L'oblato
L'oblato | |
Copertina della prima edizione italiana | |
Titolo originale | L'Oblat{{{titolo originale}}} |
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Nazione | Francia |
Lingua originale | francese |
Traduzione | Monache benedettine del Monastero San Benedetto di Bergamo |
Autore | Joris-Karl Huysmans |
Datazione | 1903 |
Datazione italiana | 2016 |
Genere | Romanzo |
Ambientazione Geografica | Francia |
Ambientazione Storica | XIX - XX secolo |
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L'oblato (in francese: L'Oblat) è un romanzo dello scrittore francese Joris-Karl Huysmans, pubblicato nel 1903. La prima traduzione italiana è apparsa nel 2016.
Contenuto
Il romanzo si apre con il ritorno del protagonista, Durtal, al monastero benedettino di Val des Saints, dal quale era stato per breve tempo assente. Dopo aver preso in affitto una casa e aver assunto una governante, provvede all'arredamento e alla cura del giardino. Le giornate seguono ritmi regolari, a stretto contatto con la vita del monastero, al quale Durtal viene ammesso come oblato.
Di lì a poco, però, sui monaci si abbattono gli effetti della legge nazionale di soppressione degli ordini religiosi, decretata da politici massoni e anticlericali. Alla fine del romanzo il protagonista è costretto a tornare a Parigi, profondamente addolorato ma infine consegnandosi alla volontà di Dio.
Il romanzo, praticamente privo di trama, è arricchito da numerose digressioni dedicate alla liturgia, all'arte sacra, alla agiografia, alla teologia, alla farmacopea[1], alla storia del Breviario Romano e di quello benedettino, al canto piano, alla botanica, alla storia degli ordini monastici e degli oblati benedettini, nonché a toccanti riflessioni sul valore salvifico della sofferenza[2].
Temi
Il romanzo rielabora letterariamente l'esperienza dell'autore che, accolto come oblato nel monastero benedettino di Ligugé, nel 1901 fu costretto a lasciarlo e a tornare a Parigi per la soppressione delle congregazioni religiose da parte del governo francese[3].
Con quest'opera, inoltre, si conclude l'ideale romanzo di formazione costituito dalle quattro opere narrative di cui Durtal è protagonista[4]. All'inizio della narrazione egli è ancora agitato da "un inquieto edonismo spirituale", ereditato dal personaggio di Des Esseintes[5], e sembra che "abbia scelto l'oblazione monastica per un proprio appagamento interiore"[6], attirato dalla bellezza del canto e dell'arte sacra.
Il romanzo, però, si chiude con la piena accettazione, da parte di Durtal, della volontà di Dio, contraria ai suoi progetti. Ciò è possibile grazie al conquistato equilibrio interiore e all'aver sottomesso la propria inclinazione personale a una legge oggettiva che trascende l'individuo, qual è appunto la regola monastica[7].
Attraverso il protagonista, l'autore esprime la sua ammirazione per il Medioevo e il rifiuto della modernità. Nella vocazione per l'oblazione monastica di Durtal si incontrano l'avversione per la società del tempo e il desiderio di veder nascere una nuova civiltà cristiana[8].
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |