Gesù Cristo tentato sul monte dal diavolo (Duccio di Buoninsegna)
Duccio di Buoninsegna, Gesù Cristo tentato sul monte dal diavolo (1308 - 1311), tempera su tavola | |
Tentazione sul monte | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Stato federale | New York |
Comune | |
Diocesi | New York |
Ubicazione specifica | Frick Collection |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Siena |
Luogo di provenienza | Cattedrale di Santa Maria Assunta |
Oggetto | scomparto di predella |
Soggetto | Gesù Cristo tentato sul monte dal diavolo |
Datazione | 1308 - 1311 |
Autore |
Duccio di Buoninsegna |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 43,2 cm; l. 46 cm |
Note opera firmata | |
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Gesù Cristo tentato sul monte dal diavolo è uno scomparto di predella, eseguito tra il 1308 - 1311, a tempera su tavola, da Duccio di Buoninsegna (1255 ca. - 1319 ca.), proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena ed ora conservato presso la Frick Collection di New York (Stati Uniti d'America).
Descrizione
Soggetto
La scena del dipinto si svolge in un paesaggio, quasi surreale, caratterizzato da alcune montagne con delle città, cinte da mura, simili a modellini, dove compaiono:
- Gesù Cristo, in piedi su monte, dal quale domina il paesaggio, è colto, mentre con un braccio allontana da se il diavolo: il gesto e l'espressione si riferiscono in modo esplicito al termine dell'episodio evangelico ed alla frase: "Vade retro, Satana";
- diavolo presentato nella sua essenza ultraterrena, ossia l'originaria condizione di angelo ribelle, si sta allontanando sotto la mano ferma e lo sguardo provato ma risoluto di Cristo;
- due angeli, a destra, si accostano a Gesù per confortarlo e servirlo al termine della terza ed ultima prova contro il demonio.
Note iconografiche
Nel dipinto si nota in particolare:
- Le figure di Gesù e di Satana, fuori scala, diventano archetipi, protagonisti di un dramma di dimensioni cosmiche: il duello tra il Bene ed il Male, tra la vita e la morte. Il pittore raffigura qui l'apice dello scontro, quando, Cristo respingendo il diavolo con il comando: "Vattene!", rifiuta di adorarlo e rammenta il principio enunciato nel Deuteronomio: "Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome" (Dt 6,13 ). L'esito dello scontro è comunicato anche dalla contrapposizione tra l'instabile movimento del diavolo, che cammina nel vuoto, e la stabilità di Cristo che ha ai suoi piedi la roccia.
Notizie storico-critiche
Il dipinto era uno degli scomparti della predella della pala d'altare con la Maestà (1308 - 1311) di Duccio di Buoninsegna, ora conservata presso il Museo dell'Opera del Duomo di Siena e proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta di questa città, dove è rimasta esposta fino al 1506.
Nel 1771 fu trasferita nella Chiesa della Carceri di Sant'Ansano a Castelvecchio di Siena, dove fu smontata per essere ripartita tra due altari e divisa in più parti: in quell'occasione vari scomparti andarono dispersi.
Nel 1795, i pannelli principali tornarono nella Cattedrale e nel 1878 furono trasferiti nel Museo dell'Opera del Duomo di Siena.
Lo scomparto, che apparteneva alla collezione Benson, nel 1927 pervenne nella Frick Collection di New York.
Bibliografia | |
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