Sant'Antonio di Padova (film)
Sant'Antonio di Padova | |
Locandina del film | |
Titolo originale: | Sant'Antonio di Padova |
Lingua originale: | italiano |
Paese: | Italia |
Anno: | 2002 |
Durata: | 102 min |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | biografico |
Regia: | Umberto Marino |
Ambientazione Geografica: | |
Ambientazione Storica: | XIII secolo |
Sceneggiatura: | Alessandra Caneva, Umberto Marino, Fernando Muraca |
Casa di produzione: | Lux Vide, Mediatrade |
Interpreti e personaggi: | |
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Fotografia: | Roberto Meddi |
Montaggio: | Stefano Chierchié |
Musiche: | Marco Frisina |
Scenografia: | Nino Formica |
Sant'Antonio di Padova è un film TV del 2002 diretto da Umberto Marino sulla vita del Santo di origine portoghese, messo in onda il 1 aprile 2002 su Canale 5.
Antonio è uno dei santi più popolari della Cristianità, infatti la Basilica di Sant'Antonio di Padova è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati nel mondo cattolico, ma la storia dell'uomo, avventurosa e intensa, non è molto nota. Il film tv è stato prodotto proprio con l'intento di far conoscere la sua vita, inizialmente quella di un nobile portoghese che, contro la volontà del padre, sceglie il convento, invece di unirsi ai suoi coetanei per combattere contro la minaccia musulmana. Antonio si trasforma così da hidalgo in un umile frate, seguace di san Francesco d'Assisi, servitore della Chiesa con la parola invece che con la spada.
Trama
Il film è ambientato in Sicilia nel 1221. Antonio è un frate francescano naufragato sull'isola con il suo confratello Giulietto. Al vescovo del luogo racconta la sua storia.
1210, Lisbona. Fernando di Buglione, così si chiama Antonio prima di vestire il saio, è un giovane nobile di grande intelligenza destinato a diventare cavaliere. Un giorno, in duello, ferisce gravemente Nuno, il suo migliore amico per rivalità amorosa: la presa di coscienza della vanità del mondo e il senso di colpa lo spingono ad offrire la sua vita a Dio in cambio di quella dell'amico. Così, quando Nuno è fuori pericolo, Fernando si congeda dall'amata Teresa, lascia la famiglia ed entra in monastero.
Tra gli agostiniani di Coimbra, Fernando diventa sacerdote, ma non trova la pace che andava cercando, infatti la corruzione, i vizi e le tentazioni dilagano anche tra mura del monastero. La morte del padre in guerra (andato a combattere al posto suo) acuisce il suo senso di inutilità e la sua crisi interiore.
Acceso dal desiderio del martirio, sceglie di vestire il saio francescano, cambiando il suo nome in Antonio, deciso ad andare a predicare il Vangelo in Africa. Nel viaggio lo accompagna Giulietto, un minore venuto dall'Italia, ma giunto in quel continente si ammala, l'amico allora si risolve nel riportarlo a casa ma, sorpresi da una tempesta, i due frati naufragano sulle coste della Sicilia.
Nel 1221 i due si recano ad Assisi, dove alla Porziuncola, incontra san Francesco, grazie al quale Antonio comprende che per seguire Dio deve farsi umile e semplice, e dal quale viene inviato nell'Eremo di Montepaolo, presso Forlì, dove il giovane, lavorando i campi e vivendo con poco, trova finalmente la perfetta letizia.
Un giorno, Antonio è persuaso a tenere un'omelia nel corso di un'importante cerimonia: le sue parole commuovono i presenti e rivelano per la prima volta ai confratelli le sue eccezionali doti comunicative e intellettuali. Francesco stesso allora lo autorizza a predicare.
Dopo aver girato, con l'amico Giulietto, per l'Europa, i due frati giungono a Padova. La città subisce la prepotenza di spietati usurai, pronti a far imprigionare chi non paga i debiti, mandando così in rovina intere famiglie. Il frate denuncia con parole di fuoco le responsabilità degli strozzini e, insieme ai suoi confratelli, lavora per aiutare le famiglie oppresse dai debiti. Gli usurai decidono di reagire: invitano il frate a cena e cercano di ucciderlo servendogli una minestra avvelenata. Antonio se ne accorge e, pur di persuaderli a cambiare la vita, si mette a mangiare sotto i loro occhi. La notizia del "miracolo della minestra" si diffonde rapidamente nella città, insieme alla fama di Antonio. Il consiglio di Padova allora approva la proposta del frate di abolire il carcere per debiti: i prigionieri vengono liberati e le famiglie si riuniscono.
Lo stato di salute di Antonio però peggiora di giorno in giorno e, ritiratosi a Camposampiero per riposare, muore il 13 giugno 1231 a soli trentasei anni. Un anno dopo verrà proclamato Santo.
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