Antoine Thomas
Antoine Thomas, S.J. Presbitero | |
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Età alla morte | 65 anni |
Nascita | Namur 25 gennaio 1644 |
Morte | Pechino 29 giugno 1709 |
Vestizione | 1660 |
Ordinazione presbiterale | 1674 |
Antoine Thomas (Namur, 25 gennaio 1644; † Pechino, 29 giugno 1709) è stato un presbitero, missionario e matematico belga.
Cenni biografici
Nacque il 25 gennaio 1644 a Namur (Belgio), terzogenito di una numerosa e umile famiglia. Fu allievo del collegio gesuita della città dal 1652 al 1660. Entrò nella Compagnia di Gesù l'8 settembre 1660, fece il noviziato a Tournai. Dopo i due anni di formazione iniziale studiò filosofia al Collège d'Anchin fino al 1664, a cui fece seguito un anno di studi per l'abilitazione a insegnare le scienze al Lille.
Fu quindi per sei anni professore presso vari collegi gesuiti: a Armentières, per un anno; a Namur, l'anno seguente; a Huy fino al 1670 e a Tournai l'anno seguente. Studiò poi teologia a Douai al 1671 al 1675 e fu ordinato presbitero nel 1674. Fu poi professore di filosofia fino al 1677.
Durante la sua formazione si specializzò nelle scienze matematiche e astronomiche in vista di una sua missione in Cina. Ebbe modo di scrivere in seguito:
« | Mi applicai allo studio delle scienze matematiche solo perché esse mi sarebbero state utili per la predicazione del Vangelo. » |
e in una lettera a padre Lachaise, confessore di Luigi XIV, scrisse:
« | Tracciando i movimenti delle stelle, non ho altro scopo, che di provare l'esistenza della guida di tutte le stelle e la Causa principale della creazione. » |
In missione
Ottenne il permesso dai superiori a intraprendere la sua missione in Estremo Oriente. Nel 1677 partì per Coimbra, dove apprese il portoghese insegnando contemporaneamente matematica nell'ateneo della città fino al 1680 e dove scrisse l'opera Synopsis Mathematica.
Il 3 aprile 1680, si imbarcò con altri venti compagni a Lisbona. Dopo un lungo e difficile viaggio dove toccarono Goa, le coste dello Siam e Malacca, giunsero nel 1682 a Macao, allora la porta di entrata per il Celeste Impero. Inizialmente padre Thomas e un suo compagno furono destinati alla missione giapponese dei Gesuiti. Per tre anni tentarono invano di penetrare in Giappone, senza successo.
Nel maggio 1685, padre Ferdinand Verbiest lo chiamò a Pechino dove giunse l'8 novembre. Qui fu presentato dal suo superiore all'imperatore Kangxi. Fu presto nominato Vicepresidente del Tribunale di Matematica, un'istituzione molto importante nell'impero cinese. Alla morte di Verbiest nel 1688 padre Thomas prese il suo posto come maggiore matematico ed esperto astronomo di Cina. Poi fu per venti anni uno stretto consigliere dell'imperatore che, oltre alle domande scientifiche, lo consultava anche per le questioni religiose e morali.
Nel 1692 ottenne da Kangxi, nonostante l'opposizione di diversi mandarini, un "editto di tolleranza" che diede ai missionari la quasi totale libertà di predicare il Vangelo. In quel tempo, mentre in Cina il futuro di fede cristiana diveniva luminoso, in Europa prendeva piede la la controversia dei riti cinesi. Padre Thomas divenne dal 1701 al 1704 superiore provinciale dei gesuiti.
Mentre la missione dei gesuiti, grazie all'editto imperiale, cresceva guadagnando conversioni anche presso le classi dirigenziali dell'impero, in Vaticano la discussione sulla questione dei riti cinesi si fece sempre più acerrima. Si accusavano i gesuiti di autorizzare i convertiti cinesi a praticare certi riti legati al culto degli antenati, che per la Chiesa erano ritenuti culti pagani. Mons. Charles-Thomas Maillard de Tournon, legato pontificio, fu inviato in Cina nel 1705, per esaminare la questione di questi riti, che i gesuiti indicavano come un semplice costume locale. Inizialmente ben ricevuto a corte, arrecò grande offesa a Kangxi per non aver tenuto in nessun conto il protocollo della corte imperiale.
Gli avvertimenti di padre Thomas, allora superiore dei gesuiti in Cina, non impedirono a mons. Tournon di emettere un decreto (Nanchino, 25 gennaio 1707) che dichiarava i riti cinesi e costumi di altri paesi, contraria al diritto divino, costringendo i missionari ad abolirli sotto pena di severe sanzioni ecclesiastiche. Le conseguenze del decreto furono disastrose presso l'imperatore cinese. La conferma del decreto di mons. Tournon da parte di papa Clemente XI avvenuto nel 1715 provocò la reazione imperiale cinese che abrogò l'Editto di Tolleranza il 17 maggio 1717 e nel 1721 decretò l'espulsione dei missionari cristiani dal Celeste Impero.
Padre Thomas non vide l'epilogo di questi avvenimenti, morì a Pechino il 28 giugno 1709 e fu sepolto a fianco del suo amico e predecessore padre Ferdinand Verbiest nel cimitero gesuita della città imperiale cinese.
La manutenzione regolare delle tombe dei padri gesuiti da parte delle autorità cinesi, nonostante i cambiamenti di regine nel tempo, sottolineano il fatto che i cinesi hanno conservato grande stima verso questi Saggi venuti a Ovest.
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