Diocesi di Saint John's-Basseterre

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Diocesi di Saint John's-Basseterre
Dioecesis Sancti Ioannis Imatellurana
Chiesa latina
Cattedraleantigua.jpg
vescovo Kenneth David Oswin Richards
Sede Saint John's (Antigua e Barbuda)
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Castries
Nazione bandiera Giamaica
Vescovi emeriti: Joseph Oliver Bowers
Parrocchie 10
Sacerdoti 17 di cui 6 secolari e 11 regolari
907 battezzati per sacerdote
11 religiosi 12 religiose 4 diaconi
137.394 abitanti in 1.050 km²
15.423 battezzati (11,2% del totale)
Eretta 16 gennaio 1971
Rito romano
Indirizzo

P.O. Box 836, Saint John’s, Antigua, W.I.

tel. (268)461-1135 fax. 462-2383
Collegamenti esterni
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Antigua e Barbuda
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
Concattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine a Basseterre

La diocesi di Saint John's-Basseterre (in latino: Dioecesis Sancti Ioannis Imatellurana) è una sede della Chiesa Cattolica nelle Antille suffraganea dell'arcidiocesi di Castries. Nel 2004 contava 15.423 battezzati su 137.394 abitanti.

Territorio

La diocesi comprende le isole di sottovento (Leeward): Antigua e Barbuda, Saint Kitts e Nevis, Montserrat[1], Anguilla[2] e le Isole Vergini Britanniche[3].

Sede vescovile è la città di Saint John's, capitale di Antigua e Barbuda, dove si trova la cattedrale della Sacra Famiglia.

A Basseterre, capitale di Saint Kitts e Nevis, si trova la concattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine.

Il territorio è suddiviso in 10 parrocchie, così distribuite:

Storia

La diocesi di Saint John's fu eretta il 16 gennaio 1971 con la bolla Cum nobis di papa Paolo VI, ricavandone il territorio dalla diocesi di Roseau.

Il 21 giugno 1981 ha assunto il nome attuale con il decreto Plures in Mari della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2004 su una popolazione di 137.394 persone contava 15.423 battezzati, corrispondenti all'11,2% del totale.

Note
  1. L'isola di Montserrat è un territorio d'oltremare del Regno Unito, ed è stato una colonia britannica sino al gennaio del 1967. Gran parte di quest'isola è stata devastata a causa dell'eruzione del vulcano Soufrière che cominciò il 18 giugno 1995, costringendo due terzi della popolazione ad abbandonarla. Le eruzioni si sono poi susseguite, rendendo gran parte del territorio inabitabile.
  2. Anguilla è un territorio d'oltremare britannico nei Caraibi; è la più a nord delle Isole Sopravento settentrionali (Leeward islands) nelle Piccole Antille. Il territorio è formato da cinque isole, con capitale The Valley situata nella isola principale Anguilla. L'area totale del territorio è 102 km², con una popolazione approssimativa di 14 mila persone stimate nel 2005. Colonizzata dagli inglesi che vi si insediarono nel 1650, Anguilla fu incorporata in una singola dipendenza britannica insieme alle vicine isole di Saint Kitts e Nevis all'inizio del XIX secolo, con grandi proteste da parte degli anguillani. Dopo due ribellioni nel 1967 e 1969 ed un breve periodo come autodichiarata repubblica indipendente capeggiata da Ronald Webster, il ruolo britannico fu ristabilito nel 1969 e da allora divenne una separata dipendenza britannica (ora chiamata un territorio oltremare britannico) nel 1980.
  3. Le Isole Vergini britanniche sono un territorio d'oltremare del Regno Unito. Fanno parte dell'arcipelago delle Isole Vergini nel Mar delle Antille ripartito tra Regno Unito e Stati Uniti d'America. Il territorio è costituito da un arcipelago di 40 isole, 15 delle quali abitate fra cui Tortola, Anegada e Virgin Gorda. Il capoluogo è Road Town. Il capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito che esercita le sue funzioni tramite un governatore; a quest'ultimo spettano, su mandato del sovrano, alcuni incarichi tra i quali quello della nomina del Primo Ministro. Il primo europeo a visitare l'arcipelago fu Cristoforo Colombo, durante il suo secondo viaggio nel 1493. Colombo battezzò le isole Santa Ursula y las Once Mil Vírgenes ("Sant'Orsola e le undicimila Vergini"), traendo ispirazione dalla leggenda di Sant'Orsola. Il nome fu poi abbreviato in Las Vírgenes, da cui la denominazione attuale. La corona spagnola, pur avendo reclamato il possesso delle isole agli inizi del XVI secolo, non vi creò mai degli insediamenti. Fu così che le Vergini vennero contese da inglesi, olandesi, francesi, spagnoli e danesi, diventando una nota base della pirateria. Tortola venne stabilmente occupata dagli olandesi a partire dal 1648, per poi essere presa dagli inglesi nel 1672. Nel 1680 si ebbe invece l'annessione, da parte inglese, di Anegada e Virgin Gorda. Nel frattempo, i danesi occupavano le vicine Saint Thomas, Saint John e Saint Croix (che oggi costituiscono le Isole Vergini americane). Inizialmente gli inglesi sfruttarono le isole annesse unicamente per la loro posizione strategica. Tuttavia, successivamente, si decise di introdurvi la coltivazione della canna da zucchero, il che rese necessario importare schiavi dall'Africa. Le isole godettero di un'economia molto prospera sino alla metà dell'Ottocento, quando l'abolizione della schiavitù, una serie di disastrosi uragani, nonché la diffusione della coltivazione della barbietola negli USA e in Europa provocarono un netto declino economico. Pur sempre sotto il dominio britannico, nel corso del tempo le isole fecero parte di diverse suddivisioni amministrative, finché non divennero una colonia a sé stante nel 1960 (a cui seguì, nel 1967, il conseguimento dell'autonomia). A partire dagli anni Sessanta, l'economia delle isole, tradizionalmente basate sull'agricoltura, si è diversificata, estendendosi ai servizi turistici e finanziari, sino a diventare una delle aree caraibiche più ricche.
Voci correlate
Collegamenti esterni