Museo Diocesano di Susa
Museo Diocesano di Susa | |
Chiesa della Madonna del Ponte, rettoria (sede del museo) | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Piemonte |
Regione | Piemonte |
Provincia | Torino |
Comune | Susa |
Diocesi | Diocesi di Susa |
Indirizzo |
Via Mazzini, 1 10059 Susa (TO) |
Telefono | + 39 0122622640 |
Fax | +39 0122 622640 |
Posta elettronica | museo@centroculturalediocesano.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Susa |
Tipologia | arte sacra, arte sacra contemporanea |
Contenuti | codici miniati, dipinti, lapidi, metalli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, guardaroba, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale Diocesano della Valle di Susa |
Sede Museo | Chiesa della Madonna del Ponte, rettoria |
Datazione sede | XVII secolo |
Fondatori | mons. Vittorio Bernardetto |
Data di fondazione | 22 settembre 2000 |
Il Museo Diocesano di Susa (Torino), allestito in alcuni ambienti della rettoria, annessi alla Chiesa della Madonna del Ponte, è stato inaugurato il 22 settembre 2000, per volere del vescovo Vittorio Bernardetto (1978 - 2000) e su progetto dell'architetto Michele Ruffino, per conservare e valorizzare, promovendone la conoscenza, il patrimonio storico-artistico proveniente dal territorio segusino.
Storia
L'idea di costituire un Museo Diocesano che raccogliesse tutte le più significative opere di arte sacra del territorio valsusino nacque nel 1972, quando, in occasione del bicentenario della Diocesi di Susa, venne organizzata la prima mostra di Arte Sacra, successivamente replicata nel 1977 presso la GAM di Torino. Tale ipotesi rimase a livello progettuale fino al 1996, quando si identificarono gli ambienti della rettoria della Chiesa della Madonna del Ponte, quale sede adatta ad ospitare il nuovo museo.
Fin da subito si è preferito evitare di concentrare tutte le opere in un'unica sede, scegliendo di costituire un sistema museale diffuso sul territorio dell'intera Valle di Susa, che potesse coniugare al meglio le necessità di tutela con la permanenza delle opere presso le singole comunità. È stato così istituito nel 2000 il Sistema Museale Diocesano della Valle di Susa, composto da:
- Museo Diocesano di Susa
- Museo Diocesano di Melezet (Bardonecchia)
- Museo Diocesano d'Arte Sacra di Giaglione
- Museo Diocesano d'Arte Sacra di Novalesa
- Museo Diocesano d'Arte Sacra di San Giorio di Susa.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in cinque sale, distribuite su due piani, lungo le quali sono esposte opere e suppellettile liturgica, databili dal IV al XX secolo.
Sala I
Nella sala è conservato il Tesoro della Cattedrale (VII - XX secolo) e della Chiesa della Madonna del Ponte, fra cui:
- Reliquiario a cassetta (VII secolo), in legno rivestito da placchette in osso decorate, di ambito barbarico.
- Picchiotti a testa di leone e di toro (1130 circa), in bronzo, di bottega lombardo-piemontese, provenienti dal portale della Cattedrale di San Giusto.
- Mesi dell'anno (XIII secolo), affresco staccato, proveniente dalla canonica della Chiesa di Santa Maria Maggiore.
- Croce processionale (1370 ca.) di Johannes Bos Zuinich.
- Ostensorio a raggiera (XVIII secolo), realizzato da bottega orafa piemontese.
Sala II
La sala, che corrisponde all'ex sacrestia ed al coro della chiesa, presenta
- Paramenti sacri, provenienti dalla Chiesa della Madonna del Ponte e dalla Cattedrale di San Giusto, tra i quali spicca:
- Paliotto del Corpus Domini (seconda metà del XVI secolo).
- Dipinti, provenienti dalla Chiesa dei Cappuccini e commissionati dalla Confraternita dello Spirito Santo, operante dal 1596 al 1929.
Sala III - IV
Queste due sale sono dedicate alle opere ed alla suppellettile liturgica, provenienti dalle parrocchie della valle, fra cui vanno ricordate:
- Statua della Madonna del Ponte (XII secolo), in legno, di bottega franco-piemontese.
- Altare portatile, detto Trittico del Rocciamelone (1358), in ottone inciso a bulino, di bottega fiamminga, commissionato da Bonifacio Roero. Negli scomparti sono raffigurati:
- al centro, Madonna con Gesù Bambino in trono;
- a sinistra, San Giorgio a cavallo che uccide il drago;
- a destra, San Giovanni Battista presenta il committente Bonifacio Roero inginocchiato in preghiera.
- Altare della Madonna della Losa (1410 - 1430), in legno scolpito e dipinto, di bottega della Germania sudoccidentale, proveniente dal borgo di Gravere.
- Pace (fine del XV secolo), in bronzo e smalto dipinto, di scuola lombarda.
- Calice tardogotico (1550 ca.) realizzato da Yppolite Borrel.
- Statua della Madonna della Neve (XVI secolo), in legno, proveniente da Vazon (Oulx).
- Statua di Dio Padre (XVIII secolo), in legno, proveniente da Bousson.
- Santa Maria Maddalena (prima metà del XVIII secolo), in legno policromo, opera del Maestro di Bousson. L'opera raffigura Maria Maddalena nell'atto di correre a dare l'annuncio della resurrezione di Gesù agli apostoli (Gv 20,11-18 ). Ella stringe in una mano il vasetto con gli unguenti per il corpo di Gesù Cristo morto e si sta allontanando velocemente dal sepolcro aperto (sulla statua è rappresentato a destra e colorato in blu) la cui pietra rotonda di chiusura vi è posta accanto. Un teschio indica il luogo di sepoltura. La gioia per la resurrezione è testimoniata dalla ricchezza degli abiti e dal motivo floreale che sovrasta il capo della Maddalena.
Sala V
La sala ospita opere d'arte sacra contemporanea di Tino Aime, Anna Branciari, Lia Laterza, Francesco Tabusso, Luciano Frantone e Sergio Unia.
Galleria fotografica
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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