Festa di Sant'Ubaldo (Gubbio)

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Festa di Sant'Ubaldo (Gubbio)
Gubbio Corsa Ceri.jpg

Corsa dei Ceri lungo le strade di Gubbio
Festa patronale
Festa regionale
Commemorazione celebrata Sant'Ubaldo, patrono della città
Chiamata anche Festa o Corsa dei Ceri
Stato bandiera Italia
Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Provincia Perugia
Comune Gubbio
Luogo specifico Piazza Grande, vie del centro storico, salita al Monte Ingino
Diocesi Gubbio
Periodo Primavera
Data 15 maggio
Data d'istituzione XII secolo, seconda metà
Tradizioni religiose processioni
Tradizioni folcloristiche corsa
Tradizioni culinarie baccalà alla ceraiola
Collegamenti esterni
Sito web
Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia
Sito ufficiale del Forum Nazionale dei Giovani - Meraviglia Italiana

La Festa di Sant'Ubaldo, detta anche Festa o Corsa dei Ceri, si svolge annualmente a Gubbio (Perugia) il 15 maggio, in onore di sant'Ubaldo Baldassini (1084 ca. - 1160), vescovo e patrono della città.

Storia

La Festa di Sant'Ubaldo è una delle più antiche manifestazione folcloristiche italiane. La festa nasce come solenne atto di devozione degli eugubini al loro vescovo sant'Ubaldo Baldassini, dopo la sua morte, avvenuta nel 1160.

Da allora, ogni 15 maggio, giorno della vigilia della morte, l'offerta devozionale al santo patrono divenne un appuntamento fisso per il popolo eugubino, che avrebbe partecipato, in processione, ad una grande "Luminaria" di candele di cera, percorrendo le vie della città fino al Monte Ingino, dove dall'11 settembre 1194 riposano le spoglie di sant'Ubaldo nell'omonima Basilica.

Le candele di cera, offerte dalle Corporazioni di Arti e Mestieri, probabilmente divennero nel tempo tanto grandi da renderne difficoltoso il trasporto e furono sostituite verso la fine del XVI secolo con tre macchine processionali in legno, che - più volte restaurate e ricostruite - sono, nella loro forma originaria, arrivate fino ai nostri giorni. Sono rimasti invariati nel tempo anche la data e quasi la totalità del percorso della festa.

Ceri

I Ceri sono macchine processionali in legno, formate da due prismi ottagonali sovrapposti e rinforzati da un telaio interno anch'esso di legno e attraversati da un asse, che fuoriesce all'esterno con due timicchioni:

  • in basso, s'incastra su un supporto chiamato barella che ne consente il trasporto a spalla;
  • in alto, permette di fissare sulle sommità tre statue che raffigurano i Santi Patroni e Corporazioni eugubine:

I vari elementi che compongono il Cero vengono assemblate insieme, in occasione della Festa. Infatti, durante l'anno Ceri e barelle sono custoditi nella navata destra della Basilica di Sant'Ubaldo sul Monte Ingino, mentre le statue dei santi sono conservate nella Chiesa di San Francesco della Pace, detta "dei Muratori".

Altri elementi del Cero sono le manicchie, stanghe di legno posizionate in coppia ai lati.

Le "barelle" che sorreggono il Cero e ne consentono il trasporto a spalla durante la corsa, sono a forma di "H" (maiuscola), costituite da due stanghe di legno parallele unite tra loro da un tavolone, sempre di legno, detto barelone, su cui si incastra il Cero.

Ceraioli

Corsa dei Ceri, Abbigliamento dei ceraioli

I protagonisti della festa sono i ceraioli, i quali possono essere solo cittadini di Gubbio per nascita o per diritto acquisito. Per qualsiasi eugubino, nella propria vita, è molto importante portare il cero, è un motivo d'orgoglio.

L'appartenenza al cero era originariamente legata al mestiere, mentre oggi la scelta è libera, anche se in realtà molto condizionata dalle tradizioni familiari, specialmente paterne sui figli maschi, futuri ceraioli. Le donne, pur avendo compiti d'incoraggiamento e di tifoseria, non portano il cero.

I ceraioli sono tutti vestiti con pantalone bianco, fazzoletto al collo e fusciacca alla vita rossi, mentre si distinguono rispettivamente dal colore delle proprie camicie:

Descrizione

Discesa

La prima domenica di maggio, i ceri vengono condotti, in corteo ed in posizione orizzontale, in città dalla Basilica di Sant'Ubaldo, dove sono conservati tutto l'anno. Dopo un percorso che attraversa il centro storico di Gubbio, i Ceri, accompagnati dalla banda, dai tamburini e delle famiglie ceraiole, vengono collocati nella sala dell'Arengo, all'interno del Palazzo dei Consoli, fino al 15 maggio.

Vigilia

Sono giorni di attesa che culminano nella sera della vigilia (14 maggio), quando alle ore 19.00 il popolo eugubino si ritrova in Piazza Grande per ascoltare i rintocchi del Campanone.

Giorno della festa

La festa, vera e propria, si svolge il 15 maggio ed ha un suo programma preciso si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione::

Corsa dei Ceri, Alzata in Piazza Grande
  • ore 5.30: i tamburini attraversano le vie del centro storico per dare la sveglia ai protagonisti della Corsa: capitani e capodieci.
  • ore 6.00: il Campanone del Palazzo dei Consoli suona per dare la sveglia a tutta la città.
  • ore 7.00: tutti i ceraioli, dopo essersi incontrati presso la Porta di Sant'Agostino, raggiungono il Cimitero civico per deporre una corona di fiori ed onorare la memoria dei defunti.
  • ore 8.00: nella Chiesa di San Francesco della Pace, viene celebrata la Messa, al termine della quale un bambino estrae da un'urna, detta "Bussolotto", i nomi dei Capitani che guideranno la festa fra due anni.
  • ore 9.00: la Processione dei Santi, le tre Statue di Sant'Ubaldo, San Giorgio e Sant'Antonio abate, che vengono sistemate sulle "barelle" e condotte in processione per le strade della città, fino al Palazzo dei Consoli, dove già sono collocati i Ceri. Dopo la processione, i ceraioli si ritrovano nel piano inferiore del Palazzo dei Consoli, per consumare la tradizionale colazione a base di baccalà alla ceraiola.
  • ore 10.00: la Sfilata, presso Porta Castello vengono distribuiti dei mazzolini di fiori, preparati dalle monache del Convento di Sant'Antonio, che i ceraioli si appuntano sul nodo del fazzoletto rosso che gli cinge il collo. Da questo luogo prende vita il corteo di tutti i ceraioli che, attraversando le vie del centro storico, arriverà in Piazza Grande.
  • ore 11.30: l'Alzata, mentre suonano le campane viene aperto il portone del Palazzo dei Consoli e i Ceri vengono condotti di corsa sulla Piazza Grande, dove sono ancorati saldamente alla barella e dove vengono fissati sulla sommità le statuette dei tre Santi. Supportati dai propri ceraioli, i tre capodieci (in piedi sulla barella sopra la folla), lanciando una brocca in ceramica, si gettano in avanti per alzare i Ceri in verticale, che iniziano subito la corsa, uno dietro l'altro, aprendosi un varco tra la gente e compiendo tre "girate", ossia tre giri in senso antiorario intorno al pennone centrale.
  • Segue la Mostra, i ceri, ognuno per proprio conto, passano lungo le vie della città, fermandosi accanto alle dimore delle antiche famiglie ceraiole, per poi essere posati a riposo in Via Savelli, su supporti in legno, detti "ceppi", quattro per ogni cero, per essere osservati da tutti da vicino. I supporti nel loro insieme richiamano le arti e i mestieri relativi a ciascun cero]]:
    • per Sant'Ubaldo: torre rotonda, castello, cella campanaria del Cimitero e torretta del Palazzo dei Consoli;
    • per San Giorgio, barilotti con la bottiglia, tamburo con mazze, alabarda con le picche e casina con le botteghe;
    • per Sant'Antonio abate, tronchi d'albero, pagliaro e casolare.
  • ore 13.00: la Tavola Bona, le autorità, gli ospiti e soprattutto i ceraioli, in vista della fatica che li attende, si ristorano alla mensa predisposta all'interno del Palazzo dei Consoli.
  • ore 17.00: la Processione, prima della corsa, si svolge la processione con la Statua di Sant'Ubaldo, che dalla Cattedrale scende in Piazza Grande dove è accolta dal suono a distesa del Campanone. Nel frattempo le "mute dei ceraioli" si sono disposte lungo il tragitto e aspettano la partenza.
  • ore 18.00: la Corsa, dopo la benedizione del Vescovo, inizia la Corsa dei Ceri, fremente, impetuosa e a tratti drammatica. La corsa si snoda, per 4 km e 300 m, lungo le strette vie medievali, i ceri oscillano paurosamente, sfiorando e spesso toccando mura e finestre. Con grande abilità e anni di esperienza i ceraioli si danno il cambio in corsa. Dopo tre soste, si arriva in cima al Monte Ingino nella Basilica di Sant'Ubaldo. Questa è la vittoria, tenendo conto che non esiste il sorpasso e che i Ceri arrivano in cima al monte nello stesso ordine con cui sono partiti:

Sapori di festa

La festa, come vuole l'uso, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:

  • baccalà alla ceraiola.

Stemma - Regione Umbria

Stemma della Regione dell'Umbria con i Ceri di Gubbio

Nel 1971, la Regione Umbria bandisce un concorso pubblico per la scelta dello stemma della Regione. Una commissione, dopo l'esame degli elaborati pervenuti, sceglie il bozzetto degli architetti Alberto e Gino Anselmi[1].

Lo stemma della Regione dell'Umbria raffigura, in sintesi grafica, i tre Ceri di Gubbio, di colore rosso, delimitati da strisce bianche, in campo argento di forma rettangolare. Il gonfalone della Regione è di colore verde con la scritta "Regione Umbria" in rosso e reca al centro lo stemma.

Il gonfalone regionale viene esposto il 15 maggio di ogni anno in tutte le sedi dell'Amministrazione regionale ed in quelle delle Province e dei Comuni dell'Umbria.

Riconoscimenti

  • Il Ministero per il Turismo ha premiato questa manifestazione con il riconoscimento di Patrimonio d'Italia per la tradizione.

Patrimonio Italia Tradizione.jpg
Patrimonio d'Italia per la tradizione 2011

  • L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia

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Patrimonio immateriale d'Italia

  • Il Forum Nazionale dei Giovani ha riconosciuto l'evento, quale Meraviglia Italiana

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Premio Meraviglia Italiana

Note
Bibliografia
  • A. Alimenti, La figura di sant'Ubaldo nella ritualità della festa dei Ceri e nella cultura popolare contemporanea, in "Nel segno del santo protettore", Firenze 1990
  • Mario Belardi, Ceri di Gubbio. Storia millenaria ed evoluzione moderna della festa, Editore Quattroemme, 2004
  • Giancarlo Gaggiotti, La Memoria del Tempo. Le feste popolari tradizionali dell'Umbria, Editoriale Umbra, Foligno 2009, pp. 78 - 80
  • Piero Luigi Menichetti, I Ceri di Gubbio dal XII secolo, Editore Petruzzi, Città di Castello 1982
  • A. Seppilli, I Ceri di Gubbio. Saggio storico-culturale su una festa floclorica, Perugia 1972
Voci correlate
Collegamenti esterni