Gradino d'altare

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Bastia Umbra (PG), Chiesa Collegiata di Santa Croce, Altare del Santissimo Sacramento con gradino e tabernacolo (ultimo quarto del XIX secolo)

Il gradino d'altare è un'alzata, formata da uno o più elementi collocati sulla mensa, su cui possono essere collocati la croce e i candelieri d'altare.

Il gradino d'altare viene anche detta con termine improprio, o comunque non preferibile, grado d'altare.

Storia

I primi esemplari di gradino d'altare risalgono al XII secolo; in precedenza l'altare era composto di una semplice mensa di piccole dimensioni e di forma cubica che si richiamava alla tipologia dell'ara romana.

Alla fine del XVI secolo si diffondeva l'uso di mettere alla base dei dossali dipinti uno zoccolo o gradino, che era di collegamento fra questi e la mensa, su cui si poggiava solitamente la croce d'altare con i candelieri.

Il gradino aveva inizialmente, rispetto alla mensa, una modesta altezza, ma dal XVII secolo raggiunse proporzioni elevate e forme particolarmente complesse con l'aggiunta di ricchi elementi strutturali e decorativi.

Descrizione e tipologie

Il gradino ha, normalmente, la stessa lunghezza della mensa ed è costituito da uno o più ripiani, interrotti al centro da un vano nel quale è inserito il tabernacolo.

Non esistono norme liturgiche relative all'utilizzo del gradino che può essere:

  • parte integrante dell'altare e riprenderne gli elementi strutturali e decorativi, oltre che essere costruito con lo stesso materiale (gradino solidale);
  • essere un elemento aggiuntivo, solitamente in legno intagliato, dipinto o dorato.
Bibliografia
  • Sandra Vasco Rocca, L'arredo d'altare, in Suppellettile ecclesiastica. 1, Centro Di Editore, Firenze 1988, p. 42 ISBN 88703816412
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 4 febbraio 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.