Diocesi di Lodi

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Diocesi di Lodi
Dioecesis Laudensis
Chiesa latina
Lodi duomo.JPG
vescovo Maurizio Malvestiti
Sede Lodi
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Milano
Regione ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Lodi.png
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Bassiano Uggè
Vescovi emeriti: Giuseppe Merisi
Parrocchie 123
Sacerdoti 200 di cui 186 secolari e 14 regolari
1.389 battezzati per sacerdote
16 religiosi 186 religiose 3 diaconi
291.737 abitanti in 894 km²
277.825 battezzati (95,2% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Santi patroni San Bassiano
(19 gennaio)
Indirizzo

Via Cavour 31, 26900 Lodi, Italia

tel. +390371423838 fax. 0371.42.67.34 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Lodi (in latino: Dioecesis Laudensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Milano appartenente alla regione ecclesiastica Lombardia. Nel 2016 contava 277.825 battezzati su 291.737 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Maurizio Malvestiti.

Territorio

La diocesi comprende l'intera provincia di Lodi e parte delle province di Cremona[1], |Milano[2] e Pavia[3].

Le parrocchie di Colturano, Balbiano e Riozzo seguono il rito ambrosiano e non quello romano come il resto della diocesi.

Sede vescovile è la città di Lodi, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta e San Bassiano, riconsacrata il 25 maggio 1964 dal vescovo Tarcisio Vincenzo Benedetti dopo i restauri che l'anno riportata all'originario aspetto romanico.

Il territorio è suddiviso in 126 parrocchie.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Parrocchie della Diocesi di Lodi

Storia

Nell'anno 304-305 vennero martirizzati a Laus Pompeia (odierna Lodi Vecchio) i santi martiri Vittore, Nabore e Felice, che hanno dato lo slancio vitale alla cristianizzazione della città.

La diocesi fu eretta da San Bassiano patrono principale della diocesi e vescovo di Lodi dal 374 al 409. Fin dall'origine è stata suffraganea dell'arcidiocesi di Milano.

La chiesa con la più antica data di consacrazione è la Basilica dei XII Apostoli di Lodivecchio consacrata da san Bassiano di Lodi, sant'Ambrogio di Milano e san Felice di Como nel 378. La decana delle chiese parrocchiali della diocesi di Lodi per data di consacrazione è la prepositurale della Natività della Beata Vergine Maria in Castelnuovo Bocca d'Adda (consacrata dal vescovo Carlo Pallavicino il 14 luglio 1471), la vice-decana è la chiesa arcipretale dei santi Nicolò ed Angelo di Villanova del Sillar] (consacrata dallo stesso Pallavicino nel 1496).

Dopo la distruzione della città di Laus Pompeia ad opera dei Milanesi, la città venne rifondata dove si trova ora dall'imperatore Federico Barbarossa il 3 agosto 1158. Il secondo vescovo della Lodi nuova (o Lodi) fu sant'Alberto Quadrelli (patrono secondario della diocesi, festa il 4 luglio).

Nel 1243 Lodi, passata alla fazione ghibellina, dovette subire l'interdetto e la soppressione della sede vescovile, che fu poi ristabilita nel 1252.

È del 1298 il primo documento in cui il vescovo di Lodi Bernardo Talenti si intitola anche conte. Risale al suo episcopato la leggenda di un drago che il suo pestilenziale fetore uccideva gli uomini, che forse si riferisce alla malaria sviluppatasi in alcune terre a seguito di un'inondazione. In ogni caso, per debellare la calamità i lodigiani pronunciarono e poi mantennero un voto, impegnandosi a costruire la chiesa di san Cristoforo.

Il successore di Bernardo Talenti, Egidio Dell'Acqua ottenne per sé e per i suoi successori nuovi feudi e terreni dall'imperatore Enrico VII. Dopo la sua morte le fazioni guelfa e ghibellina interne al capitolo elessero due candidati contrapposti, ma nessuno dei due ottenne la conferma pontificia. Per risolvere la controversia papa Giovanni XXII elesse il successore dopo cinque anni di sede vacante.

Tra le figure eminenti e sante della diocesi si possono ricordare Santa Francesca Saverio Cabrini, patrona degli emigranti, san Gualtero (XIV secolo), i santi Giuliano, Ciriaco e Tiziano (primi vescovi di Laus), il beato Vincenzo Grossi, i servi di Dio Antonia Maria Belloni (clarissa di Codogno secc. XVII-XVIII) e mons. Pietro Trabattoni (arciprete di Maleo di fine '800) grande amico del futuro papa Giovanni XXIII, don Carlo Gnocchi, don Luigi Savarè. Presenti con quest'ultimo nel seminario di Lodi, e suoi amici, vanno ricordati: "Venanzio Felisi, Giuseppe Rolla, futuro vescovo di Forlì, Giovanni Quaini"[4].

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 291.737 persone contava 277.825 battezzati, corrispondenti al 95,2% del totale.

Note
  1. Parrocchie di Dovera, Gradella, Nosadello, Postino, Roncadello e Spino d'Adda.
  2. Parrocchie di Balbiano, Campagna, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Paullo, Riozzo, Santa Maria in Prato, San Barbaziano, San Colombano al Lambro, San Zenone al Lambro e Tribiano.
  3. Parrocchie di Camporinaldo e Miradolo Terme.
  4. G. Bernardelli, «Ubbidientissimo servo». Don Luigi Savaré. Il prete dei giovani, Paoline, Milano 2005, p. 53.
Fonti
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita, cap. Ab anno 1431 usque ad annum 1503 perducta, [vol. II], Patavii : Il Messaggero di s. Antonio, 1901, 1968


Voci correlate
Collegamenti Esterni