Rito dei dodici Kyrie eleison
Il Rito dei dodici Kyrie eleison, tipicamente ambrosiano, è espressamente previsto in alcune celebrazioni dell'anno liturgico. All'inizio della Celebrazione eucaristica il sacerdote invita all'Atto penitenziale, che viene compiuto da tutta la comunità mediante la confessione generale e si conclude con l'assoluzione del sacerdote. L'atto penitenziale si può tralasciare quando si continua una celebrazione liturgica già iniziata, come nella processione della Domenica delle Palme e il 2 febbraio durante la celebrazione della Presentazione del Signore, nei funerali, nella processione per la solennità del Titolo o del Patrono e in genere quando si tratta di una vera processione e non di un semplice ingresso. Tranne che nei funerali, in questi casi, molto opportunamente si possono cantare i dodici Kyrie eleison con la Sallenda propria o un'antifona appropriata secondo il rito previsto nel Rito della messa[1].
Giunti in prossimità del presbiterio ai piedi dell'altare i Da secondo[2] si fermano e si rivolgono l'uno verso l'altro. Dietro a essi i Da terzo[2] si fermano rivolgendosi verso i fedeli, mentre il clero e gli altri ministri si dispongono su due file rivolte l'una verso l'altra e il sacerdote presidente chiude la processione stando rivolto verso la croce: si cantano i dodici Kyrie eleison con una antifona appropriata.[3]. Se si canta una Sallenda, al versetto « Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo...» tutti fanno un inchino alla croce e alle parole « Come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen» l'inchino è rivolto al sacerdote celebrante. Concluso il rito si procede entrando nel presbiterio e salendo all'altare.
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