L'uomo che fu Giovedì

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L'uomo che fu Giovedì
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La copertina di un'edizione del libro
Titolo originale The Man Who Was Thursday{{{titolo originale}}}
Nazione bandiera Regno Unito
Lingua originale inglese
Autore Gilbert Keith Chesterton
Datazione 1908
Genere Romanzo filosofico
Ambientazione Contemporanea alla stesura dell'opera
Ambientazione Geografica Londra
Ambientazione Storica XX secolo
ID ISBN 9780898707441
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Gabriel Syme non era semplicemente un poliziotto che fingesse di essere un poeta; era davvero un poeta trasformatosi in poliziotto. Né il suo odio per l'anarchia era una semplice posa. Egli era uno di coloro che assai presto nella vita sono indotti a disposizioni esageratamente conservatrici dall'irragionevole esaltazione di molti rivoluzionari. E non si può dire neppure che vi fosse giunto attraverso una tradizione familiare di pigro conformismo. La sua rispettabilità era franca ed immediata, una ribellione alla ribellione.
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(Gilbert Keith Chesterton, L'uomo che fu Giovedì, cap. IV[1])

L'uomo che fu Giovedì. Incubo (titolo originale: The Man Who Was Thursday. A Nightmare) è un romanzo dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton, edito nel 1908.

Trama

Protagonista del romanzo è Gabriel Syme, giovane poeta che, in odio all'anarchismo decadente della società contemporanea, si è iscritto in un corpo speciale di poliziotti consacrato alla difesa della famiglia e della tradizione. È stato arruolato in un modo piuttosto particolare: condotto in una stanza completamente buia, l'ignoto capo del corpo di polizia gli ha esposto in poche battute la sua missione e gli ha consegnato una tessera di riconoscimento di colore azzurro.

Durante una festa nel sobborgo londinese di Saffron Park Syme ha un diverbio con Lucian Gregory, poeta anarchico. Questi, per dimostrare la serietà delle proprie posizioni, conduce Syme a un'adunanza di anarchici, durante la quale sarà eletto un loro rappresentante che, con il nome di Giovedì, prenderà parte al consiglio generale degli anarchici. Questo è infatti composto da sette membri, ciascuno dei quali ha il nome di uno dei giorni della settimana; Domenica è il presidente degli anarchici.

Gregory è candidato a ricoprire la carica, ma Syme, cogliendo e sfruttando abilmente gli umori dell'assemblea, riesce a farsi eleggere al suo posto. Subito dopo, viene condotto al consiglio centrale; qui incontra per la prima volta gli altri membri del consiglio e, in particolare, Domenica, personaggio impressionante per la sua corporatura gigantesca.

Nel consiglio si complotta di scagliare una bomba a Parigi in occasione del prossimo incontro tra lo zar di Russia e il presidente della Repubblica francese. Improvvisamente la discussione è interrotta da Domenica, che rivela la presenza di un infiltrato all'interno del gruppo. Con grande sollievo di Syme, a essere smascherato è Martedì, che è costretto a mostrare la tessera azzurra della polizia anti-anarchica.

Nel corso del romanzo si susseguono avventure paradossali: uno alla volta, in circostanze sempre diverse e imprevedibili, tutti i pretesi congiurati rivelano a Syme di essere membri della polizia anti-anarchica, che agivano in incognito e ignari l'uno dell'altro. Man mano, si uniscono a Syme, deciso a sventare l'attentato e sconfiggere Domenica.

Infine, Domenica è costretto a rivelare la propria identità: lui è il capo dei sei infiltrati, il personaggio misterioso che nella stanza buia li ha arruolati nella polizia. Detto questo, si dilegua con agilità soprannaturale, seminando i sei poliziotti che si lanciano al suo inseguimento. Successivamente, Domenica fa pervenire loro l'invito per un ballo mascherato nella propria villa. Ciascuno dei personaggi indossa un abito che rappresenta allegoricamente il proprio giorno della settimana: Domenica, che indossa un abito bianco e ha i capelli color argento, dichiara di essere il giorno del riposo, la pace di Dio.

Dopo aver ascoltato le lamentele dei sei personaggi, Domenica fa entrare in scena Gregory, il poeta anarchico. Questi, ribadendo il proprio rifiuto nei confronti di ogni autorità, accusa i sei personaggi di non aver mai sofferto, come invece accade a lui. Syme, che insieme agli altri ha dovuto superare numerose dure prove, protesta vivamente, poi chiede a Domenica se lui, invece, ha mai sofferto. A questa domanda, Domenica cresce smisuratamente di statura e, dall'alto del cielo, risponde con una citazione evangelica: Potete bere, voi, nella coppa alla quale bevo io? (Matteo 20,22 ).

Significato

Ne L'uomo che fu Giovedì Chesterton affronta gli stessi problemi da lui trattati in alcuni suoi saggi; qui, tuttavia, i concetti sono espressi per mezzo di una narrazione. Si tratta dunque di un romanzo filosofico o, se si preferisce, di una favola moderna.

Al tempo della sua pubblicazione, l'opera fu pensata come una risposta al pensiero anarchico e decadente. Inoltre, contro il marxismo che presentava la religione come consolazione tesa a far dimenticare alla classe operaia la propria condizione di sfruttamento, il romanzo presenta il Cristianesimo non solo come scelta attiva e militante, ma anche come testimonianza radicale del dolore e del sacrificio.

L'opera conserva ancora oggi una fresca attualità: esso

« mette in condizione l'uomo che ha scoperto la fatica di remare controcorrente di capire che altri remano con lui nella stessa direzione apparentemente solitaria. Il libro sembra suggerire che la sensazione di solitudine è un prodotto illusorio di una propaganda che tende a mostrare ogni pensiero non allineato come reazionario e infantile. »

Dawn Eden, storica e giornalista statunitense, ha attribuito alla lettura di questo romanzo l'avvio della sua conversione dal giudaismo al cattolicesimo[2].

Note
  1. Traduzione di Milly Bartolotti.
  2. Marco Testi (2008).
Bibliografia
Voci correlate