Battesimo di Gesù Cristo (Giovanni Bellini)
Giovanni Bellini, Battesimo di Gesù Cristo (1500 - 1502), tempera su tavola | |
Battesimo di Gesù Cristo | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Veneto |
Regione ecclesiastica | Triveneto |
Provincia | Vicenza |
Comune | |
Diocesi | Vicenza |
Ubicazione specifica | Chiesa di Santa Corona |
Uso liturgico | quotidiano |
Comune di provenienza | Vicenza |
Luogo di provenienza | ubicazione originaria |
Oggetto | pala d'altare |
Soggetto | Battesimo di Gesù Cristo |
Datazione | 1500 - 1502 |
Ambito culturale | scuola veneta |
Autore |
Giovanni Bellini |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 410 cm; l. 265 cm |
Iscrizioni | IOANNES / BELLINVS |
Note opera firmata | |
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Il Battesimo di Gesù Cristo è una pala d'altare, eseguita tra il 1500 ed il 1502, a tempera su tavola da Giovanni Bellini (1433 - 1516), per la Chiesa di Santa Corona a Vicenza, dove è tuttora ubicata.
Descrizione
Soggetto
La scena è ambientata in uno splendido paesaggio naturale, al centro del quale il fiume Giordano scorre sinuoso verso lo spettatore, fino ai piedi di Gesù, dove compaiono:
- al centro: Gesù Cristo, seminudo, con le mani incrociate su petto, sta ricevendo il battesimo di Giovanni, prima di iniziare la vita di predicazione; la sua frontalità e l'espressione di calma quasi soprannaturale sono riprese dall'immagine bizantina del Pantocrator.
- a destra: San Giovanni Battista con in mano una croce lignea, sta battezzando Gesù Cristo da una rupe in posizione sopraelevata - ma in ombra, rispetto a Gesù - ed allunga il braccio con la ciotola d'acqua, che diventa così il punto focale dell'intera composizione pittorica.
- a sinistra: Tre angeli con abiti sgargianti (allegoria delle tre Virtù teologali) reggono la veste di Gesù ed assistono allo straordinario evento.
- in alto:
- Dio Padre appare, in alto sulle nuvole, fra angeli, mentre invia lo Spirito Santo; qui è visibile nell'iconografia tradizionale di un vecchio dalla lunga barba bianca. La perfetta verticalità, lungo la linea centrale del dipinto, allude all'unità fra le tre persone della Trinità.
- Spirito Santo, sotto forma di colomba, discende dal cielo su Gesù al momento del battesimo.
Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, di valore simbolico, come:
- la capanna in alto, a destra, simboleggia il Vecchio Testamento, mentre il castello, a sinistra, sulla sommità del colle, allude al Nuovo Testamento;
- il pappagallo rosso è simbolo della passione di Gesù.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- L'opera è tra le prime nella produzione dell'artista a presentare un coinvolgimento sereno delle figure nello spazio che le circonda, attraversate dalla luce e dall'aria, il che ha fatto pensare ad un possibile aiuto del giovane Giorgione, almeno come autore dell'angelo in rosso.
- La pala d'altare presenta un'eccezionale morbidezza dei toni del paesaggio e del cielo, che smorzano i contorni delle figure avvolgendole, in sorprendente anticipazione sui tempi del tonalismo che avrà poi i suoi esiti più alti nella pittura di Giorgione e Tiziano Vecellio. La stessa modulazione luminosa, ora incidente, ora tenue, ora poco presente, enfatizza l'asse divino che va dalla figura scultorea di Gesù fino alla figura di Dio Padre, che ne riprende posa e fisionomia.
- Dal cielo discende una luce calda che si insinua nelle valli attorno al fiume Giordano, facendo risultare straordinaria la conquista sicura della prospettiva atmosferica e degli impasti cromatici per i quali il colore acquista la densità di un respiro che viene dal profondo. I personaggi, in dimensioni naturali, coinvolgono al massimo lo spettatore all'interno della scena, miracolosamente in equilibrio tra lo spettacolo della natura e la contemplazione del mistero della Trinità.
Iscrizioni
Nel dipinto si trova un'iscrizione collocata in un cartiglio sulla roccia in basso, a destra, dove si legge la firma dell'opera:
« | IOANNES / BELLINVS » |
Inoltre, sull'opera si trova un'altra iscrizione nel cartiglio nella mano sinistra di san Giovanni Battista, dove si legge:
« | ECCE AGNUS DEI » |
Notizie storico-critiche
L'opera fu realizzata per essere collocata sull'altare Garzadori della Chiesa di Santa Corona, eretto nei primi anni del XVI secolo.
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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