Madonna con Gesù Bambino (Ambrogio Lorenzetti)

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Siena PalazzoArcivescovile A.Lorenzetti MadonnaLatte 1330ca.jpg

Ambrogio Lorenzetti, Madonna con Gesù Bambino (1330 ca.), tempera su tavola
Madonna del latte
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Toscana
Regione ecclesiastica Toscana
Provincia Siena
Comune Stemma Siena
Diocesi Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino
Ubicazione specifica Museo Diocesano d'Arte Sacra di Siena
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Siena
Luogo di provenienza Eremo di Lecceto
Oggetto dipinto
Soggetto Madonna con Gesù Bambino
Datazione 1330 ca.
Ambito culturale
scuola senese
Autore Ambrogio Lorenzetti
Materia e tecnica tempera su tavola
Misure h. 90 cm; l. 48 cm
Iscrizioni AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS TECUM
Virgolette aperte.png
27Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».
Virgolette chiuse.png

La Madonna con Gesù Bambino, detta anche Madonna del latte, è un dipinto, eseguito nel 1330 circa, a tempera su tavola, da Ambrogio Lorenzetti (1285 ca. - 1348 ca.), proveniente dall'Eremo di Lecceto (Siena), e ora esposto presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Siena.

Descrizione

Soggetto

Nel dipinto sono raffigurati:

  • Maria Vergine, a seno scoperto, è colta nell'atto di allattare il Figlio, mentre lo guarda intensamente con grande tenerezza e lo sorregge fra le braccia con una presa sicura;
  • Gesù Bambino, nudo, che scalcia con un movimento naturalissimo; avvolto in un panno, è colto mentre sugge il latte dalla mammella della madre su cui poggia le manine e rivolge il suo sguardo verso l'osservatore.

Note stilistiche, iconografiche e iconologiche

  • Nell'opera di Ambrogio Lorenzetti, la Madonna ha perso la frontalità tipica delle icone bizantine a favore di una rappresentazione più immediata e realistica; infatti, la scena s'ispira alla verità umana di una donna che allatta un neonato. Il seno, la poppata, lo sguardo del Bambino, la posa bilanciata all'indietro di Maria non appartengono ad uno stereotipo fisso e immutabile, ma alla diretta osservazione della realtà.
  • Il dipinto ha un carattere intimo e materno ed esprime la natura umana insita in Cristo assieme a quella divina. Infatti, secondo lo studioso Leo Steinberg l'esposizione del seno e la rappresentazione realistica del Bambino: "Forniva ai credenti l'assicurazione che Dio attaccato alla mammella di Maria si era fatto uomo e che colei che sosteneva il Dio-uomo, nella sua pochezza, si era garantito infinito credito in cielo".
  • Le due figure sacre, grazie ad una stretta correlazione di gesti, s'integrano armonicamente tanto da formare un unico gruppo; tale interazione è sottolineata dal gioco dei colori: sull'intenso blu del manto che avvolge la Madonna spicca il cangiante rosa del panneggiato e ricamato tessuto da cui fuoriesce il tenero corpo di Gesù Bambino. La monumentalità del gruppo è resa più evidente dalla realizzazione di un bordo violaceo, che delimita il fondo d'oro e oltre il quale le figure sono dipinte tanto da sembrare che si affacciano dalla cornice lignea.
  • Il telo, che avvolge Gesù Bambino, unito alla sua nudità, allude, secondo alcuni studiosi, al sudario in cui è stato avvolto il corpo di Cristo.
  • Il tema di Maria che guarda intensamente il Bambino (detto anche Madonna del colloquio) è caratteristico dell'arte gotica toscana, tanto in pittura come in scultura.

Iscrizione

Nel dipinto si trova un'iscrizione collocata sull'aureola della Madonna, in latino e in lettere gotiche, dove si legge l'inizio della preghiera dell'Ave Maria:

(LA) (IT)
Iscrizione
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« AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS TECUM » « Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te »
({{{4}}})

Notizie storico-critiche

La Madonna del latte, venerata come protettrice del Seminario "Pio XII" di Siena, proviene dalla residenza estiva del seminario, presso l'Eremo di Lecceto.

L'opera fu trasferita nel 1866 nel seminario, ubicato all'epoca nel Convento di San Francesco.

Nel 1953 venne collocata nella cappella della nuova sede del seminario, in località Montarioso.

Successivamente fu custodita nel Palazzo Arcivescovile, da dove, in anni recenti, è stata trasportata ed esposta al Museo Diocesano d'Arte Sacra di Siena.

Bibliografia
  • Bernard Berenson, Italian Pictures of the Renaissance - Central Italian and North Italian Schools, 1968, p. 217
  • Paolo Berruti (a cura di), Madonna del Latte. La sacralità umanizzata, Editore Polistampa, Firenze 2006
  • Cesare Capone, Simboli, Madonna del latte, in "Medioevo", anno 13, n. 12, dicembre 2009, pp. 31 - 39
  • Giovanna Ragionieri, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Editore Giunti, Firenze 2009, pp. 28, 30 ISBN 9788809064584
  • Rolf Toman, Arte italiana del Rinascimento: architettura, scultura e pittura, Edizioni Könemann, Colonia 1998, pp. 66 - 67 ISBN 9783829020404
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 125 ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 29 agosto 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.