Diocesi di Gubbio

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Diocesi di Gubbio
Dioecesis Eugubina
Chiesa latina
Duomo di Gubbio.jpg
vescovo Luciano Paolucci Bedini
Sede Gubbio
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve
Regione ecclesiastica Umbria
Nazione bandiera Italia
Vicario Mirko Orsini
Vescovi emeriti: Mario Ceccobelli
Parrocchie 39 (4 vicariati )
Sacerdoti 49 di cui 30 secolari e 19 regolari
1.077 battezzati per sacerdote
20 religiosi 80 religiose 9 diaconi
53.000 abitanti in 900 km²
52.800 battezzati (99,6% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Indirizzo

Largo Vescovado 1, 06024 Gubbio (Perugia), Italia

tel. 075/9273980 fax. 075/9276316 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Gubbio (in latino: Dioecesis Eugubina) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve appartenente alla regione ecclesiastica Umbria. Nel 2019 contava 51.800 battezzati su 54.825 abitanti. È retta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini.

Territorio

La diocesi comprende il territorio dei comuni di Costacciaro, Gubbio, Scheggia e Pascelupo e parte del comune di Umbertide[1] in provincia di Perugia; e il comune di Cantiano in provincia di Pesaro-Urbino.

Confina a nord-est con la diocesi di Città di Castello, a sud con l'Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve e la Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, a est con la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e a ovest con la Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola.

Sede vescovile è la città di Gubbio, dove si trova la Cattedrale di San Mariano e San Giacomo e sul Monte Ingino, il colle che sovrasta Gubbio, si trova la Basilica di Sant'Ubaldo.

Il territorio si estende su 930 km² ed è suddiviso in 39 parrocchie raggruppate in 5 zone pastorali: zona cittadina, zona Umbertide, zona Flaminia, zona Mocaiana e zona Saonda-Chiascio.

Storia

Attraverso gli scritti di san Girolamo, abbiamo la certezza dell'esistenza di una diocesi eugubina almeno fin dal IV secolo, rendendola così - per fondazione - una delle più antiche del centro Italia.

Attorno alla metà del V secolo è da collocare il martirio del soldato Verecondo, sulla cui tomba sorse in seguito un'abbazia benedettina. Verso la fine del V secolo, i resti di sette martiri africani (Secondo, Secondino, Agapito, Mariano, Giacomo, Emiliano, Antonio, Tertulla) vennero traslati a Gubbio: di due di quei martiri (Giacomo e Mariano) sant'Agostino aveva redatto personalmente la passio. Attorno al culto per questi santi si consolidò l'identità ecclesiale della città umbra e molti vescovi eugubini del tempo vengono citati come Episcopus S.cti Mariani.

In epoca tardo-antica ed alto medievale la diocesi fece parte dell'area di influenza ravennate essendo posizionata lungo il Corridoio Bizantino.

L'invasione degli Ungari e degli Avari del 917 arrecò danni irreparabili a città e territorio e cancellò quel che rimaneva dell'antico splendore. La rinascita ecclesiale e territoriale si deve principalmente all'insediarsi di numerosi monasteri tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo (San Donato di Pulpiano, fondato da monaci irlandesi, la camaldolese Santa Maria di Sitria e Fonte Avellana, notevole centro culturale grazie a Pier Damiani).

Al vescovo Ubaldo Baldassini (1129-1160) si devono la ricostruzione urbana e della cattedrale (distrutta da un incendio nel 1126), la riforma e rinascita spirituale del clero, dei canonici cattedrali (ai quali venne fatta adottare la regola Portuense) e del popolo, la riorganizzazione delle parrocchie rurali e la difesa delle libertà civili. Sant'Ubaldo è patrono della città.

Dalla prima metà del quattrocento, per quasi un secolo, Gubbio assurse al rango di prima città del ducato dei Montefeltro e dei Della Rovere e la sua diocesi venne nobilitata da tutta una serie di vescovi cardinali di prima levatura nella storia della Chiesa (Girolamo e Francesco Della Rovere, Antonio Ferrero, Federico Fregoso, Pietro Bembo, Giacomo Savelli, Marcello Cervini, poi papa Marcello II).

Gli episcopati di Cervini (1544-1555) e del suo successore Savelli (1555-1560) segnarono un periodo di rinascita per la vita ecclesiale: vennero riformati il capitolo cattedrale e la curia vescovile, creati l'archivio e il seminario, riorganizzata la rete parrocchiale, applicate le nuove discipline liturgiche, riformata la disciplina del clero, ebbero inizio le visite pastorali.

Con l'estinzione della dinastia dei della Rovere e il ritorno di Gubbio alle dirette dipendenze di Roma, iniziò il declino della città che divenne un piccolo centro di provincia: la diocesi passò dall'immediata soggezione alla Santa Sede a essere suffraganea dell'arcidiocesi metropolita di Urbino (4 giugno 1563); con l'erezione della diocesi di Cagli e Pergola perse anche una larga parte del suo territorio storico sul versante marchigiano, compresa l'Abbazia di Fonte Avellana.

Nei secoli successivi si segnalarono i vescovi Alessandro Sperelli (1644-1671), che fece restaurare la cattedrale (da lui riconsacrata il 22 settembre 1652) ed erigere la cappella della Madonna, lasciò del primo ricco nucleo della biblioteca Sperelliana e celebrò un importante Sinodo, e Giuseppe Pecci (1841-1855), insignito anche della porpora cardinalizia, che ebbe parte notevole nella stesura del documento con il quale papa Pio IX proclamava il dogma dell'Immacolata Concezione e nell'elaborazione del Sillabo.

Il 15 agosto 1972 la diocesi, fino ad allora immediatamente soggette alla Santa Sede, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Perugia (oggi arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve).

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 53.000 persone contava 52.800 battezzati, corrispondenti al 99,6% del totale.

Fonti


Voci correlate
Collegamenti esterni