Altare portatile
L'altare portatile è una pietra consacrata di piccole dimensioni; per estensione, la mensa mobile adibita alla celebrazione della Messa al di fuori della chiesa.
L'altare portatile viene anche detto con termini impropri, o comunque non preferibili:
Storia
Gli altari portatili, documentati già dal IV secolo, erano utilizzati nelle situazioni in cui non era possibile impiegare altari fissi, come nelle messe da campo, nelle celebrazioni domestiche per i malati o i prigionieri.
Dal XIII secolo, l'uso dell'altare portatile iniziò a declinare e durante il XIV - XV secolo sopravviveva solo in occasione degli spostamenti di principi e sovrani.
Nel Concilio di Trento (1545 - 1563) fu definito l'impiego di questo tipo di altare e assegnato solo al pontefice il privilegio di accordarne la concessione; attualmente la Santa Sede concede di celebrare la Messa su un altare portatile solo in certe condizioni e per determinate categorie di celebranti.
Descrizione e tipologie
Le tipologie dell'altare portatile sono essenzialmente due:
- Altare portatile a mensa: questa è la forma più semplice, costituita da una lastra di pietra o di marmo, quadrata o rettangolare, di dimensioni tali da contenere almeno il calice e la patena, avente nello spessore una cavità chiusa da un coperchio, per conservare le reliquie dei martiri. La pietra poteva essere inserita in un incastro e veniva montata su un supporto provvisorio di pietra, legno o metallo: il ripiano era poi realizzato in legno o metallo, talora montato in argento con pietre preziose.
- Altare portatile a cofanetto: questo ha la forma di uno scrigno poggiante spesso su quattro piedi che poteva essere accompagnato da un piccolo ciborio.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Altare portatile a cofanetto di san Geminiano (prima metà del XII secolo), in granito verde e lamine d'argento dorate e sbalzate, conservato presso i Musei del Duomo di Modena.
- Altare portatile di san Gregorio (fine XII secolo), in rame dorato e inciso, alabastro, di bottega dell'Italia meridionale, conservato ad Andria.
- Altare portatile a mensa del vescovo Federico Vanga (1207 - 1218), in lamina argentea, conservato presso il Museo Diocesano Tridentino di Trento.
- Altare portatile, detto Trittico del Rocciamelone (1358), in ottone inciso a bulino, di bottega fiamminga, commissionato da Bonifacio Roero, attualmente conservato presso il Museo Diocesano di Susa. Negli scomparti sono raffigurati:
- al centro, Madonna con Gesù Bambino in trono;
- a sinistra, San Giorgio a cavallo che uccide il drago;
- a destra, San Giovanni Battista presenta il committente Bonifacio Roero inginocchiato in preghiera.
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