Vocazione di san Matteo (Vittore Carpaccio)

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Venezia ScuolaDalmata V.Carpaccio VocazioneS.Matteo 1502.jpg
Vittore Carpaccio, Vocazione di san Matteo (1502), tempera su tavola
Vocazione di san Matteo
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Veneto
Regione ecclesiastica Triveneto
Provincia Venezia
Comune

Stemma Venezia

Località
Diocesi Venezia
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, sala terrena, parete destra
Uso liturgico quotidiano
Comune di provenienza Venezia
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto dipinto
Soggetto Vocazione di san Matteo
Datazione 1502
Datazione
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Ambito culturale
Autore

Vittore Carpaccio

Altre attribuzioni
Materia e tecnica tempera su tavola
Misure h. 141 cm; l. 107 cm
Iscrizioni C(ar)PATIVS / (Ve)N(e)T(us) / MDII
Stemmi, Punzoni, Marchi Stemma di Andrea Vendramino
Note
Opera firmata e datata

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Collegamenti esterni
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9Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
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La Vocazione di san Matteo è un dipinto, eseguito nel 1502, a tempera su tavola, da Vittore Carpaccio (1465 ca. – 1526), ubicato nella Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni a Venezia.

Descrizione

Soggetto

La scena del dipinto si svolge a Cafarnao, vicino al banco delle imposte, dove si vede l'interno d'una bottega, tipicamente medievale, con un'apertura di legno per parasole. Nel dipinto compaiono:

  • Gesù Cristo, vestito con una tunica rossa (colore che prefigura la sua passione), porta via dal suo banco di lavoro, prendendolo per mano, san Matteo, chiamandolo all'apostolato.
  • San Matteo, pubblicano, ossia esattore delle tasse, aderisce alla chiamata: l'abito lo connota come un uomo benestante, fatto confermato dal banchetto imbandito la sera stessa per celebrare la sua nuova vita di Apostolo. San Matteo lascia la sua vecchia vita e con essa i suoi affari, infatti, il pittore mostra il banco abbandonato con vari rescritti di debito attaccati alla parete.
  • Apostoli, alle spalle di Gesù, assistono alla scena.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

Nella zona di destra la prospettiva va gradatamente in profondità, tramite le figure e le costruzioni, avendo come principale riferimento la linea di fuga basale del Cristo. Sul fondo gli edifici civili, le mura e la torre conferiscono alle porte della Cafarnao evangelica la valenza di una città veneta di provincia, verosimilmente Castelfranco o Treviso.

Iscrizione

Nel dipinto si trova un'iscrizione posta sul cartiglio, in basso a sinistra, dove si legge la firma e la datazione dell'opera:

« C(ar)PATIVS / (Ve)N(e)T(us) / MDII »

Stemma

Nell'opera è presente sulla prima colonna, in basso a sinistra, un blasone:

  • stemma di Andrea Vendramino, committente dell'opera.

Notizie storico-critiche

L'opera con la Vocazione di san Matteo, insieme con un'altra raffigurante l'Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Getsemani, fu commissionata a Vittore Carpaccio nel 1502 da Andrea Vendramino, cavaliere gerosolimitano, quando la Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni a Venezia ricevette, con una solenne cerimonia il 24 aprile, una reliquia di san Matteo donata da Paolo Vallaresso, già provveditore della Repubblica a Corone e Modone in Cipro.

I due dipinti furono completati rapidamente e in quello stesso anno l'artista iniziò il ciclo con le Storie di san Girolamo, san Giorgio e san Trifone, protettori della confraternita, che aveva sede in questa Scuola.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Augusto Gentili, Carpaccio, Editore Giunti, Firenze 1996 ISBN 9788843545957
  • Giovanna Nepi Scirè, Carpaccio, Editore Marsilio, 2004 ISBN 9788831786003
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L'arte a commento delle letture festive. Anno A, Editore San Paolo, Milano 2008, pp. 220 - 223 ISBN 9788821560361
  • Stefano Zuffi, Carpaccio, Editore Electa, Milano 1993 ISBN 9788843545957
Voci correlate
Collegamenti esterni