Festa di San Mauro Abate (Viagrande)
Festa di San Mauro Abate (Viagrande) | |
Statua di san Mauro abate | |
Festa patronale | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | San Mauro abate, patrono della città |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Catania |
Comune | Viagrande |
Luogo specifico | vie e piazze del centro storico |
Diocesi | Catania |
Periodo | Inverno |
Data inizio | 14 gennaio |
Data fine | 22 gennaio |
Data d'istituzione | XVII secolo, seconda metà |
Organizzata da | Comitati |
Tradizioni religiose | processione, celebrazioni liturgiche |
Tradizioni folcloristiche | spettacoli pirotecnici, luminarie, fiera agricola |
La Festa di San Mauro abate è una festa patronale che si svolge ogni anno, dal 14 al 22 gennaio, a Viagrande (Catania), in onore di san Mauro (VI secolo), abate benedettino e patrono della città.
Storia
Il culto di san Mauro abate venne introdotto nel borgo di Viagrande dai monaci benedettini e la comunità, come attestato dai documenti storici, lo venera come patrono principale dalla seconda metà del XVII secolo; è dal quel periodo che la sua festa viene celebrata con particolare solennità.
Svolgimento
La festa è formata da riti religiosi, ricostruzioni di vita medievale e manifestazioni folkloristiche, dedicati al patrono, san Mauro abate.
Preparativi
1 gennaio: in questo giorno vengono lanciate in cielo delle piccole mongolfiere in segno di festa, mentre viene prelevata la macchina processionale (chiamata popolarmente fercolo) dalla cosiddetta Casa ‘a vara e portata nella chiesa madre tirata dai fedeli e accompagnata dal corpo bandistico.
6 - 14 gennaio Solenne Novenario di preparazione: durante il quale si alternano momenti di preghiera, riflessione e celebrazioni liturgiche in preparazione della festa patronale.
Vigilia (14 gennaio)
Da questo giorno e per tutta la durata della festa, l'alba è salutata alle ore 7.00, dallo suono solenne delle campane e dallo sparo di diversi colpi di cannone.
- ore 7.00 – 19.00: fiera agricola tradizionale fiera con l'esposizione di bestiame, di attrezzi agricoli, piante e fiori a Piano Gelsi: questa è uno dei pochi mercati di questo genere rimasti nella Sicilia orientale.
- ore 8.30: la banda musicale percorre le vie del centro storico e raggiunge Piazza San Mauro, cittadine, dove tiene un concerto sinfonico.
- ore 17.30: Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria dell'Idria, durante la quale l'Amministrazione comunale, le associazioni ecclesiali e di volontariato portano all'altare cesti di cera e fiori: è in questo un momento celebrativo nel quale si evidenzia l'attaccamento della comunità viagrandese al Santo patrono.
- ore 19.00: processione solenne con il Reliquiario a braccio di san Mauro (1675 - 1680), per le vie del centro storico decorate da splendide luminarie, al quale segue la celebrazione dei Vespri e l'apertura dell'edicola, detta cameretta (in siciliano, cammaredda), dove la Statua di san Mauro viene conservata durante l'anno, tra lo sventolio dei fazzoletti bianchi dei devoti e il grido di diverse invocazioni. Dopo la benedizione con la reliquia, questa viene posta ai piedi del simulacro del Santo patrono e la cameretta viene richiusa.
- ore 20.30: entrata dei partiti (o dei giovani cantanti), questo è il momento forse più folkloristico della festa, durante il quale i viagrandesi divisi in due fazioni (detti partiti), Santa Caterina e Scalatelli, si sfidano a chi offre alla comunità il miglior spettacolo pirotecnico, mentre intonano un inno di lode del Santo, che viene accompagnato con una particolare musica dalle rispettive bande musicali.
Giorno del patrono (15 gennaio)
- ore 10.30: nella Chiesa di Santa Maria dell'Idria si svolge il Rito della svelata del Santo patrono, durante il quale, tra le tante acclamazioni dei devoti vestiti con il tradizionale sacco e lo sventolio dei loro fazzoletti bianchi, la Statua di san Mauro abate viene prelevata dalla cameretta e traslata a spalla sull'altare maggiore, sul quale viene issato con un particolare elevatore. A questo momento devozionale segue la celebrazione solenne del Pontificale. Terminata la liturgia, la Statua di san Mauro viene discesa dall'altare maggiore e sistemata sul fercolo, che viene tirato dai devoti, tramite le due lunghe corde poste davanti allo stesso, e si ferma poco prima del portale centrale della chiesa, pronto per l'uscita, che avviene come ogni anno puntualmente allo scoccare delle ore 13.00 sull'orologio del campanile, tra le tra le acclamazioni dei devoti e lo sventolio dei fazzoletti bianchi. L'uscita del simulacro è salutata con uno spettacolo pirotecnico, che ha inizio con la caratteristica moschetteria in Via Matrice, una lunga catena di petardi sparati sequenzialmente per una durata di circa 10 minuti, al quale seguono scenografici fuochi artificiali. Al termine, il fercolo percorre Piazza San Mauro e qui si svolge la cosiddetta calata dell'angelo: un angelo, in legno policromo, viene fatto scendere dall'alto, recando fiori e banconote al Santo. Successivamente, il fercolo esce dalla piazza e si dirige lungo le strade del centro storico. Il cammino della Statua di san Mauro, che durerà dieci ore, è scandito da alcuni momenti particolari:
- tre volate, ossia il fercolo viene tirato di corsa dai devoti in altrettanti tratti del percorso;
- benedizione con la reliquia nella Piazza San Biagio, dove nell'omonima chiesa per l'occasione viene aperta la cameretta di san Biagio, compatrono di Viagrande;
- seconda calata dell'angelo;
- arrivo della macchina processionale in Piazza San Mauro salutato da un lungo spettacolo pirotecnico.
- 23.00: la macchina processionale rientra in chiesa, dove la Statua di san Mauro viene scesa dal fercolo e portata a spalla verso la sua cameretta. Qui, dopo la benedizione con il reliquiario a braccio, la cameretta viene richiusa tra le acclamazioni dei molti devoti che hanno tirato il fercolo del Santo lungo le vie, durante tutta la giornata.
Giornata della devozione cittadina (16 gennaio)
È questo il giorno della cosiddetta festa dei paesani, ossia la giornata in cui la comunità viagrandese si stringe intorno a san Mauro abate in modo più intimo con la preghiera e la celebrazione della Messa solenne, durante la quale si ripete il Rito della svelata. Nella giornata la banda musicale effettua nuovamente il giro delle vie del centro storico.
Giornata dei malati, domenica successiva
In questo giorno vengono celebrata una Messa solenne (ore 11.00) dedicata ai malati, durante la quale, grazie all'assistenza dell'U.N.I.T.A.L.S.I e della Croce Rossa Italiana, i malati e gli anziani della città possono assistere al Rito della svelata del Santo patrono.
Giornata conclusiva della festa (22 gennaio)
Questa è la giornata conclusiva della festa:
- ore 10.30: nella Chiesa di Santa Maria dell'Idria si svolge nuovamente il Rito della svelata del Santo patrono, durante il quale, tra le acclamazioni dei devoti, la Statua di san Mauro viene prelevata dalla cameretta e traslata a spalla sull'altare maggiore.
- ore 18.30: Messa vespertina e processione con la statua del Santo attorno Piazza San Mauro. Al rientro in chiesa il simulacro viene poggiato sull'altare maggiore, dove, dopo un breve discorso conclusivo del celebrante, viene data lettura dei comitati organizzativi per la festa dell'anno successivo. Infine, dopo la benedizione con il reliquiario a braccio, la Statua di san Mauro viene definitivamente chiusa nella sua cameretta tra le acclamazioni dei devoti.
Fercolo
La macchina processionale di san Mauro, detta popolarmente fercolo o vara, è una struttura mobile monumentale, in legno intagliato e dorato, costituita da sei colonne. Non si ha una datazione certa di questo oggetto, che fino all'inizio del XX secolo veniva portato in processione a spalla per le vie del centro storico, seguendo un giro più breve dell'odierno per la sua pesantezza. Per questo, nel primo dopoguerra fu realizzato l'impianto di sciassi e ruote ripiene, riutilizzando un vecchio macchinario da guerra, e dotandolo anche di due grosse funi poste ai due lati, per essere trascinato dai devoti, le quali con il passare degli anni sono andate allungandosi, per il crescente numero degli stessi: la lunghezza è oggi di 150 metri.
Il posto guida del fercolo è situato sul lato destro della parte posteriore, fuori dallo stesso rendendo la guida più complicata: pochi sono le macchine processionali che presentano la stessa caratteristica, rendendolo un caso raro se non unico nel territorio siciliano, al contrario degli altri che presentano il posto guida sotto il fercolo stesso, al centro della parte anteriore. La macchina viene guidato dal mastro di vara (in siciliano, u mastru 'a vara), che, suonando una piccola campana, regola l'andamento dello stesso, durante la processione, come le fermate presso i fedeli che vogliono dare un'offerta. U mastru a' vara cura anche altri momenti come l'apertura della cameretta, la traslazione sull'altare maggiore del simulacro e la sistemazione sul fercolo.
Comitati
La festa è organizzata attraverso un sistema di cinque Comitati, composti ciascuno da 15 membri, che si occupano ognuno un preciso aspetto della stessa:
- Centrale: si occupa delle luminarie e delle bande musicali, solitamente non meno di tre, che si alterneranno nei giorni della festa.
- Uscita: si occupa dell'uscita del Santo, e quindi dello spettacolo pirotecnico con la caratteristica moschetteria, insieme alla calata dell'angelo; solitamente si occupa anche delle mongolfiere lanciate il 1 gennaio, in occasione dell'uscita del fercolo dalla casa a vara.
- Entrata: si occupa, invece, dello spettacolo pirotecnico in occasione del rientro del Santo in chiesa dopo il lungo giro;
- Partiti Santa Caterina (in siciliano u' pattitu di sutta) e Scalatelli (detto, u' pattitu di supra) organizzano i diversi spettacolo pirotecnici.
Sacco dei devoti
Ogni anno, alcuni giorni prima della solennità del Santo patrono (15 gennaio), vengono benedette le vesti dei devoti di san Mauro, detti sacchi.
Il sacco di san Mauro è costituito da una camice bianco, legato in vita con un cordoncino rosso, un fazzoletto di stoffa bianco usato dai devoti durante le invocazioni, e guanti di stoffa bianchi. È consuetudine tra i devoti di fare sul cordoncino tanti nodi quanti sono gli anni da egli indossa il sacco.
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