Calice del Tesoro di Gourdon (VI secolo)

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Trésor de Gourdon 03.JPG
Bottega merovingia, Calice del Tesoro di Gourdon (prima metà del VI secolo), oro, granati e turchesi
Calice del Tesoro di Gourdon
Opera d'arte
Stato

bandiera Francia

Regione Île-de-France
Regione ecclesiastica [[|]]
Dipartimento Parigi
Comune

Stemma Parigi

Località
Diocesi Parigi
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Bibliothèque Nationale de France, Cabinet des Médailles
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Gourdon
Luogo di provenienza Monastero
Oggetto calice
Soggetto
Datazione prima metà del VI secolo
Datazione
Datazione Fine del {{{fine del}}}
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Ambito culturale bottega merovingia
Autore

anonimo

Altre attribuzioni
Materia e tecnica oro, granati e turchesi
Misure h. 7,4 cm; d. 4,4 cm;
peso 107 g
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni

Il Calice del Tesoro di Gourdon è un calice, eseguito nella prima metà del VI secolo, in oro, granati e turchesi, da una bottega orafa merovingia, proveniente da un monastero di Gourdon ed attualmente conservato nel Cabinet des Médailles della Bibliothèque Nationale de France a Parigi (Francia).

Descrizione

Oggetto

Calice, di piccole dimensioni, in oro, che presenta:

  • piede tronco conico con scanalature;
  • anse[1] zoomorfe ad aquila, la cui forma è resa riconoscibile grazie al becco ed ai granati che ne costituiscono gli occhi;
  • coppa divisa in due parti, che presenta in quella inferiore scanalature simili a quelle del piede, nella superiore una decorazione a foglie di vite alternate da cuori realizzati con granati cloisonné e turchesi;
  • orlo liscio.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • L'opera presenta elementi di sincretismo tra l'arte romana, evidenziata dall'organizzazione ben strutturata e simmetria, e l'arte barbara, dell'incastonatura e dei cuori, fusi nella fede comune cristiana, adottata dal re Clodoveo nel 496, che traspare da alcuni elementi decorativi e dalla funzione dell'oggetto.
  • Le piccole dimensioni sia del calice sia della patena fanno ritenere che entrambi facessero parte di un servizio da viatico.

Notizie storico-critiche

Nel 1845, nei pressi di Gourdon, nel dipartimento di Saona e Loira (Francia), una pastorella, Louise Foresta, scoprì casualmente, sotto una tegola romana incisa con una croce, un tesoro costituito da preziosi oggetti in oro, databili dalla fine del V all'inizio del VI secolo. Al momento del ritrovamento, il tesoro comprendeva in particolare un calice, una patena e 104 monete, anche auree, risalenti ai regni degli imperatori bizantini Leone I (411 ca. - 474) e Giustino I (450 - 527), ed al sovrano merovingio Clodoveo I (466 ca. -511), convertitosi al cristianesimo nel 496.

Gli studiosi ritengono che il Tesoro provenga dal monastero, che esisteva nel VI secolo a Gourdon, e che i monaci, preoccupati dalle continue incursioni nemiche, lo abbiano sepolto, subito dopo il 524, per evitarne il saccheggio.

Quando l'intero Tesoro venne venduto all'asta a Parigi, il 20 luglio 1846, la patena ed il calice furono acquisiti dallo Stato francese, mentre le monete vennero disperse in varie collezioni pubbliche e private.

Note
  1. Il calice ansato, che ebbe grande diffusione in età carolingia e post-carolingia, riprende la forma dei cantari (dal greco κάνθαρος, kántharos, in latino cantharus): vasi per la mescita del vino in uso nel mondo greco e romano.
Bibliografia
  • Jean Lafaurie, Le Trésor de Gourdon (Saône et Loire), in "Bulletin de la Société nationale des Antiquaires de France", 1958, p.61 - 76
  • Françoise Vallet, De Clovis à Dagobert, les Mérovingiens, Editore Gallimard, Parigi 1995, p. 320
Voci correlate
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 19 maggio 2015 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.