Canto piano
Il canto piano è una monodia che non deve obbedire ad alcun ritmo se non quello della parola cantata, per questo viene detto ritmo sillabico.
Storia
Il canto Gregoriano è un esempio di canto piano che prese il nome da Papa Gregorio I (VI secolo). Anche se frequentemente asserito, non è vero che Papa Gregorio I inventò questo tipo di canto ordinando di sopprimere ogni precedente stile di canto come ad esempio il canto Ambrosiano. Per molti secoli diversi tipi di canto piano coesistettero e non si ebbe mai una standardizzazione del canto gregoriano fino al XII secolo. Il canto piano rappresenta la prima rinascita della notazione musicale dopo che fu perduta ogni traccia dell'antica notazione greca.
La notazione del canto piano differisce dalla notazione moderna dal fatto che, nelle forme più antiche si utilizzava una notazione in campo aperto detta adiastematica, poi con Guido d'Arezzo si iniziò ad usare il rigo musicale ma di sole quattro linee (tetragramma) con le note quadrate. Il segno grafico che indicava le note era detto neuma.
Con la nascita e lo sviluppo della polifonia il canto piano divenne cantus firmus, fino ad essere quasi dimenticato.
Una rinascita del canto piano si è avuta nel XIX secolo quando furono realizzate molte composizioni allo scopo di restaurare le antiche collezioni di canto piano specialmente da parte dei monaci dell'Abbazia di Solesmes nel nord della Francia. L'uso esclusivo del canto piano è attualmente limitato agli ordini monastici.
Alla fine degli anni ottanta il canto piano ebbe un notevole successo come musica per la meditazione (anche nell'ambito New Age) e molte registrazioni sono state effettuate nei conventi di Francia e Spagna.
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