Basilica di San Felice (Cimitile)
Basilica di San Felice | |
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Cimitile, Basilica di san Felice, Tomba di Santo | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Comune | Cimitile |
Diocesi | Nola |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | basilicale |
Dedicazione | San Felice di Nola |
Stile architettonico | Paleocristiano |
Data di consacrazione | IV secolo |
Strutture preesistenti | necropoli romana |
Coordinate geografiche | |
Italia |
La Basilica di San Felice, situata a Cimitile (Napoli), è uno dei più importanti complessi paleocristiani dell'Italia meridionale, sorta su una precedente necropoli del II secolo a.C.. Le prime comunità cristiane seppellirono i loro morti in un cæmeterium, termine da cui deriva il toponimo di Cimitile.
In seguito i nolani vi deposero le spoglie del presbitero san Felice, la fama dei miracoli che si verificarono sulla tomba del santo ne fecero luogo di pellegrinaggi. Già nel IV secolo, nel cimitero erano presenti diverse basiliche sorte una accanto all'altra mentre alcune altre furono sovrapposte e sono: Basilica di San Felice in Pincis, Santo Stefano, San Giovanni, San Paolino, Santissimi Martiri e San Gaulonio, ad esse si aggiunge la parrocchiale del 1789, posta in alto sul sito archeologico e dedicata anch’essa a San Felice in Pincis.
L’origine di questi importanti luoghi di culto e di preghiera, si collega ad un monasterium fatto costruire dal vescovo di Nola san Paolino, originario di Bordeaux, il quale stabilendosi nel 394 a Cimitile ne determinò la crescita, infatti presso il monasterium si riunirono molti amici del santo vescovo, divenuto poi il santo patrono di Nola e a cui è dedicata, nel giorno della sua festa il 22 giugno, la grande e celebre Festa dei Gigli di Nola; questi uomini, conducendo una vita monacale di lavoro e di preghiera, anticiparono di un secolo la Regola di san Benedetto.
San Paolino divenuto vescovo di Nola nel 409, lasciò il monasterium, ingrandì il cimitero e fece costruire la Basilica Nuova (400-403) inglobata poi nel XVI secolo nella Basilica di San Giovanni; questa comunicava mediante un passaggio a triplice arcata, con quella di San Felice in Pincis.
Quest’ultima è senz’altro la più importante delle sette basiliche, edificata nel IV secolo, sui resti della necropoli dei gentili di Nola, custodisce il sepolcro del prete martire san Felice, custodito in un’arca formata da una celletta, in cui furono deposti anche i resti di altri due vescovi.
La piccola costruzione divenne un martyrium con una apertura che serviva di passaggio ai fedeli che introducevano nella tomba degli unguenti, ritenuti miracolosi e protettivi contro le malattie, dopo il contatto con il corpo del santo.
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