Atto penitenziale
L'Atto penitenziale è la parte della Celebrazione eucaristica che si colloca nei riti iniziali dopo il saluto del celebrante e prima della recita del Gloria in excelsis Deo[1][2]. È l'affidamento alla misericordia di Dio, compiuto dai fedeli e dal sacerdote davanti a Dio e alla comunità, che consente di celebrare l'Eucaristia dopo essersi riconosciuti peccatori e avere purificato il cuore da tutto ciò che ha allontanato dalla santità di vita. Non è un pubblico riconoscimento dei propri peccati o un esame di coscienza, ma l'atteggiamento con il quale la Chiesa si pone davanti al Signore proclamando la propria debolezza e la fragilità dei suoi figli.
L'atto penitenziale non sostituisce il sacramento della Confessione, che resta necessario per l'assoluzione dei peccati gravi o mortali.
Esso si divide generalmente in quattro parti:
- invito al pentimento;
« Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.»
- il silenzio;
genera la relazione personale ed ecclesiale con il Risorto
- l'invocazione della misericordia;
recita del Confiteor (Confesso) o forma dialogata o tre acclamazioni a Cristo seguite dal Kyrie eleison
- l'assoluzione del sacerdote
« Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.» Questa assoluzione da un lato, ci rimette i peccati veniali o quotidiani, dall'altro, ci impegna prima di accostarci alla comunione, a ricorrere al Penitenza.
Nelle Domeniche, specialmente quelle pasquali e in circostanze particolari, l'Atto penitenziale può essere sostituito con la benedizione e l'aspersione dell'acqua in memoria del Battesimo.
Dopo l'Atto penitenziale ha luogo la recita dei tre Kyrie eleison (solo nel Rito romano), sempre che non siano stati recitati durante l'Atto stesso e sempre che, solo per il Rito ambrosiano, non si sia celebrato il Rito dei dodici Kyrie eleison.
Nel Rito romano e ambrosiano
Di seguito viene riportato il 1º formulario nel Rito romano dell'Atto penitenziale che nel Rito ambrosiano corrisponde alla 2ª forma:
dopo che il popolo si è radunato, il sacerdote con i ministri si reca all'altare mentre si intona il Canto d'ingresso. Giunto all'altare, il sacerdote con i ministri fa la debita riverenza, bacia l'altare in segno di venerazione ed eventualmente lo incensa. Poi, con i ministri si reca alla sede. Terminato il canto d'ingresso, sacerdote e fedeli, in piedi, fanno il Segno della Croce.
Segue il Saluto, che il sacerdote rivolge al popolo allargando le braccia e pronunciando le orazioni di introduzione, come ad esempio:
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi. (Cfr 2Cor 13,13 )
l popolo risponde:
« E con il tuo spirito.»
Segue l'Atto penitenziale. Il sacerdote invita i fedeli al pentimento con queste parole (riportiamo la prima formula)
Fratelli,
per celebrare degnamente i santi misteri,
riconosciamo i nostri peccati
Si fa una breve pausa di silenzio, poi tutti insieme fanno la confessione generale.
Segue l'assoluzione del sacerdote (riportiamo la prima formula):
Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Il popolo risponde:
Amen.
Seguono le Invocazioni « Signore, pietà» o Kyrie eleison (solo per il Rito romano[3]) se non sono state già dette o cantate per l'Atto penitenziale e il Gloria. La Messa prosegue secondo il giorno del calendario liturgico. Poi, quando è prescritto, si canta o si proclama la Dossologia maggiore.
Nel Rito romano
Il Rito romano è arricchito da tre formulari per l'Atto penitenziale. Il I formulario è quello riportato sopra, gli altri due sono strutturati come segue:
- II formulario - Omesso il Confiteor
Sacerdote: « Fratelli e sorelle, all'inizio di questa celebrazione eucaristica, invochiamo la misericordia di Dio, fonte di riconciliazione e di comunione.»
Oppure:
« Umili e pentiti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia misericordia di noi peccatori.»
Segue una breve pausa di silenzio.
Poi il sacerdote dice: « Pietà di noi, Signore.»
Il popolo risponde: « Contro di te abbiamo peccato.»
Il sacerdote prosegue: « Mostraci, Signore, la tua misericordia.»
Il popolo risponde: « E donaci la tua salvezza.»
Segue l'assoluzione del sacerdote: « Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.»
Il popolo risponde: « Amen.»
- III formulario - al posto del Confiteor ci sono tre invocazioni del celebrante e tre rispettive risposte del popolo con Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison. Questo formulario permette cinque invocazioni diverse e in relazione al Tempo liturgico di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua;
Seguono le Invocazioni Kyrie eleison, oppure in italiano Signore pietà, se non sono state già proclamate o cantate con l'Atto penitenziale del III formulario. Poi, quando è prescritto, si canta o si proclama la Dossologia maggiore.
Nel Rito ambrosiano
In Rito ambrosiano vi sono altre due forme di procedere nell'Atto penitenziale. Oltre a quella già esposta sopra insieme con il Rito romano, vi sono le seguenti alternative:
- 1ª forma - al posto del Confiteor tre invocazioni del celebrante e tre rispettive risposte del popolo con Kyrie eleison[4]. Questa forma permette varie formule di invocazioni anche in relazione al Tempo liturgico di Avvento, Natale, Dopo Epifania, Quaresima, Pasqua e Dopo Pentecoste;
- 3ª forma - Come nel II formulario del Rito romano
La 2ª forma è quella esposta sopra insieme con il Rito romano.
Se si omette l'atto penitenziale perché la celebrazione inizia con una vera processione, opportunamente i ministranti con la croce e i candelieri, giunti ai piedi dell'altare, si fermano rivolgendosi verso i fedeli mentre il clero e gli altri ministri si dispongono su due file rivolte l'una verso l'altra e il sacerdote presidente chiude la processione stando rivolto verso la croce: si cantano i Dodici Kyrie eleison con una Sallenda appropriata.
Poi, quando è prescritto, si canta o si proclama la Dossologia maggiore.
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