Ospedale pediatrico Bambino Gesù
L'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma è un presidio ospedaliero privato di proprietà della Santa Sede ed è una zona extraterritoriale della stessa. Fondato nel 1869 è il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa.
Fondazione
L'Ospedale nasce il 19 marzo 1869, grazie all'iniziativa della famiglia Salviati. Fu la duchessa Arabella Fitz James Salviati, sostenuta dal marito il Duca Scipione e i suoi figli, a creare le condizioni per la fondazione di un ospedale pediatrico sul modello dell'Hopital des Enfantes Malades di Parigi. Prima di allora, i bambini in Italia venivano ricoverati nelle stesse corsie degli adulti, senza avere le cure adeguate alla loro età.
Storia
Inizialmente le prime pazienti sono state quattro bambine, ricoverate in una stanza di un palazzo in via delle Zoccolette, una strada tra il Tevere e Torre Argentina. Vengono accudite dalle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, le quali gestiscono la sede.
L'educazione religiosa dei piccoli pazienti ebbe un ruolo fondamentale fin dall'inizio e per questo motivo si insegnava il catechismo, la sera veniva recitato il Santo Rosario e si celebravano le messe ogni giorno della settimana, compresi i festivi. Venivano pure amministrati i Sacramenti della cresima e della prima comunione.
Non fu possibile portare a termine il progetto di ingrandimento dell'ospedale, i cui lavori erano iniziati nel 1880, in quanto il nuovo piano urbanistico prevedeva la sistemazione degli argini del Tevere per preservare Roma dalle inondazioni. Nel 1887 la sede viene trasferita così sul Gianicolo e l'amministrazione comunale ha affidato alla duchessa Salviati una parte del vecchio convento di Sant'Onofrio. Durante i lavori di adattamento, che durarono due anni, l'attività non è stata mai interrotta. In questa sede il presidio ospedaliero, punto di riferimento per le famiglie romane, nel 1907 arriva ad assicurare 1000 ricoveri.
A seguito di una sottoscrizione pubblica portata avanti dal Comune, furono raccolti nuovi fondi da utilizzare per l'ampliamento del nosocomio e la costruzione di tre nuovi padiglioni per i pazienti con malattie infettive che terminarono tra il 1908 e il 1909.
L'Ospedale durante le due Guerre Mondiali
Durante la Prima Guerra mondiale, l'ospedale dovette affrontare difficili emergenze sanitarie, compresa un'epidemia di meningite, epidemie di vaiolo nero, di difterite e di colera. Inoltre, mentre la guerra stava per concludersi, a Roma scoppiò un'epidemia di influenza spagnola: nel giro di tre mesi, più di 300 bambini colpiti dall'epidemia, furono ricoverati all'ospedale Bambino Gesù, con una forte riduzione della mortalità dei piccoli ammalati.
Nel maggio del 1917, la regina Elena di Savoia, moglie del re Vittorio Emanuele III, diede in gestione all'ospedale la colonia marina “Jolanda di Savoia” a Santa Marinella, un paesino vicino al mare e a circa 60 km da Roma. Nella colonia venivano ospitati soprattutto dei bambini con la tubercolosi ossea e, durante i mesi estivi, anche bambini poveri, per dare loro la possibilità di fare una villeggiatura marina.
Dopo i primi quattro anni di gestione positiva della struttura, la regina, donò nel 1920 alla nobildonna Salviati, la colonia di Santa Marinella, affinché fosse utilizzata per la cura dei bambini poveri.
Nel 1924, durante il periodo del Fascismo l'ospedale del Bambino Gesù fu donato alla Santa Sede, diventando così, a tutti gli effetti, l'Ospedale del Papa.
Nel corso della Seconda guerra mondiale purtroppo si interrompe di colpo il percorso di sviluppo che era stato avviato. In Ospedale manca tutto, la sede di Santa Marinella viene espropriata dalle truppe fasciste. Nonostante ciò l'Ospedale continua il suo servizio e risponde all'appello di Pio XII per accogliere e nascondere tra le sue mura ebrei e perseguitati politici.
La ripartenza
Dopo la seconda guerra mondiale, il Bambino Gesù ebbe un importate sviluppo e, grazie all'intervento di Pio XII e i contributi dell'episcopato statunitense, fra gli anni Cinquanta e Sessanta sono realizzati nuovi fabbricati. Nel 1958 viene visitato da Giovanni XXIII, il primo Pontefice a salire sul Gianicolo per visitare il "suo ospedale. Nel 1960 è inaugurata la Scuola per Vigilatrici d'Infanzia, l'attuale Scuola delle professioni sanitarie Pier Giorgio Frassati.
Nel 1985 è riconosciuto come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Si moltiplicano le attività cliniche, di ricerca e di sperimentazione per individuare cure innovative, aumentano anche le collaborazioni internazionali e si attivano missioni di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo
Nel 2006 arriva per l'Ospedale il primo accreditamento della JCI (Joint Commission International), l'ente che certifica l'eccellenza nella qualità e nella sicurezza delle cure. Nel 2012 è inaugurata la sede di San Paolo: qui, due anni dopo, saranno avviati i laboratori di ricerca dotati con le più moderne tecnologie per le indagini genetiche e cellulari. Infine, nel 2015 l'Ospedale viene riconosciuto dalla JCI come Centro Medico Accademico per l'articolata attività di formazione medica e di ricerca clinica.
Oggi è riconosciuto come uno dei poli sanitari pediatrici più importanti a livello europeo ed internazionale.
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