Delle cinque piaghe della Santa Chiesa

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Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa
5 piaghe.jpg
Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa, copertina della prima edizione dell'opera
Sigla biblica
Titolo originale
Altri titoli
Nazione bandiera Italia
Lingua originale Italiano
Traduzione
Ambito culturale
Autore Antonio Rosmini
Note sull'autore
Pseudonimo
Serie
Collana
Editore Tipografia Veladini
Datazione 1848
Datazione italiana
Luogo edizione Lugano
Numero di pagine
Genere saggio
Ambientazione
Ambientazione Geografica
Ambientazione Storica

Personaggi principali:

Titoli dei racconti
Della serie {{{Serie}}}
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Adattamento teatrale
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Note
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ID ISBN

Delle cinque piaghe della Santa Chiesa è un saggio di Antonio Rosmini (1797-1855), una lucida disamina dei mali che a suo giudizio affliggevano la Chiesa Cattolica nella prima metà del XIX secolo. Si tratta di problematiche che sarebbero state affrontate e parzialmente risolte vari decenni dopo. E, in questo senso, diversi osservatori hanno letto in alcune pagine un'anticipazione di temi che sarebbero stati poi ripresi dal Concilio Vaticano II. Alcune questioni, però, rimangono tuttora aperte. In questo senso, il libro non ha perso la sua attualità.

Storia

Il libro fu scritto tra il 1832 e il 1833 come Trattato dedicato al clero cattolico; fu però solo dopo l'elezione al soglio pontificio di papa Pio IX, nel 1846, che l'autore ritenne giunto il momento per la pubblicazione.

Il saggio uscì in forma anonima a Lugano nel 1848 per i tipi della Tipografia Veladini, mentre l'anno successivo fu stampato anche a Napoli senza più anonimato.

Prima di elencare quelle che Rosmini indicava come le cinque piaghe della Chiesa, è importante cogliere lo spirito con cui l'autore scriveva queste note, a tratti anche dure. Alla domanda se "sia bene che un uomo senza giurisdizione componga un trattato sui mali della santa Chiesa", egli stesso nell'introduzione rispondeva spiegando:

« Il meditare sui mali della Chiesa, anche a un laico non potea essere riprovevole, ove a ciò fare sia mosso dal vivo zelo del bene di essa e della gloria di Dio; e parevami, esaminando me stesso, per quanto uomo si può assicurare di sé, che non d'altro fonte procedessero tutte le mie meditazioni. »

Inoltre - aggiungeva ancora Rosmini:

« Io non pronunciavo con intenzione di decidere cosa alcuna, ma intendevo anzi, esponendo i miei pensieri, di sottometterli ai pastori stessi e principalmente al Sommo Pontefice, i cui venerati oracoli mi saranno sempre norma dritta e sicura, alla quale ragguagliare e correggere ogni mia opinione. »

Quanto queste non fossero parole di circostanza sarebbe apparso dal modo in cui nel 1849 l'autore accolse il decreto della Congregazione dell'Indice che lo poneva all'Indice dei libri proibiti[1]. L'opera fu però poi prosciolta già nel 1854 dalla stessa Congregazione dell'Indice con il decreto Dimittantur.

Contenuto

Il Rosmini così descrive, nei titoli dei cinque capitoli del suo libro, le cinque piaghe:

  1. Della piaga della mano sinistra della santa Chiesa, che è la divisione del popolo dal clero nel pubblico culto.
  2. Della piaga della mano diritta della santa Chiesa, che è la insufficiente educazione del clero.
  3. Della piaga del costato della santa Chiesa, che è la disunione dei vescovi.
  4. Della piaga del piede destro della santa Chiesa, che è la nomina de' vescovi abbandonata al potere laicale.
  5. Della piaga del piede sinistro: la servitù dei beni ecclesiastici.
Note
  1. Insieme alle Cinque Piaghe fu posto all'Indice anche l'opera La costituzione civile secondo la giustizia sociale.
Voci correlate
Collegamenti esterni