Suore Oblate dello Spirito Santo
Istituto di Santa Zita | |
in latino ''''' | |
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Istituto di vita consacrata Congregazione religiosa femminile di diritto pontificio | |
Altri nomi Suore Oblate dello Spirito Santo | |
Fondatore | Elena Guerra |
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Data fondazione | 1882 |
Luogo fondazione | Lucca |
sigla | O.S.S. |
Motto | ' |
Scopo | opere educative |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale |
L'Istituto di Santa Zita, detto delle Suore Oblate dello Spirito Santo, è una congregazione religiosa femminile di diritto pontificio: fondata alla fine del XIX secolo: le religiose di questo istituto pospongono al loro nome la sigla O.S.S.
Storia
Elena Guerra dopo aver vissuto varie esperienze tipiche del laicato cattolico, come l'assistenza ai malati o la catechesi ai fanciulli, decise di dedicarsi ad una vita religiosa più intensa. Nel 1882, Elena fondò a Lucca una comunità femminile di vita attiva, dedita all'educazione delle ragazze e intitolata a santa Zita, patrona della città. Era una comunità senza voti, un sodalizio di volontarie dedite all'insegnamento. Più tardi, l'istituto venne riconosciuto dalla Chiesa cattolica come congregazione religiosa.
Con la sua comunità, Elena aveva già problemi e alcuni conflitti, ma si sentiva sempre più chiamata a diffondere la devozione allo Spirito Santo.
La diffusione in quegli anni delle pratiche spiritiste, l'anticlericalismo dello Stato italiano e le difficoltà interne alla Comunità religiosa convinsero la Guerra a rivolgersi direttamente al papa Leone XIII affinché la Chiesa riscoprisse l'azione dello Spirito Santo.
Il breve Provida Matris Charitate del 1895, l'enciclica Divinum Illud Munus del 1897 e l'Esortazione Apostolica Ad fovendum in christiano populo del 1902 furono la risposta del Pontefice e rappresentarono un momento importantissimo nello sviluppo della dottrina cattolica sullo Spirito Santo.
A Lucca, però, le suore non condividevano il suo progetto. Si arrivò alle sue dimissioni da Madre generale. Elena accettò la decisione, ma, sostenuta dalle consorelle fedeli, continuò nella sua opera di apostolato.
Morì pochi anni dopo e il suo corpo venne sepolto a Lucca nella chiesa di Sant'Agostino. Nel 1959, papa Giovanni XXIII la proclamò beata.
Attività e diffusione
L'istituto è oggi presente in Italia, nelle Filippine, in Canada, in Rwanda e in Camerun: al 31 dicembre 2005, la congregazione contava 229 religiose in 34 case.[1]
Note | |
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