Museo dell'Opera del Duomo di Siena
Museo dell'Opera del Duomo di Siena | |
---|---|
Duccio di Buoninsegna, Vetrata con Storie della vita di Maria Vergine, Evangelisti e simboli, Santi patroni di Siena (1287-1288) | |
Categoria | Musei del Duomo |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Siena |
Comune | Siena |
Diocesi | Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino |
Indirizzo | Piazza Duomo, 8 53100 Siena (SI) |
Telefono | +39 0577 283048; +39 0577 286300 |
Posta elettronica | operaduomo@operaduomo.siena.it opasiena@operalaboratori.com |
Sito web | [1] |
Proprietà | Opera Metropolitana di Siena |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri |
Servizi | archivio storico, accoglienza al pubblico, biglietteria, biblioteca, bookshop, didattica, fototeca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Duomo Nuovo, navata destra |
Datazione sede | 1339 - 1348 |
Data di fondazione | 1869 |
Il Museo dell'Opera del Duomo di Siena, allestito nella navata destra del cosiddetto "Duomo Nuovo", è stato istituito nel 1869 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e rimosso nel corso dei secoli dalla sua collocazione originaria.
Storia
Il Museo, istituito nel 1869, ha sede nella navata destra del cosiddetto "Duomo Nuovo": è uno dei più antichi musei ecclesiastici costituiti in Italia.
La collezione è conservata negli ambienti ricavati dalla chiusura delle prime tre campate della navata destra del cosiddetto "Duomo Nuovo", la cui costruzione, iniziata nel 1339, venne interrotta dopo la peste del 1348.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa su tre livelli espositivi, articolati in varie sale, lungo i quali sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XI al XIX secolo e ordinate per tipologia e provenienza.
Piano terreno
Al piano terreno sono esposte le scultore e le vetrate, databili dal XIII al XV secolo, provenienti dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta:
- Statue dei profeti, sibille e filosofi dell'antichità (1285 - 1297), in marmo, di Giovanni Pisano: le sculture erano parte della decorazione plastica della facciata della Cattedrale, dove sono state sostituite da copie.[1]
- Vetrata (1287 - 1288) realizzata su disegno di Duccio di Buoninsegna per l'oculo absidale della Cattedrale: straordinaria la tecnica utilizzata dall'artista per comporre l'opera, infatti, egli impiegò quattordici grandi pannelli composti da vetri di grande qualità, scelti in varie gamme cromatiche che vanno dal blu zaffiro al rosso rubino, dal giallo oro al verde smeraldo. Il grande "occhio" circolare è suddiviso in nove scomparti, cinque dei quali formano una croce greca, mentre gli altri quattro sono sistemati negli spigoli in forma di pennacchi. Nella vetrata sono raffigurati:
- nella fascia verticale, Incoronazione di Maria Vergine, Assunzione di Maria, Transito della Madonna;
- nella fascia orizzontale, Evangelisti e simboli;
- nei quattro pennacchi, San Bartolomeo, Sant'Ansano, San Crescenzio e San Savino: questi santi sono i patroni della città.[2][3]
- Lupa senese (ultimo quarto del XIII secolo), in marmo, attribuita alla scuola di Giovanni Pisano, collocata originariamente sulla colonna del sagrato del Duomo.
- Lupa senese (seconda metà del XV secolo), in marmo, attribuita a Urbano da Cortona, ubicata originariamente sulla colonna del sagrato del Duomo.
- Rilievo con Madonna con Gesù Bambino in trono, sant'Antonio abate e il cardinale Antonio Casini (1437 - 1438 ca.), in marmo di Jacopo della Quercia, proveniente dalla Cappella di San Sebastiano nella Cattedrale.[4]
- Rilievo tondo con Madonna con Gesù Bambino detta Madonna del Perdono (1458 ca.), in marmo di Donatello, proveniente dall'altare della Madonna delle Grazie in Cattedrale.[5]
- Rilievo con San Bernardino da Siena in gloria (1462 - 1465 ca.), in marmo di Urbano da Cortona.[6]
Primo piano
Sala di Duccio
Nella sala si possono ammirare due splendidi capolavori:
- Pala d'altare con Maestà (1308 - 1311), tempera su tavola di Duccio di Buoninsegna:[7] l'opera è dipinta su due facce, dove sono raffigurati:
- sulla fronte, Madonna con Gesù Bambino in trono tra angeli, santi e apostoli;[8]
- nel retro, Storie della Passione di Gesù Cristo.[9]
- Polittico con Nascita di Maria Vergine (1342), tempera su tavola di Pietro Lorenzetti, proveniente dall'altare di San Savino in Duomo.[10][11]
Sale attigue
Nelle sale attigue si trova una ricca e prestigiosa collezione di sculture lignee e di codici miniati. Di rilievo:
- Statue della Madonna addolorata e di San Giovanni evangelista (1414 - 1415), in legno intagliato e scolpito da Domenico di Niccolò dei Cori, provenienti dalla Chiesa di San Pietro a Ovile a Siena.
- Gruppo scultoreo con Madonna con Gesù Bambino, San Giovanni evangelista, San Giovanni Battista, San Bartolomeo, Sant'Antonio Abate (1415 - 1420 ca.), in legno intagliato e dipinto, eseguito da Giovanni da Imola e Jacopo della Quercia.[12]
- Dodici codici miniati (XIV e XV secolo), eseguiti da celebri artisti come Lippo Vanni, Sano di Pietro e Benvenuto di Giovanni, provenienti dalla Cattedrale.
Sala del Tesoro
Nella Sala del Tesoro sono esposti oltre duecento preziosi oggetti di suppellettile liturgica, tra cui spiccano:
- Calice con smalti (XV secolo), in oro e smalti, realizzato da Goro di ser Neroccio.
- Reliquiario di san Galgano (fine XIII secolo), in argento dorato, sbalzato, filigranato e decorato da smalti, di bottega orafa senese, proveniente dall'Abbazia di San Galgano a Chiusdino.
- Reliquiario a braccio di san Giovanni Battista (1466), opera di Francesco d'Antonio, commissionato da Pio II, dopo che Tommaso Paleologo aveva donato al papa la reliquia del Santo.
- Reliquiario di san Clemente (XVII secolo), in bronzo dorato e cristallo di rocca, di bottega orafa toscana.
- Servizio liturgico (metà del XVII secolo), in cristallo di rocca e montato su argento con smalti traslucidi, proveniente dalla Cappella della Madonna del Voto nella Cattedrale, commissionato dal papa Alessandro VII.
- Rosa d'Oro (metà del XVII secolo), realizzata su disegno di Gian Lorenzo Bernini, donata nel 1658 da papa Alessandro VII alla Cattedrale.
Secondo piano
La pinacoteca, collocata al secondo piano, si articola principalmente in tre sale, dove sono presentati dipinti su tavola e tela di soggetto sacro, provenienti dal Duomo, databili tra il XIII e il XIX secolo.
I - Sala della Madonna degli occhi grossi
Nella sala sono esposti prevalentemente da dipinti su tavola a fondo oro. Si noti:
- Madonna con Gesù Bambino in trono detta Madonna degli occhi grossi (1215 - 1225 ca.), tempera su tavola, eseguito dal Maestro di Tressa, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Tressa a Siena:[13] l'opera è uno dei più antichi dipinti di scuola senese, davanti alla quale il popolo senese, prima della battaglia di Monteaperti (4 settembre 1260), pronunciò la preghiera per affidare la città a Maria Vergine.
- Gesù Cristo crocifisso (1280), in legno intagliato e dipinto, di Giovanni Pisano.
- Storie della Vera Croce e angeli (1411 - 1412), tavole di Benedetto di Bindo e aiuti: le opere erano gli sportelli dell'armadio delle reliquie in Duomo.
- Compianto su Gesù Cristo morto (1421), in legno intagliato edipinto, di Alberto di Betto.
- Polittico con Madonna con Gesù Bambino tra angeli, Sant'Agostino, San Giovanni Battista, San Pietro, San Paolo ed Evangelisti, detta Madonna dell'Umiltà (1423), tavola di Gregorio di Cecco, proveniente dall'altare della Visitazione in Cattedrale.[14][15][16]
- Scomparto di predella con Apparizione di san Francesco d'Assisi al capitolo di Arles (1440 - 1445), tavola di Giovanni di Paolo.[17]
- Predica di san Bernardino da Siena in piazza del Campo e Predica di san Bernardino da Siena in piazza San Francesco (1445 ca.), tavole di Sano di Pietro, provenienti dalla sala capitolare della Cattedrale:[18][19] i due dipinti descrivono minuziosamente mente gli edifici, gli abbigliamenti e la vita dell'epoca.
- San Bernardino da Siena in gloria (1450 ca.), tavola di Sano di Pietro, proveniente dalla sala capitolare della Cattedrale.[20]
II - Sala dell'Alfieri
La sala - detta dell'Alfieri poiché in questo luogo nel 1777 il celebre scrittore lesse pubblicamente alcune delle sue tragedie - ospita opere eterogenee per periodo e stile. Di rilievo:
- Madonna con Gesù Bambino in trono fra sant'Antonio da Padova, san Bernardino da Siena e angeli (1460), tempera su tavola di Matteo di Giovanni, proveniente dal Battistero.[21]
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Giovanni Evangelista, san Nicola di Bari, san Gregorio Magno, san Girolamo e angeli (1480 ca.), tavola di Matteo di Giovanni, proveniente dall'altare Celsi in Duomo.[22]
- Trasfigurazione di Gesù Cristo (1510 - 1515), olio su tela di Girolamo Genga.[23]
- San Paolo in trono, Conversione di san Paolo, Decapitazione di san Paolo, Madonna con Gesù Bambino in gloria con angeli (1516), olio su tavola di Domenico Beccafumi.[24]
- Gruppo scultoreo con Madonna annunciata e San Gabriele Arcangelo annunciante (1545 ca.), in terracotta policroma, di Domenico Beccafumi.
- Gesù Cristo davanti a Ponzio Pilato e Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (1682), olio su tela di Luca Giordano: i due dipinti furono oggetto di scambio con la celebre Annunciazione di Simone Martini in origine collocata sull'altare di Sant'Ansano nel Duomo di Siena, e oggi conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
- Sonno dell'innocenza detto anche Fanciullo addormentato (1846), in marmo di Giovanni Dupré.
III - Sala degli Arazzi
La produzione del XIX secolo, conservata in questa sala, completamente rivestita da un paramento murario del XVII secolo, è documentata da:
- Bozzetti per i mosaici delle cuspidi della facciata del Duomo (1878), realizzati da Luigi Mussini e Alessandro Franchi.
Inoltre, è qui conservata una preziosa collezione di paramenti sacri, provenienti dalla Cattedrale, tra cui spicca:
- Casula (XIII secolo), in diaspro lucchese.
Chiesa di San Niccolò in Sasso
Dal 1996, completa la visita del Museo, la Chiesa di San Niccolò in Sasso, uno dei più importanti esempi di barocco senese che fungeva da luogo di culto per le monache del vicino Convento di Monna Agnese. All'interno sono collocate pregevoli opere, databili alla prima metà del XVII secolo, tra i quali si notano:
- Pala d'altare con Resurrezione di Gesù Cristo (1629 - 1631), olio su tela di Rutilio Manetti.[25]
- Storie di Maria Vergine (1642), affreschi, di Giovan Battista Giustamminani detto il Francesino.
Galleria fotografica
|
|