Museo del Santuario di Nostra Signora di Bonaria (Cagliari)

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Museo del Santuario di Nostra Signora di Bonaria
Cagliari MuSanNSBonaria Paratoliturgico-2.jpg
Parato liturgico
Categoria Musei di santuario
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Sardegna
Regione Stemma Sardegna
Provincia Cagliari
Comune Cagliari
Diocesi Arcidiocesi di Cagliari
Indirizzo Piazza Bonaria, 2
09125 Cagliari (CA)
Telefono +39 070 301747
Posta elettronica bonaria@mercede.org
Sito web [1]
Proprietà Ordine di Santa Maria della Mercede
Tipologia arte sacra, archeologia, storico
Contenuti armi, ceramiche, dipinti, ex voto, modellini navali, monete, metalli, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica
Servizi accoglienza al pubblico, bookshop, visite guidate
Sede Museo Santuario di Nostra Signora di Bonaria
Datazione sede XIV secolo
Data di fondazione 1968

Il Museo del Santuario di Nostra Signora di Bonaria (Cagliari) ha sede in alcuni ambienti all'interno del Santuario di Nostra Signora di Bonaria (XIV secolo), ed è stato aperto al pubblico nel 1968, con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dal santuario e la ricca raccolta di ex voto di tipo marinaro.

Percorso espositivo ed opere

L'itinerario museale, che si sviluppa in tre sale espositive e un corridoio che abbraccia il chiostro.

Sala I

Nella sala sono esposte i reperti archeologici, rinvenuti sul colle di Bonaria, frequentato nel pre-nuragico e noto ai fenici, che ospitò una necropoli tardo-punica e romana. Le tombe cristiane si dislocarono nella parte più alta (dove ora è situato il Santuario) e lungo le pendici.

Inoltre, nella sala sono esposte le testimonianze di una presenza mercedaria che si è sviluppata per vari secoli e di cui restano ancora significative tracce: la fondazione, le persone illustri, il lavoro di redenzione, l'impegno per la liberazione degli schiavi e il loro ringraziamento. Vi sono degli oggetti singolari che riguardano proprio gli schiavi affrancati:

  • Alcune uova di struzzo offerte da cristiani sfuggiti all'oppressione e lasciate come segno di una vita nuova che inizia.
  • Scapola di bue usata da uno schiavo fuggitivo come remo di fortuna per poter percorrere il mare in direzione della libertà.
  • Catene della prigionia che serravano i polsi e piedi degli schiavi, offerti per ricordare la loro liberazione.

Sala II

Modellino di nave mercantile a palo in bottiglia (seconda metà del XIX secolo)
Modellino del peschereccio "Madonna di Bonaria" (XX secolo)

La sala presenta:

  • Modellini navali votivi: attualmente se ne contano circa 150, che costituiscono un'importante antologia della storia dell'arte navale, dall'età della galera a quella dell'introduzione del vapore e delle innovazioni adottate nelle navi più moderne. I modellini di vascelli esposti sono di pregevole fattura artigianale, costruiti con grande cura e riflettenti un'egregia conoscenza dell'originale. Tutti i modelli, sono stati costruiti basandosi sui piani costruttivi autentici se non addirittura copiati da bastimenti ancora naviganti all'epoca della costruzione dei predetti modelli. Ne esistono, infatti, diversi che riproducono navi a vela ancora in servizio fra la metà del XIX e l'inizio del XX secolo che sono stati donati al Santuario. Tra i quali si nota:
  • Ex voto di tipo marinaro, databili dal XV al XX secolo.

Inoltre, nella sala sono visibili:

  • Mummie della famiglia Alagon, si tratta di quattro degli otto cadaveri ritrovati nel 1969-1970 della nobile famiglia Alagon, marchesi di Villasor, morti di peste nel 1605 e sepolti nella pietra calcarea del Santuario: la mummificazione è dovuta ad un procedimento naturale causato dal carbonato di calcio, formatosi all'interno della tomba.

Sala III

La sala conserva il prezioso Tesoro del Santuario, costituito da suppellettile liturgia e paramenti sacri, spesso offerti alla Madonna di Bonaria da personaggi illustri, quali:

Inoltre, accanto ai doni di personaggi celebri, vi sono esposti gli ex voto della gente semplice come segno di gratitudine alla Madonna, quali: fedi nunziali, collane, medaglie, ecc.

Completa la sala una ricca collezione di corone del rosario in filigrana di bottega sarda.

Corridoio del chiostro

Nel corridoio sono conservati:

  • Dipinti votivi, in gran parte a tema marinaresco, databili dal XVIII al XIX secolo, che hanno anch'essi un grande valore storico-documentale per lo studio della marineria. Si tratta in larga parte di ex voto di persone sfuggite alla schiavitù o al naufragio, poiché la Madonna di Bonaria è stata da sempre invocata come protettrice dei naviganti.

Inoltre, lungo il corridoio è visibile la parte superiore di una cisterna scavata nella roccia, con volta a botte, pertinente al sistema di canalizzazione e approvvigionamento delle acque del Castello aragonese, ma utilizzata dai padri mercedari, fino agli inizi del XX secolo.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Touring, Milano, 2005, pp. 218-219
  • Touring Club Italiano (a cura di), Sardegna, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2006, p. 165, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni