Museo dell'Abbazia di Casamari (Veroli)
Museo dell'Abbazia di Casamari (Veroli) | |
Giovanni Serodine, Elemosina di san Lorenzo (1620 - 1630), olio su tela | |
Categoria | Musei statali e religiosi |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lazio |
Regione | Lazio |
Provincia | Latina |
Comune | Veroli |
Diocesi | Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino |
Indirizzo |
Via Maria, 25 Loc. Casamari - 03029 Veroli (Frosinone) |
Telefono | +39 0775 282371 |
Fax | +39 0775 282371 |
Posta elettronica |
abbazia@casamari.it info@abbaziadicasamari.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Ordine cistercense, Stato italiano |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | Arredi sacri, codici miniati, dipinti, ex voto, reperti archeologici, reperti paleontologici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | Accoglienza al pubblico, biglietteria, didattica, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Polo Museale del Lazio |
Sede Museo | Abbazia di Casamari |
Datazione sede | XIII secolo |
Data di fondazione | 1956 |
Il Museo dell'Abbazia di Casamari in Veroli (Latina), collocato in alcuni ambienti dell'Abbazia di Casamari (XIII secolo), è stato istituito nel 1956 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico e storico-artistico proveniente dal monastero stesso e dal territorio circostante.
Storia
Una prima esposizione archeologica fu sistemata nella sala capitolare negli anni Venti del Novecento, e poi spostata, nel 1936, nella casa abbaziale. Nel 1956, un nuovo allestimento museale venne collocato nei locali annessi al chiostro; esso è rimasto aperto al pubblico fino agli anni Ottanta.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in sei sale trecentesche, articolate in due sezioni espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere d'arte e suppellettile liturgica, databili dall'epoca preistorica al XVIII secolo.
Sezione I - Raccolta archeologica
La raccolta archeologica, riaperta al pubblico il 10 luglio 2003, dopo la sistemazione del nuovo allestimento, presenta in prevalenza materiale d'epoca romana pertinente a Cereatae Marianae, il centro romano su cui è sorta l'Abbazia. Accanto ad essi trovano posto alcuni reperti paleontologici, manufatti d'epoca preistorica e preromana, oggetti provenienti da altre località della media valle del Liri.
La raccolta presenta reperti archeologici e paleontologici, di particolare pregio ed interesse culturale, fra i quali si segnalano:
- Zanne di elefante (800.000 - 120.000 anni fa), rinvenute nei pressi dell'abbazia nel 1923: esse appartennero ad esemplari di elephas antiquus, animali che popolarono queste zone.
- Punte di frecce e un pugnale (III millennio a.C.), rinvenuti nella vicina località Malanome, in tombe dell'età del Rame.
- Ex voto (statue, busti, parti anatomiche, animali, ecc.), databili tra la fine del III e l'inizio del I secolo a.C., in terracotta, che provengono dai santuari delle località Antera e Monte del Fico.
- Ritratto maschile (inizio del I secolo d.C.), che proviene da una località imprecisata della valle del Liri.
- Ara della dea Iside (fine I secolo a.C. - inizio I secolo d.C.), in marmo, ritrovata in località San Paolo nel territorio di Arpino: l'altare è decorato con raffigurazioni di bucrani, ghirlande ed oggetti del culto egiziano, e dedicato ex testamento da una Aburena Quarta.
Sezione II - Pinacoteca ed Arte sacra
La sezione della pinacoteca ed arte sacra, in fase di riallestimento, è attualmente è chiusa al pubblico. Tra i dipinti più interessanti della raccolta si segnalano:
- Madonna con Gesù Bambino e san Giovannino (XVI secolo), della scuola di Raffaello.
- Martirio di san Lorenzo (seconda metà del XVI secolo), olio su tela, di Girolamo Siciolante.
- Gesù Cristo e la samaritana al pozzo e Riposo in Egitto (fine del XVI secolo), olio su tela, di Annibale Carracci.
- Sant'Ambrogio e sant'Agostino (primo quarto del XVII secolo), olio su tela, attribuiti a Cecco del Caravaggio.
- Santa Maria Maddalena (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Bilivert.
- Elemosina di san Lorenzo (1620 - 1630), olio su tela, di Giovanni Serodine, proveniente dall'Abbazia di Valvisciolo.[1]
- Madonna orante (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, del Sassoferrato.
- Madonna con Gesù Bambino (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, di Francesco Solimena.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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