Sede titolare di Milevi

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Milevi
Sede vescovile titolare
Dioecesis Milevitana
Chiesa latina
[[Immagine:{{{immagine}}}|290px|Sede titolare di Milevi]]
Vescovo titolare: Julien Kaboré
Arcivescovo titolare: {{{arcivescovo}}}
Sede vacante
Suffraganea
Nuvola apps important.svg
Ci sono degli errori relativi alla categorizzazione automatica dovuti al fatto che alcuni parametri non sono stati valorizzati!
  • Parametro: suffraganeadi

Vedi {{Sede titolare della chiesa cattolica/man}}

La voce è stata segnalata nella Categoria:Diocesi della chiesa cattolica/warning.

Istituita: XVII secolo
Soppressa: {{{sedetitolaresoppressa}}}
Ricostituita: {{{ricostituita}}}
Stato Algeria
Regione:
Località: Milevi
collocazione
geografica:
[[Immagine:{{{mappacollocazione}}}|200 px]]
Diocesi soppressa di Milevi
Diocesi suffraganee:
Eretta: ?
Soppressa: ?
'
Collegamenti esterni

Dati online (gc ch )

Elenco delle sedi titolari della Chiesa cattolica
Tutte le sedi titolari
Coordinate geografiche
36°27′01″N 6°15′52″E / 36.450278, 6.264444 bandiera Algeria
Mappa di localizzazione New: Algeria
Milevi
Milevi

La Sede titolare di Milevi (latino: Dioecesis Milevitana) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Milevi, identificabile con Mila nella provincia omonima in Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono diversi i vescovi conosciuti di questa diocesi africana. Poliano partecipò al Concilio di Cartagine (256) convocato il 1º settembre da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 13º posto nelle Sententiae episcoporum.[1]

Nella seconda metà del IV secolo Milevi fu la sede episcopale di sant'Ottato, autore, verso il 366/367, di un'opera polemica, il Contra Parmenianum donatistam, nota anche con il titolo di De schismate donatistarum, o semplicemente di Libri Optati; quest'opera, inizialmente in sei libri, fu aumentata di un ulteriore libro dopo il 384.[2] Ottato è ricordato nel martirologio romano il 4 giugno con queste parole: «A Mila in Numidia, nell'odierna Algeria, commemorazione di sant'Ottato, vescovo, che con i suoi scritti contro l'eresia donatista sostenne l'universalità della Chiesa e il profondo bisogno di unità dei cristiani.»[3]

Nell'opera Contro le lettere di Petiliano,[4] sant'Agostino denuncia quei praepositi e ministri che si sono resi indegni con la loro iniquità e per questo sono stati deposti. Tra questi menziona Onorio di Milevi, ritenuto da molti autori come appartenente alla classe dei praepositi, ossia dei vescovi. Se questa interpretazione è corretta, Onorio fu vescovo di Milevi tra Ottato e Severo.[5]

Severo governò la Chiesa di Milevi dal 395 circa fino alla sua morte avvenuta nel 426, prima del 26 settembre. Fu concittadino e amico di sant'Agostino, con il quale ebbe un fitto scambio epistolare, ed anche con san Paolino di Nola, che ebbe modo di visitare in Italia. Severo è documentato in diverse assemblee africane di quel periodo: il Concilio di Milevi (402), il Concilio di Cartagine (408), il Concilio di Cartagine (411), che dovette però ben presto abbandonare a causa di malattia.[6] A questa stessa conferenza prese parte il vescovo donatista di Milevi, Adeodato, che fece parte del gruppo di avvocati incaricati di prendere le difese del partito donatista.[7]

Dopo Adeodato, Morcelli aggiunge il vescovo Ottato II, che tuttavia appartiene alla diocesi di Vescera. Successivo vescovo noto di Milevi è Bennato, il cui nome figura al 114º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico; Bennato, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[8]

Infine Restituto fu tra i padri del secondo concilio di Costantinopoli nel 553.[9]

Milevi fu sede di diversi concili locali: uno donatista nel 397 e due cattolici nel 402 e 416.

Dal XVII secolo Milevi è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.

Cronotassi

Vescovi residenti

Vescovi titolari

Note
  1. (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 443. (FR) Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 224. (FR) Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 335.
  2. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 795-797, Optatus 1.
  3. Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 449.
  4. Contro le Lettere di Petiliano, III, 38, 44.
  5. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 573, Honorius 1.
  6. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 1070-1075, Severus 1.
  7. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 36-39, Adeodatus 7.
  8. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 142, Benenatus 10.
  9. Concilium universale Constantinopolitanum sub Iustiniano habitum, Berolini, 1891, pp. 220-231, nº 92. Evangelos Chrysos, Die Bischofslisten des V. Ökumenischen Konzil, Bonn, 1966, pp. 25-33.
Bibliografia
Collegamenti esterni