Utente:Don Luca Peyron/Giorgio Rumi
Biografia
Nacque nei pressi di Como da nobile famiglia lariana nel 1938. Conseguì la laurea in Scienze Politiche presso l'Università Cattolica di Milano. Dal 1971 insegnò Teoria e Storia della Storiografia e Storia Contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche delle Università di Milano e di Bari. Nel 1977 fu nominato ordinario di Storia Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Statale di Milano.
Fu membro del CNR per il Comitato di Scienze filosofiche e filologiche del Consiglio di Amministrazione dell'Università Statale di Milano. Collaborò con l'Istituto Regionale delle Ricerche della Lombardia,con l'Istituto per la Scienza della Pubblica Amministrazione e col Teatro alla Scala, nonché nell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere e nell'Accademia di san Carlo Borromeo presso la Biblioteca Ambrosiana.
Collaborò anche con il Corriere della Sera, con Il Sole 24 Ore e con Avvenire dove fu apprezzato come giornalista. Fu editorialista de L'Osservatore Romano e condirettore della rivista Liberal.
Nel 2003 entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione della RAI, incarico che ricoprì sino al 2005.
Il 30 marzo 2006 morì a Milano dopo una lunga malattia.
Il pensiero e l'opera
Rumi fu uomo di rilievo nella cultura italiana anche se uomo di grande discrezione. Perché Rumi è stato un importante storico europeo, ma anche una personalità di riferimento nella cultura del nostro Paese. I suoi editoriali sull'Osservatore Romano hanno espresso una posizione evidentemente condivisa dagli ambienti vaticani ma sempre molto personale. E un editoriale di Rumi apportava sempre qualcosa di originale al dibattito. Lombardo, cattolico ambrosiano, papalino, nostalgico… .
Tanti studi di Rumi hanno mostrato come il cattolicesimo e la Chiesa fossero una radice profonda non solo per la sua Lombardia, ma per l'intero Paese. Era un “giobertiano” del XXI secolo, per così dire. Aveva pubblicato nel 1999 un agile e profondo volume su Gioberti. Il Risorgimento, andando nel senso contrario a quello proposto da Gioberti, non aveva chiuso però i problemi posti da questo. Primo tra tutti il rapporto tra il Papa e l'Italia. Rumi vedeva rinverdito questo rapporto proprio nella speciale relazione stabilita da Giovanni Paolo II (primo papa non italiano dopo tanti secoli) con l'Italia. Il Papa e il cattolicesimo sono la grande idea, che rappresenta una delle maggiori risorse per l'Italia.
Andrebbe ricordato il rapporto tra Rumi e Giovanni Paolo II, di cui egli aveva colto con grande intelligenza il ruolo geopolitico oltre che religioso. Ma non si può dimenticare come lo storico lombardo sia stato anche un grande studioso della figura di Paolo VI (prima come arcivescovo di Milano e poi come Papa). Egli si muoveva dall'indagine sull'episcopato milanese al ruolo di Papa Montini nelle relazioni internazionali. Se Montini era stato il suo Papa per così dire, il pontificato di Karol Wojtyla aveva profondamente toccato il cattolico e lo storico Giorgio Rumi, facendogli apprezzare anche quei momenti di massa (come le Gmg o il rapporto con le folle), così lontani dalla sua sensibilità.
Dal punto di vista della ricerca storica, Rumi ha affermato nel mondo della storia delle relazioni internazionali il ruolo del papato. I suoi studi su Benedetto XV e la Prima guerra mondiale sono magistrali a riguardo. Attraverso di essi si coglie come il papato (spesso sconfitto sul piano politico, come avvenne nel 1914-18 e poi con la pace) abbia colto con maggiore preveggenza l'orientamento dei rapporti tra i popoli ben più delle cancellerie. L'osservatorio di Roma e della Chiesa cattolica è una specola privilegiata per cogliere la vita delle nazioni e le relazioni tra di esse. Da Roma, i papi del Novecento sono divenuti un riferimento chiaro per chi non crede nella guerra come soluzione dei problemi tra le nazioni, ma anche una fonte di ispirazione per l'impegno umanitario.
Sono tutti temi che Rumi ha affrontato a partire dagli anni di Benedetto XV. Disincantato e ironico, capace di richiamare alla realtà, personalità di grande cortesia e signorilità, Giorgio Rumi è stato anche l'uomo delle grandi cause.
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