Gesù Cristo e l'adultera (Lorenzo Lotto)

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Loreto MuS.Casa L.Lotto Gesù+adultera 1556ca.jpg
Lorenzo Lotto, Gesù Cristo e l'adultera (1556 ca.), olio su tela
Gesù Cristo e l'adultera
Opera d'Arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Marche
Regione ecclesiastica Marche
Provincia Ancona
Comune

Loreto

Località
Diocesi Loreto
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Museo - Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza
Luogo di provenienza
Oggetto dipinto
Soggetto Gesù Cristo e l'adultera
Datazione 1556 ca.
Datazione
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Ambito culturale
Autore

Lorenzo Lotto

Altre attribuzioni Giorgione
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 105 cm; l. 132
Iscrizioni Laurentii Lotto
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni
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1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»....
8E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
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Gesù Cristo e l'adultera è un dipinto, realizzato nel 1556 circa, ad olio su tela, da Lorenzo Lotto (1480 - 1557), conservato presso il Museo - Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto (Ancona).

Descrizione

Soggetto

Nella scena del dipinto, ambientata all'esterno del Tempio di Gerusalemme, compaiono:

  • Gesù Cristo, in piedi, dopo aver tenuto in un primo tempo un atteggiamento quasi indolente, ascolta con attenzione gli scribi e i farisei, ed alza la mano destra per calmarli e nello stesso tempo per proteggere la donna, pronuncia la celebre frase: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei.», rispondendo alla trappola ordita dai farisei con una provocazione morale di forte impatto.
  • Donna adultera, sensuale e vulnerabile, condotta davanti a Gesù, piange di vergogna e di pentimento, è colta, mentre viene maltrattata da un soldato con l’armatura d’acciaio.
  • Scribi e farisei, accorsi nel Tempio, presentano con enfasi, quasi caricaturale, la donna adultera a Gesù: il pittore sottolinea come la possibile lapidazione della donna sia in realtà una vera e propria provocazione nei confronti di Cristo, per mettere alla prova la sua osservanza della Legge di Mosè.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • La bellezza del Cristo ed il suo sguardo penetrante evoca la tipologia iconografica della Veronica e del Volto santo, invitando ad associare l’umiliazione dell’adultera con la futura sofferenza di colui che si offre in sacrificio per i peccati degli uomini.
  • La mano destra di Gesù, vista in scorcio, infatti echeggia l’analogo dettaglio presente nell’Ultima Cena (14941498) di Leonardo da Vinci, già all’epoca celeberrimo.

Iscrizione

Nella parte alta del dipinto si trova un'iscrizione, rinvenuta durante un restauro condotto nel 2013 presso i laboratori dei Musei Vaticani [1], dove si legge la firma dell'opera:

« Laurentii Lotto »

Notizie storico-critiche

Il pittore Lorenzo Lotto, ormai stanco ed anziano, decide di fermarsi a Loreto e trovare un approdo sereno alla sua esistenza travagliata, facendosi oblato della Santa Casa, offrendo se stesso e la sua arte al servizio del Santuario della Santa Casa, dall’agosto 1552 fino alla morte, avvenuta probabilmente fra la fine del 1556 ed i primi mesi del 1557.

Una lapide presente nella Basilica riporta:

« Lorenzo Lotto - pittore di grande fama - quasi al tramonto - d'una lunga tribolata esistenza - ritrovò a Loreto - con la desiderata pace - nuova più alta ispirazione - fattosi oblato della Santa Casa - visse nella preghiera e nel lavoro - lasciò per testamento alla medesima - opere di grande pregio - volle aver sepoltura - in questo tempio - per essere ancora nella tomba - l'umile servo della Vergine - nella sua arte elettissima - con filiale amore - da lui degnamente glorificata - 1480? 1556 (1954) »

I dipinti, che Lorenzo Lotto porta con sé a Loreto ed offre al Santuario della Santa Casa con l’atto di oblazione sono:

Questi dipinti figurano nella lista delle opere esposte dal pittore presso la Loggia dei Mercanti ad Ancona, nell’agosto 1550, "a lotto e ventura", ma rimaste invendute, come annotato nel Libro di spese diverse, il manoscritto autografo di Lorenzo Lotto, custodito nell’Archivio Storico della Santa Casa.

Note
Bibliografia
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L’arte a commento delle letture festive. Anno C, Editore San Paolo, Milano 2008, pp. 102 - 105 ISBN 9788821563904
  • Mauro Zanchi, Lotto. I simboli, Editore Giunti, Firenze 2002 ISBN 9788809764781
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, Editore Mondadori-Electa , Milano 2002, p. 58 ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni