Museo Vallivo "Mario Testorelli" di Valfurva

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Museo Vallivo "Mario Testorelli" di Valfurva
Valfurva MuVallivo Telaio.jpg
Telaio
Altre denominazioni
Categoria Musei di Associazione ecclesiastica
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Lombardia
Regione Stemma Lombardia
Provincia Sondrio
Comune Valfurva
Località o frazione Sant'Antonio
Diocesi Diocesi di Como
Indirizzo Piazza Capitano Arnaldo Berni - Loc. Sant'Antonio
23030 Valfurva (SO)
Telefono +39 348 3941831
Fax
Posta elettronica museovalfurva@tiscali.it
Sito web [1]
Facebook
Proprietà Associazione Museo Vallivo della Valfurva
Tipologia storico, etnografico
Contenuti arredi, attrezzi ed utensili da lavoro, documenti storici, reperti etnografici, ricostruzioni ambientali, tessuti
Servizi accoglienza al pubblico, bookshop, didattica, visite guidate
Sistema museale di appartenenza Sistema Museale della Valtellina
Sede Museo
Datazione sede
Sede Museo 2°
Datazione sede 2°
Fondatori Mario Testorelli, Associazione Museo Vallivo della Valfurva
Data di fondazione 1979
Note
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Coordinate geografiche
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Il Museo Vallivo "Mario Testorelli" di Valfurva (Sondrio) fu istituito nel 1979, per volere di Mario Testorelli e dell'Associazione Museo Vallivo della Valfurva, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del ricco patrimonio storico-etnografico, proveniente dal territorio della Valfurva.

Storia

Il Museo Vallivo Valfurva nacque nel 1979 presso San Nicolò Valfurva ad opera dell'Associazione Museo Vallivo della Valfurva e del maestro Mario Testorelli (1926 - 2002), che già dal 1960 cominciò a raccogliere oggetti, consapevole della loro importanza come testimonianza materiale di un mondo che stava scomparendo.

Dal 2003 il Museo, intitolato al suo fondatore Mario Testorelli, è stato trasferito e riallestito nella nuova sede a Sant'Antonio Valfurva.

Percorso espositivo e opere

L'itinerario museale si sviluppa su tre livelli, lungo quindici sezioni espositive, che attraverso un percorso tematico documenta le attività casalinghe ed i mestieri tradizionali della Valfurva.

Sezione I - Casa

La sezione illustra le abitazioni tradizionali della Valfurva che erano realizzate utilizzando tronchi sovrapposti orizzontalmente e fissati con un incastro a doppio pettine. I tronchi alla base della casa, soggetti ad un rapido deterioramento, sono stati successivamente sostituiti da zoccoli di pietre a secco. I tetti erano rivestiti di tegoline di legno (le scàndole). Il legno era utilizzato anche per i canali di gronda che avevano solitamente la parte terminale sagomata a forma di testa di drago e riportavano incisa la data e il nome del costruttore. I pavimenti delle stalle, delle corti e dei mulini erano anch'essi realizzati con tronchetti di legno infissi nella sabbia.

Sezione II - Mulino

Mulino

La sezione documenta l'economia della valle che in passato si basava principalmente sullo sfruttamento della terra e la coltivazione della segale. La farina, ottenuta dalla sua macinazione, era uno degli ingredienti essenziali per produrre il pane. Di particolare interesse storico-etnografico:

  • Antico mulino, perfettamente funzionante.
  • Attrezzi legati alla coltivazione della segale, quali: staio, erpice, vaglio, setacci, ecc.

Sezione III - Forno

La sezione ricostruisce il forno a legna, costruito in pietra secondo la struttura tradizionale, che era utilizzato due volte l’anno per cuocere quintali di pane nero di segale, alimento quotidiano tranne che nelle feste di Natale e Pasqua, quando sulla tavola faceva la sua breve comparsa il pane bianco di frumento. In passato fare il pane era un evento importante che coinvolgeva tutta la famiglia e tutto il vicinato. In questa sezione è esposto tutto ciò che serve per la preparazione e la cottura del pane:

Camera da letto
  • madia per l'impasto;
  • secchia per il lievito;
  • assi ricoperte di fasce di lino, dove venivano fatte lievitare le ciambelle;
  • attrezzi per pulire il forno;
  • pale per infornare e sfornare;
  • rastrelliera, dove infilare il pane a seccare.

Sezione IV - Stanza da letto

Nella sezione è presentata la stanza da letto che era il locale più importante della casa, la quale era rivestita di larghe tavole di legno e riscaldata dalla stufa costruita in muratura. La stanza comunicava con la cucina mediante uno sportello attraverso il quale venivano passate le vivande da consumare, stando comodamente seduti al caldo. La famiglia, sempre molto numerosa, viveva in un locale di pochi metri quadrati occupati dal letto, dalla culla, dalla cassapanca, dal portacatino, dalla stufa e un piccolo armadio destinato a contenere oggetti importanti o preziosi.

Sezione V - Cucina

La sezione ricostruisce la cucina tradizionale, che presentava il pavimento in terra battuta o di lastre di pietra, con il focolare e pochi arredi:

Cucina
  • piattaia per riporre piatti e scodelle;
  • armadio a parete con tanti cassetti dove riporre posate, pane e companatico e, sotto i cassetti, una serie di ganci per appendere i secchi di rame per l'acqua;
  • focolare munito di varie catene per appendere i recipienti per la cottura erano di rame, ghisa, bronzo e pietra ollare;
  • olle di terracotta che contenevano: il burro "cotto" e lo strutto ottenuto dalla liquefazione del grasso del maiale;
  • pertiche, agganciate al soffitto, per appendere ad affumicare i salami o per seccare il pane di segale.

Sezione VI - Tessitura

La sezione documenta le fasi di lavorazione e di trasformazione della lana e del lino, con le quali si realizzavano gli abiti e la biancheria per la casa. Nelle abitazioni era sempre presente il telaio che donne sapevano usare con abilità, assieme ad altri attrezzi, come scardassi, fusi, rocche, filatoi, aspi, arcolai, e aghi da calza per realizzare manufatti e tessuti per abiti semplici, ma anche per confezionare raffinati corredi nuziali.

Sezione VII - Falegname

Nella sezione è ricostruita la falegnameria con il banco da lavoro, dove sono mostrati molti strumenti (pialle, seghe, trapani, raschietti, ecc.) ed alcuni attrezzi quali la sega a nastro ed il tornio.

Sezione VIII - Calzolaio e funaio

La sezione documenta l'attività del calzolaio che era uno dei mestieri tipici della Valfurva ed era svolto prevalentemente fuori della valle. I calzolai ambulanti si spostavano a piedi portandosi sulle spalle il deschetto in cui erano custoditi gli attrezzi per realizzare scarpe di cuoio su misura: il martello, la lesina, il trincetto, le forme di legno e i vari chiodi che servivano a rinforzare le suole anch'esse di cuoio. Vi sono esposte: scarpe, zoccoli di legno, i sandali sempre di legno, pantofole di pezza e panno da usare in casa, e alcune macchine per cucire le calzature che documentano l’evoluzione di questo antico mestiere.

Inoltre, la sezione documenta il lavoro dei funai che avevano lo stesso stile di vita dei calzolai. Essi, con l’aiuto di pochi attrezzi, sapevano ricavare dalla pelle delle mucche e dei vitelli funi resistenti per vari usi.

Sezione IX - Macellaio

La sezione presenta l'attività di macellazione del maiale che era fatta presso le famiglie e che richiedeva buona preparazione da parte del macellaio che sovrintendeva a tutte le operazioni. Il macellaio svolgeva la sua attività soprattutto in inverno e disponeva di tutti gli attrezzi necessari per questo lavoro: coltelli, tritacarne, insaccatrice. Da notare:

  • ceppo su cui si tagliavano finemente le varie parti del maiale, quando ancora non esisteva la macchina tritacarne, per ricavare diversi tipi di insaccati;
  • pressa costituita da due grosse tavole di larice, entro le quali venivano compressi la pancetta e il lardo.

Sezione X - Latte

La sezione illustra il latte e la sua lavorazione. Diversi sono gli attrezzi e i recipienti usati che illustrano le varie fasi di lavorazione, quali:

  • secchi, brente, vasche, zangole;
  • forme per il formaggio;
  • stampi per il burro;
  • recipiente in cui si lavorava il latte per ottenere il formaggio;
  • casetta di legno munita di scale esterne,
  • ingegnosa trappola, ecc.

Sezione XI - Cibi e bevande

In questa sezione si trovano gli utensili usati per la preparazione del caffè e dell’orzo: il tostacaffé, diversi modelli di macinacaffé e alcuni ingredienti per dare più gusto alla bevanda, come l’estratto di caffé e la cicoria.

Inoltre, si possono vedere:

  • mastello di legno in cui si preparavano e si conservavano i crauti (cavoli tagliati a strisce sottili e conservati sotto sale);
  • macchina per fare il gelato;
  • alambicco per preparare la grappa.

Sezione XII - Montagna

Nella sezione sono documentati:

  • sci, diffusosi principalmente per opera dei soldati sciatori della Prima Guerra mondiale;
  • alpinismo, che a partire dalla metà del XIX secolo condusse celebri alpinisti a scalare le vette principali delle montagne della Valfurva.

Sono qui esposti:

  • piccozze,
  • ramponi,
  • corde,
  • sci, ecc.

Sezione XIII - Guerra 1915 - 1918

La Valfurva è stata teatro di difficili ed aspre battaglie durante la Prima Guerra mondiale. In questa sezione sono presentate:

  • ricostruzione di una baracca militare;
  • documentazione di materiali bellici (mitraglie, fucili, baionette, frammenti di bossoli di diverso calibro, maschera antigas, lanterne, soprascarpe, ramponi, badili, picconi);
  • scala in corda di canapa con pioli di legno usata dai soldati per superare difficili passaggi in alta quota.

Sezione XIV - Trasporto

Il contadino, una volta, utilizzava vari mezzi per il trasporto: gerle, ceste, zaini, carriole, carretti e slitte. Questi erano presenti in tutte le case e venivano usati indistintamente dagli uomini, dalle donne e dai ragazzi. Per risparmiare fatica il contadino utilizzava gli animali da tiro e da soma, equini e anche bovini. Nella sezione si notano:

  • due cassette da basto munite di fondo apribile, usate per il trasporto e lo spargimento del letame;
  • particolari slitte, con più posti a sedere.

Sezione XV - Scuola

Nella sezione è ricostruita l'aula scolastica con:

  • banchi di legno a due posti;
  • cattedra leggermente rialzata per permettere all'insegnante di sorvegliare la classe, sempre molto numerosa;
  • lavagna mobile con la panchetta per far salire i più piccoli a scrivere;
  • cancelleria varia: cartelle di legno, di cartone e di stoffa, astucci, quaderni, libri, penne e pennini, ecc.
Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Editore Touring, Milano 2005, pp. 130 - 131 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni