Chiesa Collegiata di Santa Croce (Bastia Umbra)
Chiesa Collegiata di Santa Croce | |
Chiesa Collegiata di Santa Croce (1295) | |
Stato | Italia |
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Regione | Umbria |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Bastia Umbra |
Diocesi | Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Piazza Mazzini |
Telefono | +39 075 8001148 |
Proprietà | Parrocchia di San Michele Arcangelo |
Oggetto tipo | chiesa |
Oggetto qualificazione | collegiata |
Dedicazione | Santa Croce |
Stile architettonico | gotico |
Inizio della costruzione | 1295 |
Completamento | XIX secolo, seconda metà |
Pianta | croce latina |
Coordinate geografiche | |
Umbria | |
La Chiesa Collegiata di Santa Croce è un edificio di culto, ubicato a Bastia Umbra (Perugia), che sorge sul lato orientale di Piazza Mazzini, fulcro del centro storico, dove venne edificata nel 1295.
Storia
La Chiesa Collegiata di Santa Croce fu edificata, insieme all'omonimo convento, nel 1295 dall'Ordine francescano, lungo la Via Antiqua - un'importante via di comunicazione, che da Foligno portava a Perugia e Firenze - e nelle vicinanze delle mura civiche dell'antico di Bastia, al di fuori della Porta Orientale, davanti alla quale si apriva una vasta spianata detta l’Aggiunta. Il primitivo edificio era più corto dell'attuale e coperto da un tetto a capriate.
Nel convento di Santa Croce morì (12 dicembre 1306) e venne sepolto il beato Corrado da Offida: le sue spoglie, trafugate nel settembre del 1320 dalle truppe guelfe perugine, furono traslate nella Chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. A ricordo del frate francescano, la Chiesa di Santa Croce dell'Isola, venne denominata almeno fino al 1403 anche del Beato Corrado.
Nel 1334, dai documenti storici risulta non ancora terminata la facciata con portale e rosone gotici.
Il 22 dicembre 1380, il Consiglio Pubblico d’Assisi deliberava di rafforzare le mura dell'Isola (oggi Bastia Umbra) con 17 bastioni, di ripristinare le difese del castello e allargare la cinta muraria per includervi il complesso francescano di Santa Croce e il nuovo borgo sorto accanto ad esso.
Nel 1408, muore nell'annesso convento il beato Bonaventura da Bastia, laico francescano.[1]
Nel XVI secolo per cura di fra' Pietropaolo della Bastia, sacrista di questa chiesa, fu commissionato, per l'altare maggiore a Tiberio d'Assisi (1470 ca. – 1524) un dipinto murale, ad affresco, raffigurante:
- Dio Padre, Madonna con Gesù Bambino, sant'Elena, santa Caterina d'Alessandria e san Giovannino (inizio del XVI secolo), affresco: quest'opera è andata perduta nel 1819 con la demolizione dell'altare.
Altri due dipinti murali dello stesso artista si trovavano in questa chiesa:
- Madonna con Gesù Bambino in trono (inizio del XVI secolo), affresco: l'opera attualmente è collocata sul presbiterio.
- San Francesco e santa Chiara d'Assisi, sant'Ansano e san Sebastiano (inizio del XVI secolo), affresco: i primi tre santi, divisi in tre pannelli, sono oggi collocati al Barber Institute of Fine Arts di Birmingham (Gran Bretagna), mentre il quarto è andato perduto.[2][3][4]
Nel 1653, i Frati Minori lasciarono il complesso conventuale, dopo che il papa Innocenzo X aveva ordinato la soppressione dei chiostri minori (15 ottobre 1652). Il complesso, all'epoca, passò ai secolari, come parrocchia e priorato, e qui per volontà del cardinale Paolo Emilio Rondinini, vescovo d'Assisi (1653 - 1668), presero dimora cinque sacerdoti con varie mansioni (tre per amministrare i sacramenti, uno per guidare il catechismo e un altro con il compito di sacrista) per coadiuvare nell'azione pastorale il parroco di Sant'Angelo.
Nell'anno 1788, il papa Pio VI, su richiesta del vescovo Carlo Zangheri (1780 - 1796), v'istituì un collegio di nove canonici, guidato da un Priore, per amministrarla quale nuova sede parrocchiale. Divenne priore della nuova collegiata Sforza Gualaccini, il pievano della Chiesa di Sant'Angelo, la quale venne abbandonata dai presbiteri e per la quale iniziò un lungo periodo di decadenza.
Nel 1831 (10 novembre), nel 1832 (2 febbraio) e nel 1854 (12 febbraio) violenti terremoti danneggiarono gravemente il complesso architettonico ed atterrarono il campanile, per questo nel 1855, per volontà del priore, don Alessandro Mattei, e dei cittadini, s'intraprese una grande opera di restauro e d'ampliamento. I lavori, diretti dall'ingegnere bastiolo Federico Picconi e dal folignate Francesco Fortini (o Fratini, lo stesso che già aveva diretto i lavori per la ricostruzione della Basilica di Santa Maria degli Angeli), che le diedero l'attuale aspetto neo-gotico, comportarono significative modifiche strutturali come:
- allungamento della navata e abbattimento del muro absidale in cui era posto il dipinto murale ad affresco di Tiberio d’Assisi, che andò perduto;
- realizzazione della Cappella di San Giovanni Battista e di quella del Sacramento;
- ripristino parziale della facciata;
- sostituzione dell'originaria copertura lignea con volte di tipo gotico;
- rinnovamento dell'intero apparato decorativo.
La titolarità della parrocchia rimase a Santa Croce fino al 1962, quando venne consacrata la nuova Chiesa di San Michele Arcangelo.
Descrizione
Esterno
La chiesa presenta una facciata a capanna rivestita in pietra bicroma del Monte Subasio, aperta al centro da un rosone formato da otto colonnine e da un unico portale nel quale si notano:
- Lunetta con dipinto murale raffigurante Sant'Elena tra san Sebastiano e san Michele arcangelo (1886), tempera, di Domenico Bruschi.
- Battenti del portone d'ingresso con Via Crucis e santi (1942), in legno intagliato e scolpito da Domenico Mammoli.
Interno
La chiesa, orientata (ossia con l'abside rivolto ad Est), presenta una pianta a croce latina di dimensioni contenute, con abside e volte a crociera lungo la navata unica, divisa in campate uguali. La pavimentazione policroma a disegni geometrici fu messa in opera nel 1932. Il presbiterio e l'abside sono situati dopo il transetto, ad un livello più elevato rispetto alla navata e separati da questa tramite una balaustra.
La chiesa venne interamente decorata, tra il 1884 e il 1886, dal celebre pittore perugino Domenico Bruschi (1840 - 1910), con dipinti murali a tempera:
- sulla calotta absidale: Dio Padre, Gesù Cristo benedicente, Madonna, san Giovanni Battista, san Pietro e san Paolo;
- sulle volte a crociera del presbiterio: Evangelisti e simboli
- sulle volte della navata: Cielo stellato, solo parzialmente visibile, poiché fu scialbato negli anni Settanta con campitura uniforme bianca.
Parete sinistra
Lungo la parete sinistra sono collocate le opere, provenienti dall'ex Chiesa di Sant'Angelo trasportate qui nel 1899 da Domenico Brizi, per volontà dell'allora priore, don Gabriele Tiradossi:
- Madonna con Gesù Bambino in trono (1535), affresco staccato riportato su pannello, di ambito umbro.
- Madonna con Gesù Bambino con la melagrana (primo quarto del XVI secolo), affresco staccato riportato su pannello, di ambito umbro.
- Madonna con Gesù Bambino tra san Pietro e san Paolo (XV – inizio XVI secolo), affresco staccato riportato su pannello, di ambito umbro.
- Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli (inizio XVI secolo), affresco staccato riportato su pannello, di ambito umbro-toscano.
Cappella del Sacramento
In fondo alla parete sinistra si apre la Cappella del Sacramento, decorata da due dipinti murali opera di Domenico Bruschi, raffiguranti:
- Cena pasquale ebraica;
- Apparizione di Gesù Cristo sulle rive del Lago di Tiberiade.
Sull'altare della cappella, è collocata la più celebre opera conservata nel territorio bastiolo:
- Polittico di Sant'Angelo (1499), tempera su tavola, di Niccolò Alunno, proveniente dall'altare maggiore dell'ex Chiesa di Sant'Angelo. L'opera fornita ancora della cornice originaria, presenta:
- nel registro superiore: Dio Padre e angeli, San Gabriele arcangelo annunciante e Madonna annunciata;
- nel registro centrale: Madonna con Gesù Bambino in trono tra angeli, san Sebastiano e san Michele arcangelo.
- nella predella: Gesù Cristo deposto nel sepolcro con Madonna, san Giovanni evangelista e angeli; Re Davide e Zaccaria; Isaia e Daniele;
- nei piedritti interni: Michea e Geremia.
Presbiterio
Nel presbiterio e nell'abside sono conservate le opere provenienti prevalentemente dalla stessa Collegiata, fra cui spiccano:
- Dipinto murale con Madonna con Gesù Bambino in trono (1510 - 1512), affresco staccato riportato su pannello, di Tiberio d'Assisi.
- Dipinto murale con San Luca evangelista (1510 - 1512), affresco staccato riportato su pannello, di Tiberio d'Assisi, proveniente dall'ex Chiesa di Sant'Angelo.
- Beato Corrado da Offida in adorazione dell'Eucarestia e angeli (XVII secolo), olio su tela, di ambito umbro.
- Battesimo di Gesù (metà del XIX secolo), olio su tela, di Decio Trabalza.
- Organo (1865), costruito dal perugino Angelo Morettini su commissione della Confraternita del Sacramento.
- Polittico di Santa Croce (1885), olio su tela applicata su tavola, di Domenico Bruschi. L'opera fornita ancora della cornice originaria, presenta:
- nel registro superiore: Gesù Cristo benedicente fra san Rocco e sant'Antonio abate;
- nel registro centrale: San Francesco d’Assisi tra un santo francescano e papa Leone XIII.
- nella predella: Notabili e sacerdoti di Bastia Umbra, il pittore e il committente.
- Cena in Emmaus (1886), olio su tela, di Domenico Bruschi.
- Coro (1888), legno di noce intagliato, di bottega umbra
- Statua di san Michele arcangelo (fine del XIX secolo), in legno intagliato, dipinto a tempera e oro, realizzata dalla ditta Rosa Zanazio di Roma.[5]
Nell'abside si possono notare le splendide vetrate, realizzate in vetro policromo dipinto a fuoco, raffiguranti:
- al centro, Sant'Elena e san Michele arcangelo (1903), eseguite dal perugino Francesco Moretti coadiuvato dal nipote Ludovico Caselli;
- ai lati, Sant'Antonio da Padova e angelo della gloria; San Rocco e l'angelo della pace (1923), realizzate da Ludovico Caselli con la collaborazione della figlia Rosa.
Le vele del presbiterio e della calotta absidale vennero decorate nel 1885 da Domenico Bruschi con dipinti murali raffiguranti:
- Evangelisti e simboli;
- Dio Padre, Gesù Cristo benedicente, Madonna, San Giovanni Battista, San Pietro e San Paolo.
Parete destra
Lungo la parete destra sono collocate le seguenti opere:
- Madonna con Gesù Bambino (XVI secolo), affresco, della scuola di Dono Doni: questo dipinto murale fu rinvenuto durante i lavori di ristrutturazione avviati nel post-sisma 1997.
- Sant'Antonio abate guarisce uno storpio ed esorcizza un'indemoniata (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Cesare Sermei, proveniente dall'altare maggiore della demolita Chiesa di Sant'Antonio Abate.
Cappella di San Giovanni Battista
In fondo alla parete destra si apre la Cappella di San Giovanni Battista, decorata da due dipinti murali opera di Domenico Bruschi, raffiguranti:
- San Giovanni Battista indica Gesù alle turbe;
- San Giovanni Battista davanti ad Erode Antipa ed Erodiade.
Inoltre, nella cappella sono collocate tre pregevoli statue, provenienti dal demolito Oratorio della Buona Morte:
- Gesù Cristo crocifisso (inizio del XVII secolo), in legno intagliato e policromo, di ambito umbro.
- Gesù Cristo risorto (XVII secolo), in legno intagliato e policromo, di ambito umbro.[6]
- Madonna addolorata (1894), in legno intagliato policromo, di Vincenzo Rosignoli.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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