Museo Diocesano Tridentino di Trento
Museo Diocesano Tridentino di Trento | |
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Giuseppe Alberti, San Vigilio di Trento (1673), olio su tela | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Triveneto |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Trento |
Diocesi | Arcidiocesi di Trento |
Indirizzo | Piazza Duomo, 18 38122 Trento (TN) |
Telefono | +39 046 1234419 |
Fax | +39 046 1260133 |
Posta elettronica | info@museodiocesanotridentino.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Arcidiocesi di Trento |
Tipologia | arte sacra, archeologico, architettura |
Contenuti | arredi sacri, codici miniati, dipinti, grafica e disegni, lapidi, libri antichi a stampa, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, metalli (campane, rami lavorati, bronzi a fusione, ecc.) |
Servizi | accoglienza al pubblico, audioguide, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Pretorio |
Data di fondazione | 1903 |
Il Museo Diocesano Tridentino di Trento collocato nel Palazzo Pretorio, venne istituito nel 1901 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Cattedrale di San Vigilio e dal territorio diocesano.
Il Museo ha una sede distaccata presso il Museo Diocesano Tridentino di Villa Lagarina.
Storia
Il Museo fu fondato nel 1903, sia per conservare il patrimonio artistico della diocesi, sia per porsi come strumento didattico per la scuola di Arte sacra e Archeologia cristiana del Seminario Minore, presso cui venne collocata la sua prima sede.
Durante la Prima guerra mondiale, il seminario venne adibito ad ospedale militare; in quel occasione le opere dovettero essere trasferite presso la sacrestia della Cattedrale e in altri depositi periferici.
Nel 1963, in occasione delle celebrazioni del IV centenario del Concilio di Trento, il Museo poté avere una sede adeguata nello storico Palazzo Pretorio, antica residenza dei Principi Vescovi.
Nel corso dei decenni successivi si è via via arricchito ed ampliato: nel 1991 mons. Iginio Rogger promosse una radicale ristrutturazione del palazzo ed un riallestimento inaugurato dal papa Giovanni Paolo II nel 1995, in occasione del 450° anniversario dall'inizio del Concilio di Trento.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in nove sezioni espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databile dal V al XXI secolo, ed ordinati per tipologia.
Sezione I - Iconografia della città
Nella sezione sono esposte opere che illustrano l'iconografia di Trento tra XVII e XIX secolo. Si noti:
- Stendardo votivo della peste (1630), olio su tela, di ambito trentino. Il dipinto raffigura con grande realismo il dramma della peste: sulla riva del fiume giacciono i malati adagiati entro botti, che fungono da riparo improvvisato. Sullo sfondo compare la città, con le mura merlate e l'antico ponte di San Lorenzo.
- Pianta prospettica della città di Trento (1588), realizzata da Franz Hogenberg.
- Veduta di Trento durante l'assedio delle truppe francesi del 1703 (1703 - 1709), di Nicolò Dorigati.
Sezione II - Testimonianze iconografiche del Concilio di Trento
La sezione conserva alcune significative testimonianze iconografiche relative al Concilio di Trento (1545 - 1563). Di particolare interesse storico:
- Congregazione generale del Concilio in Santa Maria Maggiore (1633), olio su tela, di Elia Naurizio.
- Apertura del Concilio di Trento (1711), olio su tela, di Niccolò Dorigati: opera donata al Duomo dal canonico Carlo Ferdinando Lodron. Si tratta una ricostruzione di fantasia che prende spunto dal dipinto di Elia Naurizio.
- La XXIII sessione del Concilio di Trento nella Cattedrale di San Vigilio (1963), olio su tela, di Odette Pauvert-Tissier: copia di un dipinto, oggi conservato al Museo del Louvre, particolarmente interessante perché documenta una precisa assemblea, la ventitreesima del 15 luglio 1563, che fu l'unica sessione svolta nella navata maggiore del Duomo di Trento, sede ufficiale di questo storico evento.
Sezione III - Pinacoteca
Nella sezione sono presentati i dipinti, i quali offrono una panoramica della produzione pittorica tridentina e dei suoi rapporti con il Veneto e l'Austria, tra il Medioevo ed il Neoclassicismo.
Santi protettori
Il percorso della pinacoteca è introdotto da alcuni dipinti che illustrano l'iconografia dei patroni dell'Arcidiocesi di Trento. Di rilievo:
- Madonna con Gesù Bambino tra san Vigilio, san Sisinio e due angeli (1454), tempera su tavola, di Cecchino da Verona.[1]
- Incoronazione di Maria Vergine alla presenza di sant'Orsola, sant'Enrico imperatore, san Vigilio, san Sisinio, san Martirio, sant'Alessandro, san Giacomo maggiore e santa Dorotea (1583), olio su tela, di Paolo Naurizio.
- Pala d'altare con San Vigilio, santa Massenza, sant'Adelpreto e san Simonino chiedono alla Madonna con Gesù Bambino la protezione sulla città di Trento (1718), olio su tela, di Nicolò Dorigati.
Quattrocento
La sezione comprende un gruppo di opere altamente rappresentativo dell'ambiente artistico trentino del XV secolo, caratterizzato dalla presenza di pittori d'oltralpe e artisti provenienti dalla Lombardia e dal Veneto. Di particolare interesse storico-artistico:
- Battaglia di cavalieri (ante 1465), affresco staccato, di anonimo pittore lombardo, proveniente da Castel Romano.
- Madonna del Popolo o del Coro (1466 ca.) di un anonimo pittore romano: questa dipinto è la copia della celebre icona, conservata presso la Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, commissionata dal principe vescovo Johannes Hinderbach nella città pontificia e donata alla Cattedrale di San Vigilio.
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Girolamo, san Giovanni Battista, san Pietro e san Paolo (ante 1486), tempera su tavola, attribuita a Michael Tanner, originariamente collocata in Duomo sopra la tomba del vescovo Johannes Hinderbach.
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Sebastiano e san Rocco (1495), affresco staccato, dell'ambito dei Baschenis, proveniente da una casa di Mori.
- Madonna con Gesù Bambino tra santi e angeli (ante 1490), tempera su tavola, di anonimo pittore austriaco, commissionata come ex voto dal canonico Georg Nothaft.
Cinquecento
In questa sezione sono esposte le opere riferibili al XVI secolo, fra le quali si segnalano:
- Crocifissione (1504), tavola ex voto, attribuita a Giacomo da Vicenza, proveniente dal monumento funebre del vescovo Ulrich von Lichtenstein, ubicato nella Cattedrale.
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino tra san Benedetto da Norcia, san Giovanni Battista, sant'Antonio abate e sant'Antonio da Padova (1515), di Francesco Verla, proveniente da Cattedrale di San Vigilio.[2]
- Pala d'altare con Dio Padre, Madonna con Gesù Bambino tra san Vigilio, san Massenza, sant'Agostino, san Girolamo e san Giovannino (1540 ca.), olio su tela, di Giovan Francesco Caroto.[3]
- Santa Chiara d'Assisi (1548), olio su tela, di Giovan Battista Moroni, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore.[4]
- Pala d'altare con Natività di Gesù ed Adorazione dei Magi (1591) di Paolo Naurizio.
Seicento
La sezione documenta il Seicento trentino attraverso un numero significativo di dipinti, fra i quali spiccano per valore ed interesse culturale:
- Tre dipinti raffiguranti San Vigilio presenta il cardinale Bernardo Cles alla Madonna con Gesù Bambino, Martirio di santa Dorotea e la conversione di san Teofilo e Strage degli innocenti (1620 ca.), olio su tela, di Martino Teofilo Polacco.
- Pala d'altare con San Vigilio (1673), olio su tela, di Giuseppe Alberti.[5]
Settecento
L'ambiente pittorico del Settecento è rappresentato da pregevoli opere, fra le quali meritano attenzione:
- Gesù Cristo confortato dagli angeli nell'orto degli Ulivi (1675 ca.), olio su tela, di Andrea Pozzo.
- Presentazione di Gesù al Tempio e Ultima Cena (1708 ca.), olio su tela, di Andrea Pozzo.
- Due dipinti con San Domenico di Guzman e San Francesco di Paola (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, di Giovanni Battista Pittoni.
- Abramo riceve l'annuncio della nascita di Isacco, Resurrezione di Gesù, Fuga in Egitto, Il buon samaritano (1759), olio su tela, di Francesco Fontebasso.
Iconografia dei vescovi di Trento
La sezione espone alcuni ritratti di principi vescovi realizzati tra la fine del XVIII all'inizio del XIX secolo. Di rilievo:
- Ritratto del vescovo Emanuele Maria Thun (ante 1810), olio su tela, eseguito da Domenico Zeni.
Sezione IV - Codici miniati
Nella sezione è esposto un piccolo, ma prezioso nucleo di codici miniati, proveniente in gran parte dalla raccolta libraria che fin dal Medioevo si andò costituendo presso la Cattedrale di San Vigilio, comprendente sia i testi liturgici, sia quelli in uso nell'annessa biblioteca del capitolo. Si segnala in particolare:
- Sacramentario gregoriano ottoniano con Antifonario decorato con miniature tedesche (seconda metà dell'XI secolo).
Sezione V - Arazzi fiamminghi
La sezione presenta:
- Serie di sette arazzi con Storie della Passione di Gesù Cristo (1511 - 1520), realizzati a Bruxelles nella bottega di Pieter van Edinghen, detto van Aelst. Questi arazzi furono acquistati ad Anversa dal vescovo Bernardo Cles (1514 - 1539), che li utilizzò per decorare la camera del Torrione di Sopra nel Castello del Buonconsiglio. Durante il Concilio di Trento, costituirono il prezioso arredo dell'aula conciliare, ricavata nel coro della Cattedrale di San Vigilio.
Sezione VI - Scultura
La sezione relativa alla scultura presenta opere, databili dal XIV al XVI secolo: in questo arco cronologico rientra non soltanto il nucleo più significativo delle collezioni museali, ma anche un periodo storico con un preciso e pressoché stabile "paesaggio culturale", che trova un'importante espressione nella coeva produzione figurativa.
Scultura tardo gotica
Di particolare interesse storico-artistico:
- Madonna stante con Gesù Bambino (1421 - 1424), in legno intagliato policromo, della bottega di Hans von Judenburg.
- Polittico con San Nicola di Bari, san Giovanni evangelista, santa Barbara e sant'Antonio abate (ante 1445), in legno intagliato policromo e dorato, di scuola veronese.
- Compianto su Gesù Cristo morto (1456 - 1459), in legno intagliato policromo, di Hans Multscher e bottega, proveniente dalla Chiesa di San Marco a Rovereto.
- Ancona portatile a sportelli (1470 - 1490), in legno intagliato policromo e dorato, della cerchia di Hans Harder.
- Sant'Antonio abate (fine XV secolo), in legno intagliato policromo, attribuita ad Antonio Giolfino, proveniente da Brentonico.
Botteghe d'intaglio tra Quattrocento e Cinquecento
La sezione offre una panoramica dell'attività delle botteghe d'intaglio tridentine tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo.
- Ancona portatile a sportelli (1497 ca.), in legno intagliato policromo e dorato, di Narciso da Bolzano.
- Altorilievo con il Martirio di Simonino da Trento (1500 - 1515), in legno intagliato policromo, della bottega di Nicklaus Weckmann, proveniente dalla Chiesa di San Pietro.
- Ancona portatile a sportelli (1520 ca.), in legno intagliato policromo e dorato, della bottega di Jörg Lederer.
- Sant'Anna Metterza (1517), in legno intagliato policromo, di Jörg Artz.
Botteghe bresciane e gotico attardato
La sezione conserva opere scultoree prodotte da botteghe bresciane e tardo-gotiche, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:
- Adorazione dei Magi (1510 - 1515), in legno intagliato policromo e dorato, eseguito dal cosiddetto Maestro di Riva di Sotto.
- Sant'Agata e Santa Lucia (1520 - 1530), in legno intagliato policromo, di Maffeo e Andrea Olivieri.
Sezione VII - Paramenti liturgici
Una ricca collezione di paramenti sacri documenta l'evoluzione delle forme delle vesti liturgiche, delle tipologie decorative e delle tecniche di produzione manifatturiera tessile tra il XV e il XIX secolo. Tra cui spiccano:
- Pianeta rossa (metà del XV secolo), di manifattura veneziana.
- Pianeta verde (1670 - 1690), di manifattura veneziana.
- Pianeta rossa (1710 - 1720), di manifattura italiana.
- Pianeta oro (metà del XVIII secolo), di manifattura veneziana.
Sezione VIII - Committenza Liechtenstein
Nella sezione sono esposti preziosi oggetti liturgici commissionati dall'arcivescovo Giorgio di Liechtenstein, nobile boemo vescovo di Trento dal 1390 al 1407). Di grande interesse:
- Bordure ricamate per paramenti liturgici con le Storie di san Vigilio (1390 - 1391 ca.), di manifattura boema. Tra queste si notano:
- Brusta di tonacella con San Sisinio, san Martirio e sant'Alessandro predicano in Anaunia e Martirio di San Sisinio, san Martirio e sant'Alessandro (detta anche Visione di san Vigilio).
- Croce di Flavon (1390 - 1407).
- Reliquiario di san Bartolomeo e san Biagio (1390 - 1407).
Sezione IX - Tesoro
La storia della Cattedrale è rispecchiata dal suo Tesoro che, in seguito ad un processo di rinnovamento e accrescimento verificatosi senza soluzione di continuità in tutte le diverse epoche, si presenta particolarmente prezioso non solo per la qualità, ma anche per la loro variata quantità. L'esposizione museale segue un percorso cronologico che copre un arco temporale dal XII alla fine del XVIII secolo. Di rilievo:
- Altare portatile a mensa del vescovo Federico Vanga (1207 - 1218), in lamina argentea.
- Reliquiario a braccio di san Vigilio (1368), di bottega orafa veneziana.
- Pace (1434), in rame e argento dorati con smalti, di Nicolò Lionello.
- Baculo pastorale del vescovo Giorgio Huck (1458 ca.), eseguito da un anonimo orafo tedesco.
- Turibolo (primo quarto del XVI secolo), in argento, di bottega orafa romana.
- Pace (1560 - 1570 ca.), di anonimo orafo romano.
- Urna processionale di san Vigilio (1632), in argento dorato con pietre preziose, opera di Oswald Tischmacher.
Basilica di San Vigilio
Completa la visita al Museo, la Basilica di San Vigilio che presenta essenzialmente due fasi architettoniche:
- La chiesa paleocristiana, eretta nel VI secolo ad unica navata, con il ruolo di basilica cimiteriale, ovvero di santuario con funzione commemorativa.
- Tra il IX e il X secolo assunse la funzione di cattedrale, anche per lo spostamento nelle adiacenze del Palazzo Vescovile (residenza dei vescovi), edificio che rivestiva carattere pubblico dato il ruolo politico ed amministrativo, oltre che ecclesiastico, che andava assumendo il Vescovo; nel XI secolo, l'aula venne divisa in tre navate e venne scavata una cripta con il conseguente rialzamento del presbiterio.
All'interno della Basilica di San Vigilio sono conservati i reperti archeologici rinvenuti nell'area della Cattedrale, quali frammenti di mosaici pavimentali e numerose lapidi sepolcrali.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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