Museo Diocesano d'Arte Sacra di Siena
Museo Diocesano d'Arte Sacra di Siena | |
Oratorio di San Bernardino (inizio XVI secolo), interno | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Siena |
Comune | Siena |
Diocesi | Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino |
Indirizzo |
Piazza San Francesco, 18 53100 Siena (SI) |
Telefono | +39 0577 42020 |
Posta elettronica | andrea.bechi@arcidiocesi.siena.it |
Proprietà | Arcidiocesi di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino |
Tipologia | arte sacra, architettura |
Contenuti | dipinti, metalli, sculture, vetri |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale Senese |
Sede Museo | Oratorio di San Bernardino |
Datazione sede | XVI secolo, inizio |
Fondatori | mons. Mario Jsmaele Castellano |
Data di fondazione | 1980 |
Il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Siena collocato nell'Oratorio di San Bernardino e nei locali ad esso connessi, venne istituito nel 1980, per volere dell'arcivescovo Mario Jsmaele Castellano (1961 - 1989) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal territorio diocesano.
Storia
Il Museo, inaugurato nel 1980 per volontà dell'arcivescovo Mario Jsmaele Castellano, aveva sede nei locali del Seminario di Montearioso a Monteriggioni.
Nel 1995 la collezione venne temporaneamente ospitata nella Pinacoteca Nazionale di Siena, finché non è stata trasferita nell'Oratorio di San Bernardino e nei locali ad esso connessi, inaugurati il 13 marzo 1999.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in sei sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XI al XVIII secolo ed ordinate per cronologia.
Sala I
La sala conserva le opere più antiche, tra le quali si notano:
- Dossale con Madonna con Gesù Bambino in trono, due angeli e storie di Gesù Cristo (1235 ca.), tempera su tavola, attribuita al cosiddetto Maestro di Tressa, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Tressa.
- Madonna con Gesù Bambino (1310 - 1317), di Segna di Bonaventura, tempera su tavola, proveniente dall'Eremo agostiniano di Lecceto.[1]
- Madonna del latte (1330 ca.), di Ambrogio Lorenzetti, tempera su tavola, proveniente dall'Eremo di Lecceto (Siena).
- Madonna del latte (metà del XIV secolo), attribuita a Naddo Ceccarelli, proveniente dalla Chiesa di San Martino a Siena.
- Cuspide di polittico con Gesù Cristo benedicente (1330 ca.), di Ambrogio Lorenzetti, proveniente dall'Eremo del Lecceto.
- Frammento di dipinto murale con Resurrezione di Gesù Cristo, affresco staccato, di Pietro Lorenzetti, proveniente dalla sala capitolare del Convento di San Francesco.
- Madonna con Gesù Bambino e quattro angeli (terzo quarto del XIV secolo), attribuita a Bartolomeo Bulgarini, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Ovile.
- Antifonario e Graduale (terzo quarto del XIV secolo), miniati da Lippo di Vanni, proveniente dalla Seminario.
- Scomparto di polittico con San Pietro (ultimo quarto del XIV secolo), di Luca di Tommè, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Ovile.
- Scomparto di polittico con San Lorenzo (1387) di Niccolò di Buonaccorso, proveniente dalla Chiesa di Sant'Andrea a Montecchio.
- Madonna con Gesù Bambino e donatore (fine del XIV secolo), di Andrea di Vanni, proveniente dalla Chiesa di Santo Spirito.
- Madonna del latte (fine del XIV secolo), di Andrea di Vanni, proveniente dalla Chiesa di San Michele.
- Madonna con Gesù Bambino (fine del XIV secolo), affresco strappato, di Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero, proveniente dalla Chiesa di San Michele Arcangelo.
- Madonna con Gesù Bambino (1390), tempera su tavola, di Andrea di Bartolo, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Ovile.
- San Ludovico di Tolosa (fine XIV - inizio XV secolo), di Taddeo di Bartolo, proveniente dalla Compagnia omonima.
- San Giovanni Battista (fine XIV - inizio XV secolo), di Taddeo di Bartolo, proveniente dalla Chiesa di San Donato a Ginestreto.
- San Cristoforo (secondo quarto del XV secolo), tempera su tavola, di Sano di Pietro, proveniente dalla Chiesa di San Cristoforo.[2]
- San Giorgio uccide il drago alla presenza della principessa (metà del XV secolo), tempera su tavola, di Sano di Pietro, proveniente dalla Cappella di Giorgio Tolomei nella Chiesa di San Cristoforo.[3]
Sala II
Nella sala, di particolare interesse storico-artistico:
- Madonna con Gesù Bambino (1420), in legno intagliato policromo, di Jacopo della Quercia.
- Croce (terzo quarto del XV secolo), tavola di Giovanni di Paolo, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Ovile.
- San Paolo (terzo quarto del XV secolo), in legno intagliato policromo, di Domenico di Niccolò di Cori, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo.
- Pietà (1445 - 1448), affresco strappato, di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, proveniente dalla Cappella Martinozzi nel Convento di San Francesco.
- Pietà (metà del XV secolo), in legno intagliato policromo, di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, proveniente dalla Chiesa di San Michele.
- Polittico raffigurante Annunciazione tra san Giovanni Battista e san Bernardino da Siena (metà del XV secolo), tempera su tavola, di Matteo di Giovanni, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Ovile.[4]
- Madonna con Gesù Bambino, angeli fra sant'Eugenia e san Girolamo (seconda metà del XV secolo), di Matteo di Giovanni, proveniente dalla Chiesa di Sant'Eugenia.
Sala III
La sala illustra la pittura senese del XVI secolo. Di particolare interesse:
- Madonna con Gesù Bambino (prima metà del XVI secolo), tavola di Baldassarre Peruzzi, proveniente dalla Chiesa di Sant'Ansano a Dofana.[5]
- Gesù Cristo portacroce (1540), tavola di Domenico Beccafumi.[6]
Sala IV
La sala conserva opere, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:
- Testate di bara per la Compagnia della Trinità (1525 - 1528), attribuite ad Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma.
- Quattro dipinti che decoravano un cataletto raffiguranti Madonna con Gesù Bambino e angeli, Pietà, Beato Andrea Gallerani in preghiera, Beato Andrea Gallerani che distribuisce il pane ai poveri 1592), tele riportate su tavola, di Alessandro Casolari.
Sala V
Tra le opere esposte si segnalano:
- Decollazione di san Giovanni Battista (inizio XVII secolo), di Rutilio Manetti, proveniente dalla sacrestia della Certosa di Maggiano.
- Dio Padre benedicente (inizio XVII secolo), di Rutilio Manetti, proveniente dalla sacrestia della Certosa di Maggiano.
- Crocifissione (1620 ca.), di Rutilio Manetti, proveniente dalla sacrestia della Certosa di Maggiano.
- San Giovanni Battista (1630), olio su tela, del pittore francese Jacques Stella.
- Processione delle reliquie di san Bernardino da Siena (1639), olio su tela, di Bernardino Mei.[7]
Sala VI
Nella sala sono conservate alcune interessanti opere, fra le quali si segnalano:
- San Bernardino da Siena e Santa Caterina da Siena, due sagome a tempera monocroma, a fingere monumentali sculture marmoree, di Luigi Ademollo (1793), provenienti dalla Cappella della Villa di Giuseppe Venturi Gallerani al Ferratore.
- Sant'Anna che insegna a leggere a Maria fanciulla (1891), di Alessandro Franchi, proveniente dalla Cappella delle Figlie di Sant'Anna.
Oratorio di San Bernardino
Il fulcro del Museo è la sala rettangolare dell'Oratorio Superiore di San Bernardino, edificato entro la fine del XV secolo e completato da un splendido soffitto a cassettoni. Le pareti sono decorate con un celebre:
- Ciclo di dipinti murali con Storie di Maria Vergine (1518 - 1532), affresco, realizzato da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, da Girolamo del Pacchia e da Domenico Beccafumi. Tra i quali in particolare si segnala:
- Natività di Maria (1518), di Girolamo del Pacchia;
- Presentazione di Maria al Tempio (1518), di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma;
- Sposalizio di Maria Vergine (1518), di Domenico Beccafumi;
- Madonna con Gesù Bambino in gloria tra angeli e santi (1518), di Domenico Beccafumi;
- Transito di Maria Vergine (1518), di Domenico Beccafumi.
Galleria fotografica
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Note | |
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