Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis





Lo schema della Ratio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis (espressione latina, "Norma fondamentale della formazione sacerdotale") è un documento della Congregazione per l'Educazione Cattolica che fornisce indicazioni unitarie circa la formazione sacerdotale sulla base delle indicazioni del Concilio Vaticano II.
Compito del documento "doveva essere quello di dare adeguate indicazioni per mantenere l'unità della disciplina ecclesiastica, senza tuttavia mortificare quella sana varietà richiesta dalle diverse situazioni pastorali nel vari Paesi"[1].
Il documento reca la data del 6 gennaio 1970. Il 19 marzo 1985 ne è stata pubblicata una seconda edizione.
A questo testo si adattano le norme (ratio) delle singole Conferenze Episcopali.
Genesi
Già il Concilio Vaticano II, consapevole della "importanza somma della formazione sacerdotale", perché "l'auspicato rinnovamento di tutta la Chiesa in gran parte dipende dal ministero sacerdotale"[2], aveva tracciato le linee fondamentali per una rinnovata formazione del clero, affidando alle Conferenze Episcopali delle singole nazioni il compito di redigere una Ratio o "Regolamento di formazione sacerdotale" adattato alle diverse esigenze dei luoghi e dei tempi. A tale scopo, la Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica non mancò, negli anni che immediatamente seguirono il Concilio, di sollecitare le Conferenze Episcopali al compimento di tale importante e urgente lavoro.[3]
In realtà esso procedeva a rilento, a causa soprattutto delle rapide e profonde trasformazioni cui era soggetta la società di quegli anni, trasformazioni che si ripercuotevano nella Chiesa e particolarmente nei seminari.
Data la gravità del problema, sembrò opportuno trattarne nel primo Sinodo dei Vescovi, tenuto a Roma nell'ottobre 1967, e la conclusione fu che la Sacra Congregazione ebbe l'incarico di preparare essa stessa, insieme con le Conferenze Episcopali, la Ratio che servisse di base e di norma nella preparazione dei regolamenti propri delle diverse nazioni.
Con l'aiuto di alcuni consultori-esperti, la Sacra Congregazione si accinse subito alla redazione di un primo schema, che fu inviato in esame alle Conferenze Episcopali; tale testo fu elaborata sostanzialmente dal gesuita italiano Paolo Dezza, dal sacerdote secolare spagnolo Germano Martil e dall'abate benedettino tedesco Augustinus Meyer[4]. Nel marzo 1969 i rappresentanti delle Conferenze si riunirono a Roma presso la Sacra Congregazione stessa per comunicare e discutere le proprie osservazioni. Fu così preparato un nuovo testo, che fu nuovamente sottoposto all'esame delle Conferenze Episcopali; in base alle loro osservazioni fu approntata una nuova redazione, che fu poi discussa nella riunione plenaria della stessa Congregazione, con la partecipazione di una cinquantina di cardinali e vescovi di ogni parte del mondo. Si giunse in tal modo alla redazione definitiva, frutto di una intensa, cordiale e fattiva collaborazione della Sacra Congregazione e delle Conferenze Episcopali.
Con l'approvazione di Paolo VI il documento fu promulgato il 6 gennaio 1970, e divenne la nuova "legge-quadro" per la formazione del clero, come fu definita dal card. Gabriel-Marie Garrone, prefetto della Sacra Congregazione che l'aveva preparata.
L'aggiornamento del 1985
Con la promulgazione del Nuovo Codice di Diritto Canonico (25 gennaio 1983) fu interamente riordinata tutta la materia pedagogica e disciplinare riguardante i seminari e la formazione sacerdotale; di conseguenza la Ratio fundamentalis veniva ad essere privata della sua forza giuridica. Era però impossibile lasciar cadere la Ratio, perché molte delle Ratio preparate dalle Conferenze Episcopali erano profondamente radicate in essa, al punto che spesso ne riportavano vari paragrafi letteralmente; gli stessi Superiori ecclesiastici poi vi ricorrevano spontaneamente ogniqualvolta dovevano affrontare e risolvere questioni non esplicitamente contenute nel nuovo Codice.[1]
In considerazione di ciò la Congregazione per l'Educazione Cattolica credette opportuno rivedere la suddetta Ratio ed inserirvi quegli emendamenti, in realtà pochissimi, che erano richiesti dalle nuove circostanze. I cambiamenti riguardano più le note in calce, di molto arricchite, che il testo del documento, mantenuto sostanzialmente così come a suo tempo era stato redatto insieme con le Conferenze Episcopali.
La nuova edizione della Ratio fundamentalis fu congruamente approvata dal papa Giovanni Paolo II il 19 marzo 1985.
Note | |
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