Festa di Sant'Antonio Abate (Colli a Volturno)
Festa di Sant'Antonio Abate (Colli a Volturno) | |
Gruppo di giovani, vestiti da monaci, che rievocano la questua | |
Festa patronale Sacra rappresentazione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Sant'Antonio abate, patrono della città |
Stato | Italia |
Regione | Molise |
Provincia | Isernia |
Comune | Colli a Volturno |
Luogo specifico | strade della cittadina e delle frazioni |
Diocesi | Isernia-Venafro |
Periodo | Inverno |
Data inizio | 16 gennaio |
Data fine | 17 gennaio |
Organizzata da | Confraternita di Sant'Antonio Abate, Associazioni giovanili |
Tradizioni religiose | benedizioni, sacre rappresentazioni, Messa solenne, processione |
Tradizioni folcloristiche | realizzazione del falò, cena collettiva |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia | |
La Festa di Sant'Antonio Abate si svolge annualmente a Colli a Volturno (Isernia), dal 16 al 17 gennaio, in onore di sant'Antonio abate, patrono della città.
Descrizione
La festa si articola in tempi e modalità distinti, scanditi dalla tradizione:
Vigilia
La vigilia della festa di sant'Antonio abate gruppi di giovani, vestiti da monaci, percorrono le strade della cittadina e delle frazioni, visitando abitazioni ed attività commerciali per ricevere offerte. In tal modo, si rievoca la questua (o cerca), praticata dagli Ordini mendicanti e dagli Antoniani. In tempi di miseria la questua, nel periodo della macellazione del maiale, costituiva, per i più poveri, un modo per ottenere il cibo. Ogni gruppo comprende, in genere, tredici persone, una delle quali rappresenta il sant'Antonio abate con una tunica bianca e il bastone, montando un asino. I giovani, accompagnati da tamburi, fisarmoniche e organetti, intonano il canto, che prevede il saluto ai proprietari delle case o dei negozi, alcuni riferimenti agiografici al Santo patrono (povertà, sofferenze, tentazioni, etc.), la richiesta di offerte e il congedo.
La Festa di Sant'Antonio abate segna l’inizio del Carnevale e la sacra rappresentazione dedicata al Santo, oltre ad essere rievocativa degli aspetti esemplari della sua vita, contiene tratti carnevaleschi, espressi dal travestimento, dall'allegria degli interpreti e dalle parole del canto. Il testo è composto di varie strofe, adattate dal cantore agli ospitanti, ciascuna di quattro versi, sia in italiano sia in dialetto, cui sono alternati due ritornelli. La struttura del canto prevede:
- saluto ai proprietari delle abitazioni e dei negozi;
- racconto delle vicende legate alla vita del sant'Antonio abate;
- richiesta esplicita dei doni;
- congedo dagli stessi ospitanti.
Le questue, con canti, tamburi e tamburelli, vengono effettuate anche da squadre di bambini, vestiti con un saio e muniti di un bastone a forma di croce, recante l’immagine di sant'Antonio abate.
La sacra rappresentazione itinerante dei gruppi diviene occasione di comprensione della tradizione non solo, attraverso un’ampia partecipazione giovani, ma anche con le visite nelle scuole dei più piccoli. Mentre i gruppi eseguono le questue, si prepara il fuoco per la sera.
Dopo l’accensione e la benedizione del parroco, si festeggia intorno al grande falò, consumando una cena collettiva.
Durante la serata, su un palcoscenico, alcuni giovani rappresentano la vita di sant'Antonio abate con esibizioni teatrali e canore.
Giorno del patrono
Nel giorno che la Chiesa ricorda sant'Antonio abate, 17 gennaio, a Colli a Volturno si celebra il Santo patrono con la Messa solenne, la benedizione degli animali domestici e la processione con la sua statua.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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