Patriarcato di Venezia
Patriarcato di Venezia Patriarchatus Venetiarum Chiesa latina | |
Patriarca | Francesco Moraglia |
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Sede |
sede vacante Venezia |
Regione ecclesiastica Triveneto | |
Stemma Mappa della diocesi | |
Provincia ecclesiastica | |
Nazione | Italia |
diocesi suffraganee | |
Adria-Rovigo, Belluno-Feltre, Chioggia, Concordia-Pordenone, Padova, Treviso, Verona, Vicenza, Vittorio Veneto | |
Parrocchie | 127 (13 vicariati ) |
Sacerdoti |
301 di cui 167 secolari e 134 regolari 1.036 battezzati per sacerdote |
201 religiosi 398 religiose 31 diaconi | |
366.676 abitanti in 871 km² 311.855 battezzati (98,8% del totale) | |
Eretta | 774 come Diocesi di Olivolo, l'8 ottobre 1451 elevata a Patriarcato |
Cattedrale | Basilica di San Marco |
Indirizzo | |
Castello, n° 4264 - 30122 Venezia (VE) | |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Dati online 2019 (gc ch) Dati dal sito web della CEI | |
Collegamenti interni | |
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
Il Patriarcato di Venezia (in latino: Patriarchatus Venetiarum) è una Sede Metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla Regione Ecclesiastica Triveneto. Nel 2018 contava 311.855 battezzati su 366.676 abitanti.
Territorio
Il territorio del Patriarcato si estende oggi per 871 km² su buona parte della provincia di Venezia.
Originariamente il territorio si estendeva quasi esclusivamente sulle isole dell'estuario corrispondenti all'ex-Diocesi di Castello, ma, in seguito alla soppressione di alcune diocesi confinanti (Torcello, Caorle ed Equilio) e al riordino dei confini avvenuto nel Novecento, esso oggi si è espanso sull'intera parte settentrionale della laguna di Venezia e su buona parte della terraferma veneziana.
Nel 1919, in particolare, fu acquisito il territorio dell'isola del Lido (Parrocchia di Malamocco), già parte della Diocesi di Chioggia. Nel 1927, invece, la Diocesi di Treviso cedette la gran parte della forania di Martellago, con le Parrocchie di Chirignago, Mestre, Dese, Favaro, Trivignano, Zelarino, Campalto e Carpenedo.
Per quanto riguarda l'attuale Vicariato di Gambarare, esso era già parte della Diocesi veneziana che nel Medioevo aveva assorbito i territori dell'Abbazia di Sant'Ilario.
In sintesi, oggi il territorio del patriarcato comprende i comuni di: Mira, Venezia (senza il litorale di Pellestrina e la località Marocco), Quarto d'Altino, Cavallino-Treporti, Jesolo (senza Ca' Nani), Eraclea (con Cittanova di San Donà di Piave), Caorle (senza San Giorgio di Livenza).
Sede Patriarcale è la città di Venezia, dove si trova la Basilica Cattedrale di San Marco. La Basilica di San Pietro di Castello, già cattedrale della Diocesi di Castello, è Concattedrale del Patriarcato di Venezia.
Parrocchie
Per approfondire, vedi le voci Parrocchie del Patriarcato di Venezia e Chiese di Venezia |
Il Patriarcato comprende 127 Parrocchie nella provincia di Venezia suddivise in 13 Vicariati:
- Vicariato di San Marco-Castello
- Vicariato di S.Polo-S. Croce-Dorsoduro
- Vicariato del Lido
- Vicariato di Cannaregio-Estuario
- Vicariato di Mestre
- Vicariato di Carpenedo
- Vicariato di Favaro-Altino
- Vicariato della Castellana
- Vicariato di Marghera
- Vicariato di Gambarare
- Vicariato di Eraclea
- Vicariato di Jesolo
- Vicariato di Caorle
Dal 1818 al 1968 esistette anche una forania di Torcello, comprendente i territori della soppressa Diocesi di Torcello, ovvero le Parrocchie di Torcello, San Magno di Tre Palade, San Michele del Quarto, San Giovanni Battista di Jesolo, Santa Maria di Jesolo, Santa Maria Elisabetta del Cavallino, Santissima Trinità di Treporti, San Martino di Burano, Santa Caterina di Mazzorbo, Santa Maria e Donato di Murano e San Pietro di Murano[1]. Fu sostituita dal Vicariato dell'Estuario, con sede a Burano, poi a sua volta integrato nel Vicariato di Cannaregio-Estuario[2].
Provincia ecclesiastica
Il Patriarcato di Venezia ha come suffraganee:
- Diocesi di Adria-Rovigo
- Diocesi di Belluno-Feltre
- Diocesi di Chioggia
- Diocesi di Concordia-Pordenone
- Diocesi di Padova
- Diocesi di Treviso
- Diocesi di Verona
- Diocesi di Vicenza
- Diocesi di Vittorio Veneto
Storia
Per approfondire, vedi le voci Diocesi di Olivolo e Patriarcato di Grado |
Il titolo risale all'8 ottobre 1451 ed è erede dell'antico Patriarcato di Grado. Quest'ultimo fu istituito nel 607 in seguito allo scisma che colpì il Vescovado di Aquileia (dal 557 Patriarcato): il territorio risultò allora diviso nelle due sedi di Grado, filoromana, e di Cormons, scismatica. Dopo la ricomposizione dello scisma (699) il Patriarcato di Grado rimase comunque indipendente e gli vennero riconosciuti come suffraganee le numerose Diocesi della Venetia maritima (cioè la costa compresa tra la Laguna Veneta e l'Istria, allora domini bizantini).
Frattanto, nel 774, lo sviluppo urbanistico di Venezia aveva portato alla fondazione della Diocesi di Olivolo e, per lo stesso motivo, anche la sede di Grado finì per trasferirvisi, nel 1105, stabilendosi nella Chiesa di San Silvestro.
Nel 1180, dopo una lunga e secolare disputa con il Patriarca di Aquileia, il Patriarca di Grado rinunciò definitivamente ad ogni diritto giurisdizionale sulle Sedi Vescovili dell'Istria e della Venezia Giulia.
Quando, nel corso del medioevo, i numerosi centri insulari della Laguna finirono per agglomerarsi gradualmente dando una fisionomia più unitaria a Venezia, risultò che in città erano contemporaneamente presenti quattro cariche ecclesiastiche di rango episcopale, ciascuna con propria giurisdizione:
- Il Patriarca di Grado, con sede nella Chiesa di San Silvestro (che ovviamente, con le proprie dipendenze, era compresa nella Diocesi gradense)
- Il Vescovo di Castello, con cattedra nella Chiesa di San Pietro di Castello
- Il Primicerio della Basilica di San Marco, primo canonico della cappella palatina del doge e chiesa di stato della Repubblica di Venezia
- Il Patriarca Latino di Costantinopoli, titolo creato dopo la conquista crociata di Costantinopoli (1204) e riservato ai Veneziani, che lo trasferirono in città dopo la riconquista bizantina del 1246
A queste si aggiungevano diverse altre Diocesi con sede in laguna:
- La Diocesi di Torcello
- La Diocesi di Chioggia
- La Diocesi di Caorle
- La Diocesi di Equilio
- La Diocesi di Eraclea, di cui fu suffraganea la Diocesi di Bisanzio, dalla sua fondazione per opera di Sant'Andrea nell'anno 38, fino al 330, anno in cui fu inaugurata dall'Imperatore Costantino il Grande la nuova città Nuova Roma-Costantinopoli, e l'antica Diocesi di Bisanzio, per la presenza dell'Imperatore fu trasformata in Dopo che l'imperatore Costantino ebbe rifondata Bisanzio come Nuova Roma nel 330, si ritenne opportuno che il vescovo della nuova capitale, fino ad allora suffraganeo di Eraclea, assurgesse al rango arcivescovile con metropolia sulla Grecia, l'Asia Minore, il Ponto e la Tracia e titolo di Esarca, cioè con rango immediatamente inferiore a quello di Patriarca.
Nel corso del XV secolo avvennero una serie di sconvolgimenti che riformarono profondamente l'organizzazione territoriale della Chiesa in zona.
Nel 1440 Papa Eugenio IV, originario di Venezia, univa la Diocesi di Eraclea al Patriarcato di Grado, incorporandovela.
Nel 1457 il titolo patriarcale di Grado veniva soppresso e la Diocesi di Castello ne incorporava i territori divenendo il nuovo Patriarcato di Venezia. La sede episcopale rimaneva dunque nella Basilica di San Pietro di Castello.
Nel 1466 vi venne aggregata anche la Diocesi di Equilio.
Il 10 gennaio 1604 il Senato veneziano proibì la fondazione di ospedali gestiti da ecclesiastici, di monasteri, chiese e altri luoghi di culto senza autorizzazione preventiva della Signoria.
Il 26 marzo 1605 un'altra legge proibiva l'alienazione di beni immobili dai laici agli ecclesiastici, già proprietari, pur essendo solo un centesimo della popolazione, di quasi la metà dei beni fondiari della Repubblica, e limitava le competenze del foro ecclesiastico, prevedendo il deferimento ai tribunali civili degli ecclesiastici responsabili di reati di particolare gravità. Il 17 aprile 1606 Papa Paolo V con la Bolla Superioribus mensibus scomunicava il Senato e scagliava l'interdetto sulla Serenissima, provvedimenti che ritirerà solo il 21 aprile 1607.
Nel 1751 fu soppresso il Patriarcato di Aquileia e quello di Venezia rimase l'unico titolo patriarcale nella regione.
Nel 1807, dopo che con la caduta della Serenissima si era resa inutile la carica di Primicerio della Basilica di San Marco, la Cattedra venne definitivamente posta nella Basilica di San Marco, mentre San Pietro di Castello diveniva da allora concattedrale.
Nel 1819 il patriarcato incorporava anche i territori delle diocesi di Torcello (con sede a Murano) e di Caorle.
Nel 1964, infine, veniva abolito il titolo di Patriarca latino di Costantinopoli.
Il Patriarcato di Venezia è tradizionalmente sede cardinalizia: dal 1827, senza interruzione, tutti i Patriarchi sono stati creati Cardinali. Al Patriarca di Venezia spetta inoltre storicamente il titolo di Primate della Dalmazia.
Nel secolo scorso, ben tre Patriarchi sono in seguito divenuti papi: Pio X, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I.
Rito
Il Rito Liturgico seguito nel Patriarcato di Venezia è quello Romano-gregoriano. Tuttavia, sino al 1596, con l'uniformazione decretata dal Concilio di Trento, la Metropolia di Venezia seguiva un particolare rito, detto Rito Patriarchino, di tradizione aquileiese, ereditato dal Patriarcato di Grado. Questo particolare rito rimase parzialmente in uso nella Basilica di San Marco di Venezia sino al 1807 e alla sua incorporazione nel Patriarcato ed elevazione a Chiesa Cattedrale. Particolari caratteristiche del patriarchino erano una differente distribuzione delle Feste Liturgiche ed il particolare tipo di canto polifonico, detto appunto Canto Patriarchino o Aquileiese.
Cronotassi dei Patriarchi di Venezia
Linea patriarcale di Aquileia-Grado | Linea Diocesana di Venezia |
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- Lorenzo Giustiniani † (8 ottobre 1451 - 8 gennaio 1456 deceduto) (già vescovo di Castello)
- Maffeo Contarini † (1456 - 1460)
- Andrea Bondimerio, O.S.A. † (1460 - 1464)
- Gregorio Correr † (1464 - 1464)
- Giovanni Barozzi † (7 gennaio 1465 - 2 aprile 1466 deceduto)
- Maffeo Gherardi, O.S.B.Cam. † (30 ottobre 1467 - 14 settembre 1492 deceduto)
- Tommaso Donato † (1492 - 1504)
- Antonio Soriano, O.Cart. † (1504 - 19 maggio 1508 deceduto)
- Lodovico Contarini † (1508 - 16 novembre 1508 deceduto)
- Antonio Contarini † (1508 - 7 ottobre 1524 deceduto)
- Gerolamo Querini † (1524 - 19 agosto 1554 deceduto)
- Pietro Francesco Contarini † (1554 - 1554)
- Vincenzo Diedo † (1555 - 8 ottobre 1559 deceduto)
- Giovanni Trevisan † (1560 - 5 agosto 1590 deceduto)
- Lorenzo Priuli † (7 gennaio 1591 - 21 gennaio 1600 deceduto)
- Matteo Zane † (28 gennaio 1600 - 25 luglio 1605 deceduto)
- Francesco Vendramin † (30 luglio 1605 - 7 ottobre 1619 deceduto)
- Giovanni Tiepolo † (20 novembre 1619 - 7 maggio 1631 deceduto)
- Federico Corner † (6 novembre 1631 - 28 aprile 1644 dimesso)
- Gianfrancesco Morosini † (3 aprile 1644 - 5 agosto 1678 deceduto)
- Alvise Sagredo † (11 agosto 1678 - 12 settembre 1688 deceduto)
- Gianalberto Badoaro † (27 settembre 1688 – 7 giugno 1706 nominato Arcivescovo, titolo personale, di Brescia)
- Pietro Barbarigo † (21 giugno 1706 - 1º maggio 1725)
- Marco Gradenigo † (5 maggio 1725 - 14 novembre 1734 deceduto)
- Francesco Antonio Correr, O.F.M.Cap. † (1º dicembre 1734 – 17 maggio 1741 deceduto)
- Aloisio Foscari † (3 luglio 1741 – 28 ottobre 1758 deceduto)
- Giovanni Bragadin † (27 novembre 1758 – 23 dicembre 1775 deceduto)
- Federico Maria Giovanelli † (20 maggio 1776 – 10 gennaio 1800 deceduto)
- Ludovico Flangini Giovanelli † (23 dicembre 1801 – 29 febbraio 1804 deceduto)
- Nicola Saverio Gamboni † (24 agosto 1807 – 21 ottobre 1808 deceduto)
- Francesco Milesi † (23 settembre 1816 – 18 settembre 1819 deceduto)
- Ján Krstitel Ladislav Pyrker, O.Cist. † (2 ottobre 1820 – 9 aprile 1827 nominato Arcivescovo di Eger)
- Giacomo Monico † (9 aprile 1827 – 25 aprile 1851 deceduto)
- Giovanni Pietro Aurelio Mutti, O.S.B. † (15 marzo 1852 - 9 aprile 1857 deceduto)
- Angelo Ramazzotti, O.SS.C.A. † (15 marzo 1858 – 24 settembre 1861 deceduto)
- Giuseppe Luigi Trevisanato † (7 aprile 1862 – 28 aprile 1877 deceduto)
- Domenico Agostini † (22 giugno 1877 – 31 dicembre 1891 deceduto)
- Giuseppe Melchiorre Sarto † (15 giugno 1896 – 4 agosto 1903 eletto papa con il nome di Pio X)
- Aristide Cavallari † (13 marzo 1904 – 24 novembre 1914 deceduto)
- Pietro La Fontaine † (5 marzo 1915 – 9 luglio 1935 deceduto)
- Adeodato Giovanni Piazza, O.C.D. † (16 dicembre 1935 – 1º ottobre 1948 dimesso)
- Carlo Agostini † (5 febbraio 1949 – 28 dicembre 1952 deceduto)
- Angelo Giuseppe Roncalli † (15 gennaio 1953 – 28 ottobre 1958 eletto Papa con il nome di Giovanni XXIII)
- Giovanni Urbani † (11 novembre 1958 – 17 settembre 1969 deceduto)
- Albino Luciani † (15 dicembre 1970 – 26 agosto 1978 eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo I)
- Marco Cé † (7 dicembre 1978 – 5 gennaio 2002 ritirato)
- Angelo Scola, 5 gennaio 2002 - 28 giugno 2011 eletto Vescovo di Milano
- Francesco Moraglia, dal 31 gennaio 2012
Statistiche
Il Patriarcato al termine dell'anno 2018 su una popolazione di 366.676 persone contava 311.855 battezzati, corrispondenti al 85,0% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 376.200 | 382.316 | 98,4 | 486 | 230 | 256 | 774 | 666 | 2.875 | 74 | |
1969 | 430.000 | 432.915 | 99,3 | 602 | 281 | 321 | 714 | 351 | 1.680 | 121 | |
1980 | 451.000 | 465.000 | 97,0 | 556 | 258 | 298 | 811 | 428 | 1.450 | 126 | |
1990 | 419.200 | 437.500 | 95,8 | 504 | 241 | 263 | 831 | 12 | 373 | 1.323 | 128 |
2000 | 368.157 | 373.560 | 98,6 | 394 | 225 | 169 | 934 | 29 | 239 | 879 | 128 |
2001 | 366.292 | 371.870 | 98,5 | 392 | 216 | 176 | 934 | 25 | 247 | 819 | 128 |
2002 | 365.030 | 370.558 | 98,5 | 390 | 214 | 176 | 935 | 23 | 239 | 790 | 128 |
2003 | 362.814 | 368.339 | 98,5 | 394 | 219 | 175 | 920 | 23 | 233 | 763 | 128 |
2004 | 365.332 | 370.895 | 98,5 | 392 | 226 | 166 | 931 | 31 | 227 | 736 | 128 |
2010 | 372.032 | 375.790 | 98,8 | 393 | 232 | 161 | 946 | 29 | 228 | 517 | 128 |
2011 | 349.163 | 376.659 | 92,7 | 393 | 236 | 157 | 888 | 27 | 224 | 558 | 128 |
2012 | 348.922 | 376.399 | 92,7 | 313 | 173 | 140 | 890 | 27 | 228 | 539 | 128 |
2015 | 327.000 | 384.469 | 85,1 | 313 | 173 | 140 | 1.044 | 33 | 223 | 462 | 128 |
2018 | 311.865 | 366.676 | 85,0 | 301 | 167 | 164 | 1.036 | 31 | 201 | 398 | 128 |
Culto
Feste religiose particolari
- Festa di San Marco - Santo Patrono celebrato il 25 aprile;
- Festa del Redentore - pellegrinaggio cittadino alla Basilica del Santissimo Redentore nella terza domenica di luglio;
- Sensa - pellegrinaggio cittadino alla Chiesa di San Nicolò del Lido il 15 agosto;
- Festa quinquennale della Madonna dell'Angelo - Caorle la settimana che comprende l'8 settembre (successiva nel 2010);
- Madonna della Salute - pellegrinaggio cittadino alla Basilica di Santa Maria della Salute il 21 novembre.
Santi e reliquie
Per la sua lunga e particolare storia, la chiesa veneziana conserva un gran numero di reliquie e corpi di santi.
Primo tra tutti:
- il corpo di San Marco Evangelista, conservato presso la Basilica di San Marco;
Seguono:
- il corpo di San Gerardo Sagredo, vescovo e matrire, consevato presso la Basilica di San Donato a Murano;
- il corpo di San Donato martire, consevato presso la basilica di San Donato a Murano;
- il corpo di San Giovanni Elemosiniere, conservate presso la Chiesa di San Giovanni Elemosinario;
- il corpo di San Lorenzo Giustiniani, conservato presso la Basilica di San Pietro di Castello;
- il corpo di San Rocco, conservato nella Chiesa omonima;
- il corpo di San Tarasio, conservato presso la Chiesa di San Zaccaria;
- il corpo di San Zaccaria, conservato presso la Chiesa di San Zaccaria;
- il corpo di Sant'Isidoro di Chio, conservato presso una cappella in San Marco;
- il corpo di Santa Fosca, conservato presso la chiesa di Santa Fosca;
- il corpo di Santa Lucia da Siracusa, conservato presso la chiesa di San Geremia;
- il corpo di Santo Stefano Protomartire, conservato nella chiesa omonima;
- il cranio di Santo Stefano Protomartire, conservato presso il duomo di Santo Stefano di Caorle;
- il cranio di Santa Cecilia, conservato presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Torcello
- reliquie di San Nicola di Myra, conservate presso la chiesa di San Nicolò del Lido;
- reliquie di San Giovanni Battista, conservate presso la chiesa di San Giovanni in Bragora;
- reliquie di Sant'Atanasio di Alessandria, il cui corpo fu sino al 1950 conservato presso la chiesa di San Zaccaria;
- reliquie di Santa Barbara, conservate presso la chiesa di San Martino di Burano;
- l'icona della Madonna Nicopeia, conservata presso la basilica di San Marco.
A queste vanno aggiunte, per la particolare rilevanza, nella basilica di Santa Giustina della diocesi suffraganea di Padova:
- il corpo di San Luca Evangelista;
- il corpo di San Mattia Apostolo.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |
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