Figlie di Maria Madre della Chiesa

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Figlie di Maria Madre della Chiesa
in latino '''''
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Istituto di vita consacrata
Istituto secolare clericale femminile di diritto pontificio

Altri nomi
Fondatore Beata Matilde del Sagrado Corazon Tellez Robles
Data fondazione 19 marzo 1875
Luogo fondazione Béjar Plasencia
sigla F.M.M.E.
Titolo superiore
Approvato da Pio XII
Data di approvazione 6 maggio 1941
Scopo istruzione ed educazione cristiana della gioventù e assistenza domiciliare agli ammalati
Collegamenti esterni
Sito ufficiale

Le Figlie di Maria Madre della Chiesa (in spagnolo Hijas de María Madre de la Iglesia) sono un istituto secolare femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla F.M.M.E.[1]

Cenni storici

La congregazione (detta in origine delle "Amanti di Gesù, figlie di Maria Immacolata") venne fondata a Béjar, nella diocesi spagnola di Plasencia, il 19 marzo 1875 dalla Beata Matilde del Sagrado Corazon Tellez Robles (1841-1902).[2]

L'istituto ricevette il pontificio decreto di lode il 12 maggio 1930 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 6 maggio 1941.[2]

La fondatrice (in religione madre Matilde del Sacro Cuore) è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2004.[3]

Attività e diffusione

Le Figlie di Maria Madre della Chiesa si dedicano principalmente all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù e all'assistenza domiciliare agli ammalati: la loro spiritualità è incentrata sul culto del Sacro Cuore di Gesù e di Maria Immacolata.[2]

Sono presenti in Europa (Italia, Portogallo, Spagna) e America (Colombia, Messico, Perù, Venezuela):[4] la sede generalizia è a Madrid.[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 261 religiose in 41 case.[1]

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 Ann. Pont. 2007, p. 1626.
  2. 2,0 2,1 2,2 DIP, vol. III (1976), coll. 1626-1627, voce a cura di G. Rocca.
  3. Riti di Beatificazione approvati dal Santo Padre su vatican.va. URL consultato il 15-6-2009
  4. La presenza dell'istituto nel mondo su www3.planalfa.es. URL consultato il 15-6-2009
Bibliografia
Collegamenti esterni