Alla luce del sole

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Alla luce del sole
AllaLuceSole 2005 locandina.jpg

Locandina del film
Titolo originale: Alla luce del sole
Lingua originale: italiano
Paese: Italia
Anno: 2005
Durata: 92' min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: drammatico
biografico
noir
Regia: Roberto Faenza
Soggetto: Elda Ferri
Ambientazione Geografica: Palermo
Ambientazione Storica: 1990 - 1993
Sceneggiatura: Roberto Faenza, Gianni Arduini, Giacomo Maia, Dino Gentili, Filippo Gentili, Cristiana Del Bello
Produttore: Elda Ferri
Produttore esecutivo: Claudio Grassetti, Giulio Cestari
Casa di produzione: Jean Vigo Italia
Distribuzione (Italia): Mikado
Interpreti e personaggi:
  • Luca Zingaretti: don Giuseppe Puglisi, detto Pino
  • Alessia Goria: suor Carolina Iavazzo
  • Corrado Fortuna: Gregorio Porcaro
  • Giovanna Bozzolo: Anita
  • Francesco Foti: Filippo Graviano
  • Piero Nicosia: Giuseppe Graviano
  • Lollo Franco: Gaspare
  • Lorenzo Randazzo: Domenico
  • Mario Giunta: Saro
  • Gabriele Castagna: Rosario
  • Salvo Scelta: Carmelo
Fotografia: Italo Petriccione
Tecnico del suono: Mario Dallimonti
Montaggio: Massimo Fiocchi
Musiche: Andrea Guerra
Scenografia: Davide Bassan
Coreografia: Davide Bassan
Costumi: Sonu Mishra
Trucco: Maurizio Nardi
Premi:
  • David di Donatello 2005: Premio David Giovani

Alla luce del sole è un film drammatico del 2005, diretto dal regista Roberto Faenza (n. 1943), che narra gli ultimi tre anni di vita e di attività di don Giuseppe Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Un uomo che "sparava" dritto, dovere inflessibile nella denuncia ed alieno da ogni compromesso. Con gesti concreti, dedicandosi al recupero dei bambini del quartiere per sottrarli alla mafia, don Puglisi era diventato una presenza scomoda, un simbolo, un freno alla corruzione.

Il film è uscito nelle sale italiane il 21 gennaio 2005.

Trama

Don Pino Puglisi, un sacerdote, viene inviato il 29 settembre 1990, dall'arcivescovo di Palermo, Salvatore Pappalardo (1910 - 1996) ad occuparsi della Parrocchia di San Gaetano nel quartiere degradato di Brancaccio, alle porte della città. Lì trova una tragica realtà: ragazzi che inneggiano alla mafia e bambini che diventano manovali o killer di Cosa nostra.

In meno di due anni, don Pino riesce a costruire un Centro di Accoglienza "Padre Nostro" che diventa un punto di riferimento per i giovani e le famiglie della parrocchia e, con l'aiuto di un gruppo di volontari, giorno dopo giorno, raccoglie decine di ragazzi per toglierli dalla strada, e quindi dalla mafia. Presto capisce che per incidere in quel tessuto così disgregato bisogna fare e dare di più. Significava scontrarsi contro l'inerzia e l'incomprensione della burocrazia locale: per avere una rete fognaria, una scuola, un distretto sanitario, tutte cose che a Brancaccio mancano da sempre. Inevitabilmente, però, il suo percorso lo porta a entrare in conflitto con gli interessi del potere mafioso, che da decenni domina la vita quotidiana del quartiere.

Sono gli anni delle stragi di Capaci e di Via d'Amelio, dove nello spazio di pochi mesi perdono la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme alle rispettive scorte. Proprio gli stessi clan che organizzano gli eccidi si trovano di fronte quel prete indomabile e coraggioso, quel parroco che insegna ai ragazzi a credere in un mondo diverso, a non sottostare alla sopraffazione. Lo avvertono: bruciano le case dei suoi collaboratori, incendiano la chiesa; lo minacciano, cercano di fare il vuoto attorno a lui, ma la sua fede non cede alle intimidazioni.

Ed allora per toglierlo di mezzo non resta che la strada della viltà estrema. Don Pino viene assassinato il 15 settembre 1993, il giorno del suo 56° compleanno, nel momento esatto in cui Roberto Baggio segnava un gol per l'Italia e tutta la città era davanti al televisore. Il sacerdote viene assassinato, perché sottraendo i bambini alla strada, li toglieva al reclutamento dei boss, che nel rione di Brancaccio, dove era nato, avevano creato da tempo immemorabile un vero e proprio vivaio di manovalanza criminale.

Il film si conclude con tanti bambini riuniti in chiesa davanti alla bara di don Pino. Domenico, incaricato della sua uccisione, si toglierà la vita buttandosi con il motorino.

Frasi celebri

Don Pino Puglisi (Luca Zingaretti) in vari momenti del film afferma:

« Pochi giorni fa, prima di tornare qui come parroco, io ho sognato il futuro di questo quartiere ed è stato proprio bello. Bello perché ho sognato un posto dove erano spariti i furti, era sparita la droga, dove non c'erano più violenze, prepotenze, dove la gente non aveva paura, dove non c'era più la fame perché c'era lavoro per tutti, dove c'erano delle scuole bellissime, dove i bambini giocavano. »
« Io sono venuto qua ad aiutare la gente perbene a camminare a testa alta. »
« Ragazzi, che fate qui tutti soli? Venite da me in parrocchia»
« Uomini d'onore, fatevi avanti! »
« Pensare tutti con la propria testa: è proprio questo il lavoro che io voglio fare con voi. Abituarsi a pensare con la propria testa. Dire di sì se pensiamo che sia giusto dire di sì, dire di no se pensiamo che sia giusto dire di no. Insomma, non avere paura di rompere le scatole! »

Curiosità

Nel 2005, la sceneggiatura del film è stata pubblicata da:

  • Antonella Montesi, Luca Pallanch (a cura di), Alla luce del sole, Editore Gremese, Roma 2005

Il 28 giugno 2012 Papa Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto di martirio e a proclamarlo beato[1]. È stato proclamato beato il 25 maggio 2013.

Galleria fotografica

Note
Bibliografia
  • Luca Pallanch (a cura di), Alla luce del sole, Editore Gremese, Roma 2005 ISBN 978884403537
Collegamenti esterni
Voci correlate