Madonna della Passione

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Andreas Ritzos, Madonna della Passione, pala centrale del trittico, 1453 - Bari, basilica di san Nicola.

Con il titolo di Madonna della Passione si definisce un particolare tipo di icona dove compare la Madonna con Gesù Bambino poggiato sulla mano sinistra, affiancata da due angeli recanti gli strumenti della passione; il Bambino guarda verso l'arcangelo Gabriele che gli mostra la Croce e la Corona di Spine, il Figlio ne è spaventato e le sue mani si aggrappano alla mano della Madre, mentre dal suo piede si scioglie il sandalo per lasciarne vedere la pianta, particolari che vogliono mostrare lo spavento del piccolo e la ricerca di protezione nella madre. Sovente in queste icone compaiono i caratteri alfabetici greci, che indicano i nomi delle quattro figure: Gesù Cristo, la Madre di Dio, l'arcangelo Gabriele (a destra) e l'arcangelo Michele (a sinistra).

Nell'icona dipinta da Andreas Ritzos nel 1453[1] compare anche, scritta in rosso, la seguente frase latina[2]:

(LA) (IT)
« Qui primo Candidissime gaudium indi­xit
Prehindicat nunc passionis signacula.
Carnem vero XPS mortalem indutus
Timensque letum talia pavet cernendo.

 »

« Colui che per primo rivelò la gioia all'Immacolata[3]
Preannuncia ora i sigilli della passione.
Ma Cristo rivestito di carne mortale
E temendo la morte guardandoli ne ha paura. »

che appunto spiega questo particolare iconografico.

La Madonna della Passione fu nel Quattrocento una vera rivoluzione dell'iconografia bizantina, grazie all'introduzione di questi elementi, innovativi rispetto ai prototipi della scuola bizantina stessa e molto più vicini al gusto occidentale. Questo restò per i successivi tre secoli un elemento distintivo della Scuola Cretese.

Note
  1. Questa icona costituisce la pala centrale di un trittico conservato a Bari, sull'altare destro della basilica di san Nicola.
  2. Trattandosi di una iscrizione molto tarda, il latino è un po' corrotto.
  3. L'arcangelo Gabriele, nell'Annunciazione
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