Museo di Scienze Naturali del Collegio San Francesco di Lodi
Museo di Scienze Naturali del Collegio San Francesco di Lodi | |
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Collegio San Francesco, sede museo | |
Categoria | Musei di Ordine religioso |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lombardia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lodi |
Comune | Lodi |
Diocesi | Diocesi di Lodi |
Indirizzo | Via San Francesco, 21/23 26900 Lodi (LO) |
Telefono | +39 0371 420019 |
Fax | +39 0371 422055 |
Posta elettronica | segreteria@sanfrancesco.lodi.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Chierici Regolari di San Paolo detti Padri Barnabiti |
Tipologia | naturalistico, scientifico, tecnico-scientifico |
Contenuti | animali imbalsamati, minerali, reperti zoologici, etnografici ed archeologici, strumenti scientifici |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, didattica, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale della Provincia di Lodi |
Sede Museo | Collegio San Francesco |
Fondatori | padre Bernardo Galli |
Data di fondazione | 1833 |
Il Museo di Scienze Naturali del Collegio San Francesco di Lodi, collocato nel Collegio San Francesco, venne fondato nel 1833, per volere di padre Bernardo Galli, rettore del collegio e docente di Scienze Naturali.
Percorso espositivo
L'itinerario museale è strutturato in cinque sezioni espositive: zoologia, paleontologia, ornitologia, malacologia, mineralogia e petrografia.
Completano la visita del Museo:
- due erbari;
- raccolta di strumenti scientifici.
Sezione I - Zoologia
La sezione zoologica presenta circa 500 esemplari di fauna italiana ed esotica (mammiferi, rettili e pesci), tra cui spiccano:
- leone
- orso bruno
- formichiere
- anaconda del Sud America
- boa
- alcuni coccodrilli
- tre squali
- delfino del Mediterraneo.
Sezione II - Paleontologia
Questa sezione è composta da circa 800 fossili che vanno dall'era archeozoica alla quaternaria. Si possono ammirare:
- pesce petrificato dall'era quaternaria;
- molluschi, tra cui gasteropodi, bivalvi, cefalopodi (polpi, seppie e nautilus);
- due uova di dinosauro (Saurolofo) provenienti dalla Mongolia e risalenti a 60 milioni di anni fa;
- araucaria dell'Arizona di 150 milioni di anni;
- molare superiore di Helephas meridionalis del Pliocene, rinvenuto nel piacentino,
- molare superiore di Helephas indicus;
- vertebra di balena (Phiseter);
- ammonite del periodo giurassico, proveniente dalla Baviera;
- cranio di uomo preistorico.
Sezione III - Ornitologia
La sezione consta di circa 700 esemplari di uccelli impagliati, rari ed estinti, tra cui spiccono:
- pappagalli multicolori
- colibrì
- uccello lira
- albatro
- aquila di mare
- 30 nidi con nidiata di differenti dimensioni e conformazioni;
- collezione di uova tra cui alcune di struzzo e pellicano.
Sezione IV - Malacologia
La sezione è formata da circa 1.000 conchiglie di varie forme, dimensioni e provenienza, con notevoli esemplari del Mare dei Caraibi.
Sezione V - Mineralogia e petrografia
La sezione presenta una raccolta di circa 2.000 esemplari di minerali multiformi e variegati, tra i quali spiccano:
- Minerali di rame, argento, platino, oro e zolfo.
- Rocce magmatiche eruttive, sedimentarie, argillose, organogene e metamorfiche. Particolarmente interessanti sono:
- Drusa di quarzo con geminati, proveniente dal traforo del Sempione e rinvenuta a 2.000 metri dalla cima del monte Leone;
- Ametiste e agate che hanno preso il colore del ferro (colore rosso) o del cobalto (colore blu);
- Minerali fluorescenti (autuniti, aragoniti, calciti) che emettono luce quando sono colpiti da raggi ultravioletti.
Erbari
Di notevole valore storico-scientifico sono i due erbari:
- Erbario lombardo-veneto, risalente alla prima metà del XIX secolo che riunisce circa 5.000 esemplari di vegetazione delle due regioni.
- Erbario crittogamico italiano, relativo ai vegetali con organi riproduttivi, non palesi ma supposti, risalenti alla seconda metà del XIX secolo, che raccoglie circa 1.500 erbe di tutta la Penisola.
Strumenti scientifici
Al piano terreno del Collegio, in grandi teche espositive, è collocata la collezione degli strumenti scientifici, databili dal XVII al XXI secolo. Di rilievo:
- banco ottico con cursori,
- specchio di Fresnell,
- piatti da condensatore variabile,
- ruote dentate di Savart,
- disco Seebech,
- equipaggio balistico per galvanometro (1931),
- elettrometro monofilare di Pohl,
- tubo di Braun con raddrizzatore (1933),
- galvanometro per corrente alternata (1934),
- asse dei tempi (1936),
- oscillografo catodico (1940),
- elettrometro monofilare di Wulf (1941).
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