Festa di San Bartolomeo (Lipari)
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Festa di San Bartolomeo | |
Concattedrale e Statua di san Bartolomeo (1728), argento | |
Festa patronale Processione | |
---|---|
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | San Bartolomeo, patrono della città e delle Isole Eolie |
Chiamata anche | Festa di San Bartolo |
Stato |
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Regione |
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Provincia | Messina |
Comune | Lipari |
Luogo specifico | vie del centro storico, Concattedrale di San Bartolomeo, Marina Corta |
Diocesi | Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela |
Periodo | Estate |
Data inizio | 21 agosto |
Data fine | 24 agosto |
Data d'istituzione | VI secolo |
Organizzata da | Amministrazione Comunale |
Tradizioni religiose | processione |
Tradizioni folcloristiche | spettacolo pirotecnico |
Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa di San Bartolomeo si svolge annualmente a Lipari (Messina), dal 21 al 24 agosto, in onore di san Bartolomeo apostolo, patrono della città e delle Isole Eolie.
Descrizione
La festa patronale si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione, che hanno il loro culmine il 24 agosto con la processione, che si svolge dalla Concattedrale di San Bartolomeo a Marina Corta.
Nella processione le confratenite portano a spalla, collocate su basi:
- Statua di san Bartolomeo (1728), in argento, conservata nella Concattedrale;[1]
- Reliquiario a vascello di san Bartolomeo, detto Vascelluzzu (1930), in argento ed oro, opera della celebre bottega palermitana Perricone-Marano. questo precede il simulacro del Santo, durante tutte le processioni.[2]
La festa si conclude con uno splendido ed emozionate spettacolo pirotecnico sul mare.
Altri festeggiamenti
San Bartolomeo viene festeggiato a Lipari anche in altri giorni dell'anno:
- 13 febbraio per la prima traslazione delle spoglie: questa festa, detta San Bartolo dei pescatori, è caratterizzata dall'asta pubblica dello stendardo processionale, il cui ricavato viene devoluto alla chiesa, e dalla processione con costumi tradizionali;
- 5 marzo su richiesta dei contadini che nel 1823 scamparono alla pestilenza;
- 16 novembre per lo scampato pericolo del terremoto nel 1894.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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