1931. In quello stesso anno, l'opera di Arturo Martini venne acquistata da Arturo Ottolenghi e dalla moglie Herta von Wedekind, trovando collocazione nel cortile dello stabile di proprietà della fondazione caritativa, quasi a voler riassumere in quell'abbraccio tra padre e figlio, lo spirito di solidarietà dell'ospizio, intitolato a Jona Ottolenghi (m. 1897), filantropo e membro di una delle più importanti famiglie ebraiche di Acqui Terme.
Bibliografia | |
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