Stendardo processionale
Lo stendardo processionale è un'insegna processionale di medie e grandi dimensioni, generalmente costituita da un drappo di stoffa rettangolare tesa su un'asta.
Il termine deriva dal francese antico estandart che significa "stabile, fisso".
Lo stendardo processionale viene anche detto con termine improprio, ma in ogni caso non preferibile all'altro, "gonfalone" o "pallione".
Storia
Lo stendardo deriva dalle antiche bandiere da guerra medievali assunte poi come insegne dai Comuni, dalla Chiesa e dalle Confraternite religiose.
Gli stendardi compaiono per la prima volta in una fonte iconografica il Tropario della Badia di Prum (fine X secolo) e in seguito in un dipinto murale ad affresco nella Basilica di San Clemente a Roma raffigurante una Traslazione solenne delle reliquie. Uno dei più antichi esemplari, tuttora conservato nel Palazzo Senatorio a Roma, è:
- Stendardo del popolo romano o Bandiera di san Giorgio (fine XIII secolo), grande drappo in seta e cuoio raffigurante San Giorgio e il drago.
Gli stendardi processionali furono molto diffusi dal XV secolo in poi, spesso realizzati come ex voto soprattutto in occasione di pestilenze. La loro esecuzione poteva essere affidata anche a grandi artisti, come ad esempio:
- Stendardo della Trinità (1503 - 1504), tempera su tela, opera di Raffaello Sanzio, conservato presso la Pinacoteca Civica di Città di Castello (Perugia). Esso raffigura:
- recto: Gesù Cristo crocifisso tra san Sebastiano e san Rocco;
- verso: Creazione di Eva.
Descrizione
Il drappo dello stendardo è in tela (lino, cotone, canapa, seta o velluto), di forma rettangolare teso su un bastone orizzontale, a sua volta sospeso mediante cordoni ad una o due aste verticali oppure direttamente fissato ad un bastone verticale. L'orlo inferiore, ornato con la passamaneria o frangiato, è dritto, sagomato o ritagliato in modo da formare elementi quadrangolari dette code. Le immagini (Madonna, santi o emblemi di Confraternite) possono essere dipinte, ricamate o in tessuto applicato. Gli stendardi sono generalmente dipinti su entrambe le facce della stessa tela o su due unite tra loro o fissate ad un telaio:
- recto (davanti) presenta l'immagine principale;
- verso (dietro) una scritta, un'altra immagine o figure simboliche.
Non mancano tipologie di stendardi che si discostano da questo schema più comune, come nel caso di quelli in legno costituiti da una tavola, dipinta di norma su entrambi i lati, e inserita in una cornice lignea, intagliata e dorata.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Stendardo processionale di san Francesco di Assisi e san Leonardo (1378), tempera su tavola, di ambito umbro, conservato presso il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi. Nel dipinto sono raffigurati:
- recto: San Francesco di Assisi in trono tra angeli musicanti, disciplinati inginocchiati ed un cadavere;
- verso: Crocifissione e San Francesco di Assisi riceve le stimmate e san Leonardo.
- Stendardo processionale della flagellazione di Gesù Cristo (1480 ca.), tempera su tavola, di Luca Signorelli, conservato presso la Pinacoteca di Brera di Milano. Nel dipinto sono raffigurati:
- recto: Flagellazione di Gesù Cristo;
- verso: Madonna con Gesù Bambino detta Madonna del latte.
- Stendardo processionale (1490 ca.), tempera e olio su tavola, attribuita a Nicola Monari e Donatello Tore Donatello, conservato presso il Museo Diocesano di Sassari. Nell'opera sono raffigurati:
- recto, Madonna con Gesù Bambino;
- verso, Santa Veronica con il sudario di Gesù Cristo.
- Stendardo processionale di san Rocco (1568), olio su tela, di Giorgio Vasari, conservato presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Arezzo. Nel dipinto sono raffigurati:
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