Chiesa Cattolica in Arabia Saudita
![rimpicciolisci Decrease text size](/w/extensions/add-to-any-share-save/makeTextSmaller.jpg)
![dimensione standard Standard text size](/w/extensions/add-to-any-share-save/makeTextStandard.jpg)
![ingrandisci Increase text size](/w/extensions/add-to-any-share-save/makeTextBigger.jpg)
![Share/Save/Bookmark](/w/extensions/add-to-any-share-save/share_save_171_16.png)
La Chiesa cattolica in Arabia Saudita non ha una giurisdizione territoriale, poiché la Santa Sede non ha rapporti diplomatici con la nazione saudita[1].
Estensione territoriale
Il territorio del Paese è compreso nel Vicariato Apostolico di Arabia, che ha la sede ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
Aspetti pastorali
In Arabia Saudita il culto cristiano è proibito per legge.
È vietata qualsiasi manifestazione pubblica di fede; un corpo speciale, la polizia religiosa ha il compito di impedire le celebrazioni, anche clandestine.
Ai sacerdoti è negato l'ingresso nel Paese; è vietato esporre qualsiasi icona o immagine di Cristo; la conversione al cristianesimo è un reato spesso punito con la condanna a morte.
Nel novembre 2007 il Papa ha ricevuto in udienza il re Abdullah.
Statistiche
Nel Paese esiste una consistente comunità cattolica, formata esclusivamente da lavoratori immigrati: in prevalenza filippini (circa 1,4 milioni, per l'85% cattolici) e indiani (di cui non si conosce con esattezza il numero).
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |