Croce d'altare
La croce d'altare è una croce poggiante su una base, da collocare al centro dell'altare, sulla mensa, sul gradino o al centro del tabernacolo.
La croce d'altare viene anche detta con termine improprio, o comunque non preferibile, crocifisso d'altare.
Storia
La croce, simbolo del sacrificio di Gesù Cristo, divenne il segno distintivo dei cristiani fin dal periodo delle persecuzioni; figurò inizialmente come segno grafico nelle iscrizioni, soprattutto funerarie, nelle diverse forme (latina, greca, a tau) e, a partire dalla metà del IV secolo, intrecciata con Monogramma di Cristo (confronta in tipologie di croce). In questo periodo, in seguito alla Editto di Milano (313) e allo sviluppo del culto della Vera Croce, dopo il ritrovamento effettuato da sant'Elena in Palestina, la croce cominciò ad apparire come oggetto indipendente, inizialmente legato alla devozione privata, successivamente inserito nell'arredo sacro.
La croce in origine era un piccolo e prezioso oggetto nel quale non c'era l'immagine di Gesù Cristo crocifisso, riscontrabile solo nel IX secolo. Fin dai primi secoli si delineano due tipologie fondamentali:
- croce pensile;
- croce processionale, da cui deriva la croce d'altare.
La prima testimonianza di una croce posta sull'altare, durante la Messa, è databilie alla metà del V secolo, ed è riscontrabile nella liturgia siro-caldea, ma non in quella greca e latina, dove le croci sino all'XI secolo venivano appese alla pergula o poste nella sommità del ciborio sopra l'altare. Dopo l'XI secolo, l'uso liturgico della croce sull'altare trovò larga diffusione parallelamente al culto per i dolori di Cristo, sviluppato soprattutto dal Francescanesimo.
La croce processionale era smontabile, così la croce staccata dall'asta e infissa su una base, poteva facilmente essere collocata sopra la mensa come documentano alcune fonti letterarie, fra cui il De sacro altaris mysterio (Il sacrosanto mistero dell'altare) nel quale il papa Innocenzo III (1198 - 1216) ricorda che la croce andava posta sull'altare tra due candelieri.
L'immagine di Gesù Cristo crocifisso sulla croce è documentata dal XIV secolo e venne resa obbligatoria per le celebrazioni liturgiche nel Messale di papa Pio V (1566 - 1572).
Dal XVII secolo, la croce veniva a costituire un elemento essenziale dell'arredo d'altare con candelieri o candelabri con i quali era strutturalmente analoga nella forma più comune della base a sezione triangolare sagomata a volute e fusto a balaustro con nodo centrale.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Croce d'altare di san Faustino (fine XV - inizio XVI secolo), argento dorato e cristallo di rocca, conservata nella Chiesa dei santi Faustino e Giovita di Brescia.
- Croce d'altare e quattro candelieri (1581), in bronzo dorato, commissionati da Lodovico Bianchetti, maestro di camera di papa Gregorio XIII per la Cappella di Sant'Agostino, nella Chiesa di San Giacomo Maggiore a Roma.
- Croce d'altare (1707), in argento sbalzato e cesellato con coralli, punzonato G.R., dono della famiglia Spera: esemplare significativo che testimonia la grande diffusione che ebbe a Napoli in epoca barocca l'uso del corallo accostato all'argento, sia in ambito laico che religioso: questa croce è conservata presso il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli.
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