Monumento funebre di Niccolò Brenzoni (Nanni di Bartolo e Pisanello)
Nanni di Bartolo e Pisanello, Monumento funebre di Niccolò Brenzoni (1424 - 1426), marmo ed affresco | |
Monumento funebre di Niccolò Brenzoni | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Veneto |
Regione ecclesiastica | Triveneto |
Provincia | Verona |
Comune | |
Diocesi | Verona |
Ubicazione specifica | Chiesa di San Fermo Maggiore, parete sinistra |
Uso liturgico | quotidiano |
Comune di provenienza | Verona |
Luogo di provenienza | ubicazione originaria |
Oggetto | monumento funebre |
Soggetto | Resurrezione di Gesù Cristo; Annunciazione; San Raffaele arcangelo; San Michele arcangelo |
Datazione | 1424- 1426 |
Ambito culturale | gotico internazionale |
Autore |
Pisanello (Antonio di Puccio Pisano) |
Materia e tecnica | marmo scolpito, affresco |
Iscrizioni | PISANVS PINSIT |
Note opera firmata | |
La Monumento funebre di Niccolò Brenzoni è un'opera, eseguita tra il 1424 ed il 1426, dallo scultore Nanni di Bartolo (doc. 1419 - 1451) e dal pittore Antonio di Puccio Pisano, detto Pisanello (1395 ca. - 1455 ca.), ubicato sulla parete sinistra della Chiesa di San Fermo Maggiore di Verona.
Descrizione
Monumento funebre
Il monumento funebre, vero e proprio, è composto da:
- sarcofago nel quale sono poste le spoglie del defunto;
- in alto, due statue raffiguranti rispettivamente:
- Angelo che apre il sarcofago stesso;
- Gesù Cristo risorto che esce dalla tomba.
- in basso, si trovano:
- quattro guardie addormentate su un suolo roccioso, secondo l'iconografia tradizione della Resurrezione di Gesù;
- due figure femminili, in posizione leggermente rialzata, affiancano i quattro soldati addormentati.
- ai lati, si notano:
- due angeli che scoprono il drappo formando una specie di tenda triangolare;
- sulla sommità si trova una scultura raffigurante Dio Padre, inserita in un'edicola dipinta.
Decorazione pittorica
Il monumento funebre è inquadrato da una cornice quadrangolare, fatta da una treccia in pastiglia, che ricama anche il profilo dei tendaggi.
Entro la cornice, ai lati del tendaggio, si trova l’Annunciazione, ambientata all’esterno dell’abitazione della Madonna e all’interno della camera di Maria Vergine, dove compaiono:
- a sinistra, san Gabriele arcangelo annunciante che presenta dei capelli molto vaporosi, colti nel momento dell'atterraggio, e delle ali blu di lapislazzuli (quasi nulla di tutto ciò è visibile a causa della caduta del colore e dell'ossidazione delle parti metalliche, che ora risultano essere nere). L'Arcangelo è affiancato, in basso, da due colombi dal soffice piumaggio, dipinti con la massima cura naturalistica.
- Maria Vergine annunciata, raffigurata all’interno di un edificio con cupola dorata e con parti a rilievo; essa è incoronata da un'aureola punzonata e doveva avere il mantello azzurro chiaro; è colta dall'Arcangelo nel momento della preghiera, affiancata, in basso, da un cane con uno splendido collare. L'interno della camera da letto della Madonna è reso profano da Pisanello con un letto profilato d'oro con cuscini, un tappeto orientale, un arazzo con una scena di corteggiamento, creando un ambiente tipicamente gotico.
Oltre la cornice si dispiega un pergolato formato da graticci vegetali, dove si vedono vari animali e specie vegetali, culminanti in due cuspidi ai lati, dove sono collocati:
- a sinistra, san Raffaele arcangelo;
- a destra, san Michele arcangelo.
Iscrizione
Nel monumento funebre si trova un'iscrizione, dove si legge la firma di uno dei due artisti:
« | PISANVS PINSIT » |
Notizie storico-critiche
Il monumento funebre fu realizzato tra il 1424 e il 1426 dallo scultore fiorentino Nanni di Bartolo e completato con la decorazione pittorica eseguita dal veronese Pisanello, per Niccolò Brenzoni, un ricco cittadino veronese morto nel 1422.
Alcuni studiosi ipotizzano che i due artisti si siano conosciuti in quest’occasione per volontà dei committenti, altri che si erano già incontrati durante un soggiorno fiorentino di Pisanello nel 1423, al seguito di Gentile da Fabriano di cui era allievo.
Il monumento funebre subì nei secoli vari rimaneggiamenti, che i restauri moderni hanno risolto solo in parte. La parte inferiore destra fu distrutta probabilmente alla fine del XVIII secolo o agli inizi del XIX, mentre nel 1831 andò perduto lo stemma affrescato della famiglia Brenzoni. Inoltre, con il tempo, la superficie pittorica subì vari danni, soprattutto nella parte superiore.
Galleria fotografica
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