Museo Africano di Verona
Museo Africano di Verona | |
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Maschere | |
Categoria | Musei di Ordine religioso |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Triveneto |
Regione | Veneto |
Provincia | Verona |
Comune | Verona |
Diocesi | Diocesi di Verona |
Indirizzo | Vicolo Pozzo, 1 37129 Verona (VR) |
Telefono | +39 045 8092199 |
Posta elettronica | info@museoafricano.org |
Sito web | [1] |
Proprietà | Missionari Comboniani del Cuore di Gesù |
Tipologia | etnografico |
Contenuti | arredi, ceramiche, metalli, monili, reperti etnografici, sculture, strumenti musicali, suppellettile, tessuti, utensili |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, fototeca, guardaroba, mediateca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Data di fondazione | 1938 |
Il Museo Africano di Verona è stato inaugurato nel 1938, per volere dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, con lo scopo di conservare e valorizzare le testimonianze, provenienti dalle missioni comboniane in Africa.
Storia
Il nucleo iniziale del Museo venne costituito nel 1892 dal vescovo Francesco Sogaro, successore di san Daniele Comboni, fondatore dell'ordine ed instancabile missionario. I primi oggetti inviati a Verona dai missionari furono messi in mostra in una sala della Casa Madre dell'Istituto. Si dovette, però, attendere ancora una ventina d'anni, nel 1938, per decidere di istituire il Museo vero e proprio, che aveva all'epoca un carattere prettamente missionario: offrire una vetrina delle attività dei missionari comboniani in Africa.
La vera rivoluzione del Museo, si ha negli anni Settanta, quando si decise di renderlo uno spazio aperto e strumento didattico per chi desiderasse conoscere l'Africa. In pochi anni, il Museo si trasformò in luogo di studio etno-antropologico sul continente nero, anche per mezzo dell'annessa biblioteca, ricca di circa 20.000 volumi.
Nel 1996 vi fu un riallestimento delle collezioni per rispondere a nuove sensibilità ed a nuovi modi di porsi di fronte alle culture ed ai popoli africani. Da allora, il Museo ha acquistato nuova vitalità nuova, per radicarsi sul territorio e diventare vero strumento di dialogo interculturale.
Nel 2006 il Museo si è ulteriormente rinnovato. L'attuale percorso museale intende illustrare la visione antropologica nell'Africa tradizionale, raccontando la vita attraverso la ricostruzione delle tappe fondamentali dell'esistenza umana.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in dieci sezioni espositive, lungo il quale sono presentati oggetti e suppellettile, ordinati secondo le tappe fondamentali dell'esistenza umana.
Introduzione
Il percorso espositivo è introdotto da:
- Installazione Luce d'Africa di Roberto Solieri: lo spiraglio di luce che fuoriesce dall'installazione rappresenta un messaggio di speranza e un invito alla conoscenza del continente africano.
Sezione I - Nascita e maternità
Il punto di partenza del ciclo vitale ed elemento di fondamentale importanza in un paese in cui i figli vengono considerati incremento di vita e di ricchezza in quanto simbolo di continuità. Di qui il grande valore dato alla fertilità e alla fecondità, e l'importanza della donna che incarnala più alta espressione nella trasmissione della vita.
Sezione II - Infanzia ed educazione
Diversi sono gli aspetti dell'infanzia in Africa, in un continente in cui coesistono città moderne e popolazioni che seguono un ordine sociale trasmesso per generazioni. Il processo verso la modernità sta oggi apportando ovunque grandi modifiche all'educazione tradizionale, informale e basata sull'imitazione e "sull'imparare sperimentando".
Sezione III - Pubertà ed iniziazione
La sezione documenta la ricca è la varietà di rituali messi in atto dalle popolazioni africane nel periodo dell'iniziazione, che è vissuta realmente come una seconda nascita, un passaggio rituale che fa entrare i giovani nel mondo degli adulti.
Sezione IV - Matrimonio e famiglia
La sezione illustra come il matrimonio in Africa costituisca l'ultimo atto di un processo finalizzato ad assicurare la continuazione della famiglia estesa ed a incrementare il suo benessere. Numerosi sono gli oggetti legati all'abbigliamento, alla vita domestica e al lavoro.
Sezione V - Dogon
Nella sezione si è voluto dare risalto all'etnia dogon del Mali sia per gli oggetti artistici di valore in possesso del Museo, sia per la ricca cosmogonia rappresentata nell'arte di questo popolo.
Sezione VI - Maschere
Nella sezione sono esposte le maschere - uno dei mezzi con cui attrarre la forza sovrannaturale degli spiriti per porla a servizio del gruppo sociale - che sono suddivise in varie categorie e indossate in danze organizzate a seconda del tipo di celebrazione: riti d'iniziazione, celebrazioni per propiziare pioggia e buoni raccolti, rituali funebri, ricorrenze e feste.
Sezione VII - Strumenti musicali
La sezione presenta come la musica, il canto e la danza nella tradizione africana costituiscano una delle più importanti espressioni artistiche dell'uomo. La pluralità di culture del continente ha dato origine ad una grande varietà di strumenti musicali, diversi dei quali esposti nelle vetrine.
Sezione VIII - Anzianità e potere
La sezione presenta l'uomo anziano come colui che acquista stima e rispetto ed a quale vengono affidate posizioni di rilievo in ambito sociale, politico e giuridico. A questo periodo dell'esistenza sono legati oggetti artistici che simboleggiano autorità e potere, saggezza e valori spirituali. Il bastone, lo scettro e il trono sono i più comuni tra i simboli del potere.
Sezione IX - Morte, antenati e aldilà
La sezione illustra la morte come una nuova forma di legame tra lo spirito del defunto e famiglia e comunità di cui ha fatto parte. Presso tutti i gruppi etnici si trova testimonianza di questo in oggetti e manufatti tra cui spiccano sculture funerarie che personificano il defunto e simboleggiano il senso di unità tra la persona scomparsa e i famigliari.
Sezione X - Religioni tradizionali, Cristianesimo e Islam
La sezione presenta:
- Religioni tradizionali africane, nelle quali l'uomo cerca l'armonia non solo con l'ambiente naturale e sociale in cui è inserita, ma anche con l'Essere Supremo, come pure con il cielo, gli astri e tutto ciò che simboleggia l'eternità. L'esistenza è immersa nel movimento cosmico, e avvolta nella sfera spirituale che riconduce a Dio Creatore.
- Cristianesimo, che entra in Africa attraverso l'Egitto. Esposti nelle vetrine, è possibile trovare del materiale relativo ai riti di culto copto ortodosso, dell'Egitto e dell'Etiopia.
- Islam, che in Africa è una delle religioni più praticate, e assai difficile è farne una precisa quantificazione. L'Islam africano s'è sempre mostrato pronto a inculturarsi, incorporando, in gradi diversi, molte pratiche tradizionali e preislamiche ed adattandosi alle situazioni cultuali locali.
Bibliografia | |
Voci correlate | |
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